DAY 29 - MI ASPETTERAI?

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⚠️ Ladies and Gentlemen, scusate, cerco di non mettere mai avvisi a inizio capitolo perché spezza la storia, ma per favore oggi leggete l'angolo autrice ⚠️

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Mi sveglio, sono le 10 circa, la prima cosa a cui penso è andare a salutare Akira.

Entro piano nella stanza, ma lui è già sveglio. 

IO: <<Ciao Topolino, tra poco tornerò a casa, mi hanno dimessa, forse quando sarai grande ci rivedremo!>> 

AKIRA: <<Certo! Sentirai parlare di me! Mi dimettono domani, potrò tornare all'asilo!>> mi avvicino per dargli un bacio in fronte, lui mi mette la mano sulla guancia, di nuovo quella sensazione di felicità mi pervade. Ha sofferto tanto, spero che il futuro gli riservi solo gioia. <<Ciao (T/n), salutami anche Bakugou>>. 

IO: <<Ciao Topolino, continua a coltivare il tuo sogno, solo così diventerà realtà!>>

Mi avvio verso la mia stanza, oggi Bakugou è a lezione e Ai-chan ha quella missione importante, se ci penso ho una brutta sensazione, ho paura, sono preoccupata, cerco di scacciare questi pensieri, forse è solo la mia immaginazione. Però... non sono tranquilla. Con il quirk che ha mio fratello, non sarà facile batterlo, anche Kirishima credo partecipi alla stessa missione.

Mi vesto, preparo la valigetta con i pigiami, il medico mi porta le lettere di dimissione, e finalmente sono fuori da questa prigione. Libertà, sento l'aria fresca riempirmi i polmoni, per poco non mi metto a ballare in mezzo alla strada! Mi hanno detto che per arrivare alla UA a piedi ci vuole un oretta, quindi decido di riallenare un pochino il quirk e ci arriverò volando. Dovrò rimettermi in forma, ci vorrà qualche giorno.

Mentre svolazzo a destra e a manca, sento un enorme trambusto provenire da una zona non lontana della città. Il mio corpo devia involontariamente verso quella zona, mi trovo davanti a un cratere, ormai è pieno di auto della polizia, ci sono delle ambulanze che stanno partendo. All'interno del cratere ci sono macchie di sangue, atterro vicino a quella desolazione. 

Un agente mi rimprovera <<Signorina, non può stare qui!>> 

IO: <<Scusi, per caso c'era anche Eraserhead qui?>>, probabilmente, vista la mia agitazione, mi degna di una risposta <<Si, è su quella ambulanza>>, lo ringrazio per l'informazione. Sgattaiolo tra i cumuli di detriti e gli agenti della scientifica, e vedo Ai-chan disteso su una barella, sanguina parecchio, ma le sue condizioni vitali sono buone <<Dobbiamo fare in fretta!>> sento dire a un'infermiera. Fermo il portellone prima che si chiuda. 

IO: <<Mi scusi, come sta?>> chiedo ai due operatori presenti. 

???: <<Signorina, a meno che non sia un famigliare deve andarsene>> mi risponde con un tono scocciato. 

IO: <<Ottimo allora, ho tutto il diritto di stare qui, essendo sua sorella!>> 

???: <<Ah, allora può salire>>.

Salgo e mi siedo su uno dei sedili. Ogni tanto lo guardo, il suo viso si contrae in smorfie di dolore per poi rilassarsi. Nonostante, io e lui avessimo passato la maggior parte delle nostre vite separati, il rapporto fraterno che ci lega è molto forte, io ho sempre avuto un posto dove tornare. Ci sono tanti luoghi che si possono chiamare casa, ma solo dove c'è la tua Famiglia risiede il tuo cuore.

Arrivati in ospedale, gli curano le ferite, il medico mi dice che si riprenderà completamente nel giro di un paio di giorni. Raggiungo la stanza in cui l'hanno portato, ha gli occhi chiusi, sta riposando. Mi avvicino al suo letto, delicatamente scosto la ciocca di capelli che cade in mezzo alla sua fronte, poggio un bacio leggero. È cresciuto davvero, insieme alle sue occhiaie, ha sempre avuto il viso pallido e un bisogno impellente di dormire, ma sembra davvero diventato adulto. Mi fermo a studiare quel viso, mi è mancato per molto tempo, come se volessi stampare questa immagine nella mia mente.

Io sono una guerriera {Bakugou x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora