𝗍𝗁𝗂𝗋𝗍𝖾𝖾𝗇

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"Yoongi?" sussurro.
Mi sta stringendo la vita.
È così vicino a me.
Il mio cuore sta battendo velocissimo,mi sento strano.
Come posso sentire questa sensazione per mio fratello?
Mi sta abbracciando da dietro e,dopo dieci minuti attaccato alla mia schiena,mi giro.
"Perché non sono normale?" dico piangendo.
Ho sprecato tutte le mie forze e mi accascio a terra.
Quanto vorrei non essere "anormale" ed essere accettato dalle persone,però io sono così e non posso cambiare.
Quando mi accascio a terra sento un forte schiaffo sulla mia guancia provenire dalla mano di Yoongi.
"Sei stupido. Non sei anormale. Sono loro i pazzi omofobi che non ti accettano." ribadisce Yoongi.
A questo punto mi viene da spintonarlo.
Fino a qualche mese fa ero lui che mi piaccia a con i suoi amici per questo motivo.
"Non eri anche tu quel che mi bullizzava per il fatto di essere gay?" gli grido.
I suoi occhi sono rossi e singhiozza.
"Scusami,sono stato uno stronzo. Mi sono già scusato. I nostri genitori mi hanno dato l'impulso ad odiarti,ero immaturo ma adesso sono cambiato e per me sei una delle persone più importanti." grida anche lui.
Stavamo discutendo in un parco e dei bambini ci guardavano.
Ci allontaniamo dal parco e ci sediamo su una panchina.
"Non voglio più tornare a casa." dico con la poca voce che mi è rimasta.
"E dove vuoi andare? Casa è l'unico posto in cui puoi stare." sostiene yoongi mentre mi guarda negli occhi.
Ho intenzione di andare da Seokjin.
Da lui mi sento al sicuro.
Per carità,con Yoongi mi sento protetto ma ancora non mi posso fidare di lui.
Si è scusato ma non posso dimenticare quello che mi ha fatto.
"Vado da Jin"
Yoongi non dice niente. Sa che è la scelta migliore.
Dopo un'ora seduti in quella panchina arrugginita,ritorniamo a casa.
Io,ovviamente,non entro.
Entra solo Yoongi per portarmi una borsa con i libri e i vestiti.
Dopo dieci minuti esce di casa e mi porge la mia roba.
"Non hanno detto niente riguardo a me?" domando al mio fratello maggiore.
Mi fa segno di no con la testa.
Lo sapevo. Ai miei genitori non gliene frega niente come al solito.
Dopo dieci minuti di macchina arriviamo a casa di Jin.
"Ci vediamo a schola." dice dal finestrino della macchina.
Annuisco e suono al campanello della casa di Jin.
E se non vogliono ospitarmi?
Apre la porta Jin con l'accappatoio.
"Yoongi!" esclama.
"Credo che dovrò stare per un po' di tempo a casa tua." dico timidamente fingendo un sorriso.
Jin è l'unico che mi capisce.

𝐢𝐬 𝐭𝐡𝐢𝐬 𝐥𝐨𝐯𝐞?//𝗒𝗈𝗈𝗇𝗆𝗂𝗇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora