II

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Nella pozzanghera, giù, alla ricerca di un fondo. Ci sei finita dentro quando il cielo era grigio e diluviava.
Non sei finita nella notte, hai dovuto affrontare il tuo riflesso faccia a faccia. Prendendoti a testate durante la caduta.

Sei stata inglobata, girata, presa e rigirata. Sottosopra e soprasotto. Nel frastuono di un temporale, mentre il mondo ti si scioglieva addosso e tutto ciò che conoscevi sfuggiva via, indietro. Oltre la pozzanghera.
Nelle orecchie graffiava la voce della tempesta e il vento ti prendeva a schiaffi.

Nella pozzanghera.
Sei uno di noi.

La pioggia gelida negli occhi. Vestiti stracciati, il gelo attaccato alla pelle, alla fronte. Caduta nello sporco dei tuoi peccati.

Nella pozzanghera.
Non si torna indietro.

Volevi cadere nelle stelle, ma il giorno le ha portate via, non hai più luce nella tristezza. Ti senti tradito di un'illusione. Hai sporcato la pozzanghera, con le unghie nella pelle ed il sangue sotto le mani, hai macchiato la pozzanghera fuggendo dai rimorsi più cari. 

Nella pozzanghera se l'hai lasciata sola sei una di noi.

Te lo urlano nelle orecchie i tuoni.
Te lo urlano nella tua bocca i denti che battono il freddo.
Dolore lancinante e odore di terra e pioggia. Gli occhi soffocati dalle lacrime del cielo, dai rimorsi della pozzanghera. 
Cerchi di affogarti nell'acqua che ti arriva al ginocchio, nella pozzanghera di questo sottosopra, soprasotto oltre naturale.

Nella pozzanghera non si muore, si soffre.

Ti rassicura l'incubo di un suicida.
Urli più forte del cielo, ma l'aria ti viene strappata dai polmoni.
Ci volevi cadere nella pozzanghera?
Che importa?

Ci sei venuto a trovare.
Sei uno di noi.

Arranchi nelle tue indecisioni e ti arrendi. 
L'hai lasciata sola e te ne sei lavato le mani. 
Arranchi nelle tue indecisioni e ti stendi.
Il dolore alla gola, rigurgiti sangue, ingoi sangue che non vuoi vedere.
Soffocante dolore.

Sola nell'oscurità. Urlava piangendo sangue. Vomitava la solitudine di mille promesse infrante. "Avevate promesso di non farlo." piangeva la ragazzina bianca, "Avevate promesso." urlava più forte.
Con il proprio affanno nelle orecchie, la purezza sentiva solo il vuoto corroderla dentro. Chiedendosi se fosse questo essere dimenticata. Non sapendo che le stelle bruciavano il suo dolore.

Brividi.
Il letto d'acqua sotto la tua schiena ti sostiene.
La tempesta ti straccia i vestiti addosso. Ti prende a schiaffi ed entra nelle orecchie. Moriresti di freddo ma qui si cade per soffrire.

Piangi.
Piangi forte, ad occhi chiusi e singhiozzi rigirandoti su te stesso.
Con l'acqua al naso e il fuoco alla gola. Piangi esausto, i rimorsi della pozzanghera ti sporcano la pelle, tutta la tristezza che hai cercato di lavare via ti entra in gola e tu urli bolle di dolore. 

Orecchie fuori dall'acqua e gelo nelle ossa.
Vuoi vomitare tutta la tristezza che hai ingoiato, ma taci. Ingoi il sangue che non vuoi ti macchi il cuscino. 
Il vento non ti schiaffeggia più. 

La pioggia è finita e il cielo grigio ha asciugato l'acqua. Brividi.
La pozzanghera piccola e grigia ti guarda coi tuoi occhi. Il sole grigio ti acceca di appicciocosi affanni.

Sei uno di noi.
Se ti andasse di restare.
Se ti andasse di tornare...
Ma sei benvenuta, perché dovresti mai tornare, andare?

Il sole grigio ha asciugato la pozzanghera.

Nella pozzanghera sei uno di noi.
Nella pozzanghera sei una di noi.

Alice Nella PozzangheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora