DAY 1 - CAVALCARE UN MISSILE

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Mi svegliai mentre qualcuno mi scuoteva, non si vedeva niente era buio pesto, ma la missione stava per iniziare. Lentamente uscii dalla tenda, avevo già indossato la divisa in modo da essere pronta quando sarebbe stato il momento di agire. A occhio e croce saranno state le 3 di notte.

Ci troviamo in Afghanistan, in piena guerra tra il governo afghano e regime talebano.

Faccio parte della Suicide Squad, una squadra composta da 5 membri, appartenente all'esercito militare americano, io sono (T/n), sono la più giovane, il mio quirk consiste nella possibilità di controllare gli atomi del ferro, il mio controllo è completo su un raggio di 3 metri, più mi allontano e più la mia efficacia è approssimativa. Gli altri membri della squadra sono: Arashi, il suo quirk si chiama Tempesta, è in grado di scatenare dei temporali di qualsiasi dimensione e intensità con tanto di fulmini, grandine e tornado; Kiseki, il suo quirk è Diamante, è in grado di cristallizzare le cellule animali e vegetali all'interno del suo campo visivo; Itami, il suo quirk è Morfina, toccando una persona è in grado di modulare e direzionare la morfina all'interno del corpo umano per un tempo e distanza illimitati; il nostro leader si chiama Jiki, il suo quirk è Campo Magnetico, è in grado di generare dei campi magnetici all'interno delle persone che vede, nell'ora successiva all'incontro, inoltre è in grado di leggere i campi che si formano quando viene formulato un pensiero.

La nostra missione è di porre fine alla guerra, per proteggere le persone innocenti che vivono in questi territori. La strategia americana consiste nel mandare la nostra squadra a colpire gli armamenti nemici, mentre la marina detiene il controllo sui porti più vicini all'Afganistan e l'esercito blocca gli snodi terresti, in questo modo i nemici non avrebbero avuto più rifornimenti di cibo e armi, non mancava molto allo scacco matto. Essendo una squadra di 5 persone, eravamo poco individuabili e gli spostamenti erano veloci, stiamo combattendo da 10 mesi, se quella missione avesse avuto successo avremmo distrutto l'ultima grossa base rimasta. L'accampamento era parecchio consistente, secondo le nostre fonti, all'interno c'erano missili, carri armati, mitragliatrici, ordigni, bombe e circa 1000 soldati nemici. Dopo esserci battuti i pugni, come una sorta di rito portafortuna, ci separammo per disporci a formare le punte di un pentagono fuori dall'accampamento, in modo da accerchiare i nemici, e con il favore delle tenebre uccidere tutti i soldati all'interno. Jiki (Campo Magnetico) generò un piccolo magnetico all'interno dei nostri cervelli comunicando l'inizio della missione, era una sorta di telepatia, i campi magnetici che creava, generano delle correnti elettriche sui neuroni, vi lascio solo immaginare cosa accadrebbe generando un campo magnetico molto potente.

Mi avvicinai alla recinzione, un muro alto 5 metri, con sopra del filo spinato. Durante gli anni ho allenato il mio quirk fino a essere in grado di controllare il ferro contenuto all'interno dell'emoglobina, quindi per scavalcare il muro, sollevai il ferro contenuto nel mio corpo e inizia a librarmi in aria. Visto dall'alto l'accampamento era grande circa due kilometri quadrati, gli armamenti erano disposti in modo caotico e un quarto dell'area era dedicata alle tende dei soldati. Scavalcata la recinzione, atterrai vicino un carro armato, dove mi nascosi per studiare la situazione, c'erano alcuni soldati che giravano per controllare il campo. Chiusi gli occhi per percepire il loro flusso sanguigno grazie al ferro contenuto in esso, una volta agganciato ogni singolo atomo che scorreva, feci collassare le arterie vertebrali, uccidendoli. Misi fuori uso tutti i carri armati e i mezzi di trasporto, essendo fatti di ferro è stato un gioco da ragazzi danneggiarli all'interno. Proseguii andando verso l'interno dell'accampamento per ricongiungermi con gli altri, ma un fortissimo rumore mi bloccò, le porte di ferro che proteggevano l'accampamento si aprirono strusciando sulla ghiaia, feci appena in tempo a nascondermi dietro una montagna di ferraglia, prima che i fari dei due furgoni che entravano, m'illuminassero. Non capivo cosa stesse succedendo, quindi rimasi un attimo ferma a studiare la situazione. All'improvviso sentii una mano che mi toccava la spalla, non mi spaventai perché riconobbi quel famigliare scorrimento di ferro, era Arashi (Tempesta). Si accovacciò vicino a me per osservare la situazione. I furgoni avanzarono e si fermarono a pochi metri dal nostro nascondiglio, due uomini scostarono il telo e fecero scendere a forza un centinaio di persone tra donne e bambini che vi erano caricati all'interno. Merda, questo cambia tutto, non possiamo agire come vogliamo, dobbiamo proteggerli. Ma non ebbi il tempo di pensare, le mamme cercarono di assalire gli uomini armati per fare scappare i loro bambini prima che il cancello principale si chiudesse, mi alzai di scatto istintivamente, presi il controllo dei mitra che pendevano dal collo delle guardie e li accartocciai come fosse di carta pesta. Subito diedero l'allarme, in pochi minuti ci saremmo trovati un esercito da combattere.

Io sono una guerriera {Bakugou x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora