Ti sei svegliato a terra.
La pozzanghera sotto al tuo volto freddo.
La pozzanghera ghiacciata rimanda il tuo riflesso esausto. Il dolore lancinante dell'odio nei pensieri.
Il dolore nutre l'odio e l'odio nutre te, a quanto pare tu nutri la pozzanghera.Lo guardi negli occhi e ti chiedi se sei tu, chi sei tu? Ti guardi con occhi persi, o è la pozzanghera che ti vede?
Occhiaie stanche e vestiti stracciati.
Non sei più bella, non sei mai stato bello. Sei mai stato qualcuno?
Chi sei dentro alla pozzanghera?
Chi sei fuori da essa?Sei uno di noi.
Uno di noi nella pozzanghera.Il tuo riflesso ti ha guardato sprezzante e tu lo hai odiato, nutrito dal freddo, dal dolore, da tutto quell'odio. Dalla rabbia di essere un minuscolo insetto intrappolato in una pozza, che galleggia stanco per non annegare.
Intrappolato nella pozzanghera.
Benvenuto tra di noi.Occhi vitrei ti hanno osservato e tu hai osservato loro, ti hanno deriso nel silenzio dell'inverno.
Ti hanno umiliato quanto il riflesso di un pesce rosso in una bolla di vetro, una bolla di fango che distrugge, ma non uccide.
Hai odiato il tuo riflesso, perché apparteneva alla pozzanghera, quanto te, e non hai accettato la realtà. Hai visto la pozzanghera e non hai trovato più alcuna differenza.
Spaventata l'hai detestata scagliando un pugno, e il ghiaccio duro non ti ha spaventato, ti ha solo tagliato la pelle.La pozzanghera ha riso di te meccanicamente, e il tuo riflesso ti ha preso a pugni le nocche, spaccandoti le ossa.
Lo hai preso a pugni furioso, mentre il sangue macchiava il suolo, lo hai preso a pugni noncurante della sua espressione stanca e sconfitta.
Fino a che il tuo riflesso esausto, non è divenuto tutto ciò che amavi, e se ne è andato in lacrime.
A raccontare la triste storia di un riflesso odiato dal proprio corpo.Sei proprio uno di noi.
L'hai lasciata sola.
Ora sei solo tu.Perplesso guardi la pozzanghera di ghiaccio, ci vedi dentro il sangue, ed il cielo, ma nessuna donna, nessun uomo, nessun te, nessun riflesso.
Ora sei un uomo senza riflesso, un'ombra stanca. Cos'è una creatura senza il suo riflesso? Non è solo un fantasma, privo di identità?Il cielo è nuvoloso.
Le tue lacrime ti sporcano il viso, capisci l'errore che hai fatto.
Guardi lo specchio riflesso, le tue gocce di sangue. Hai perso tutto ciò che hai amato, l'hai lasciata sola.
Le macchie rosse spariscono nel ghiaccio, la pozzanghera assorbe il tuo odio e si tinge di rosso. Riflette un cielo rosso sangue.Alzi il volto al cielo, quello si fa scuro e nevica.
Perplesso non comprendi.
La neve scende silenziosa, nevica neve candidamente rossa.Oh no, no, no.
Cosa hai fatto?
La montagna sopra al matto non ne sarà felice.
Il matto sotto la montagna non ne sarà felice.Intorno a te montagne, solo montagne candidamente bianche. Vengono tutte tinte del tuo peccato, del tuo odio per te stessa.
Ti manca il respiro, arranchi il più lontano possibile dalla pozzanghera.
La neve ti congela, arranchi nella neve che ti bagna, sprofondi fino al ginocchio. Brividi, silenzio d'inverno.
Scappando chissà dove, ben presto corri in un mare di opaca dolce neve sangue.Il cielo piange peccati, piange perché l'hai lasciata sola.
Il pazzo piange, piange perché hai peccato. Crogiolati nella follia.Senti urlare, senti urlare sotto la montagna. Senti urlare nella neve e nel silenzio, senti l'urlo di un terrorizzato dalla follia, risveglia in te la paura. Disperatamente corri.
Ti squilibri di terrore e cadi, cadi giù, scivoli sulla neve, giù dalla montagna.
Voci frenetiche ti accompagnano lungo la caduta. Il vento freddo si lamenta nelle tue orecchie.Sei sopra al pazzo, se sei sopra al pazzo, sei la montagna?
Sei sopra la montagna o sopra al pazzo? Sotto al pazzo, sopra la montagna, sotto il sangue, sopra alla pozzanghera.Non capisci, non ascolti, provi ad afferrare la neve, ma scivoli sempre più in fondo. Lungo la gola. Lungo la montagna.
Alberi sporchi di rosso intorno a te, sono troppo distanti per chiedere compassione.
Cerchi appiglio, ma le tue dita esangui le hai consumate per odiare il tuo riflesso. Scivoli sempre di più e il dirupo si fa sempre più vicino.
Sotto il nulla.
Scivoli verso la gola della montagna.La montagna ti ingoia.
Tu ingoi veleno ogni mattina, la montagna ingoia te.
Cadi lungo la gola.
Ingoia, la montagna ti ingoia, ingoia i tuoi peccati, ingoia te.
Cadi, cadi, cadi.Te lo urla il vento e la neve, in coro.
I tuoi piedi sul confine, il dirupo sotto di te e tu precipiti nella gola.
Ma non lo accetti, non vuoi essere ingoiato, provi troppa rabbia per la pozzanghera. Le tue unghie si aggrappano forti al caso che ha voluto che un albero ti tendesse la mano impietosito. Le sue radici stanche ti danno un briciolo di speranza.Il grosso pino ha voluto donarti un braccio di legno duro a cui aggrapparti.
Sospeso nel nulla. I tuoi piedi sopra alle nuvole.
La neve rossa si fa tempesta e ti entra negli occhi, tremi di freddo. Preghi solo di trovare la forza per tirarti su, mentre il sangue ghiacciato ti entra negli occhi.
Preghi la forza di tirarti su e guardando la montagna spaccata, da cui stai cadendo vedi radici ghiacciate, e rivedi il tuo riflesso.
Sta aggrappato alle radici della montagna come te, ma senza alcuna difficoltà, senza nuvole sotto ai piedi.
Ti guarda piangendo sangue. Non obbedisce più alla tua forma. Siede sulle rocce di ghiaccio e ti guarda, col dolore di chi è stato rifiutato.Perplesso col rosso negli occhi, gli urli contro di tornare da te, ma lui muto.
Pieno di dolore, che nutre l'odio che lo riflette, tira un pugno al ghiaccio, come lo hai tirato a te stesso nella pozzanghera.
La tua realtà trema e le tue dita stanche perdono il filo, del sottile aiuto di radici compassionevoli.Precipiti nella gola, dentro alle nuvole, sotto la montagna.
Nel frastuono della tempesta rossa, il vento ti fischia nelle orecchie una canzone.La montagna ti ingoia.
Tu ingoi veleno ogni mattina, la montagna ingoia te.
Cadi lungo la gola.
Ingoia, la montagna ti ingoia, ingoia i tuoi peccati, ingoia te.
Cadi, cadi, cadi.Per sfortuna sai, che si cade per soffrire e non per morire.
E che il pazzo sta sotto la motagna, nella sua gola.
Ti lasci cadere perché anche tu l'hai lasciata sola.
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Alice Nella Pozzanghera
HorrorRomanzo sperimentale// Hai per caso voglia di cadere nei tuoi rimpianti? Nelle luci funebri della tua tristezza? Vieni a trovarci! Nella pozzanghera sei una di noi! Nella pozzangheta sei uno di noi! Sappiamo che lo sei! Non essere timido. Benvenut...