EMMA
Sono libera.
Guardo i cartelloni appesi al muro, le mie amiche di fianco a me e poi ancora quel pezzo di carta, simbolo della mia libertà.
Una libertà guadagnata a suon di nottate sui libri, scleri a base di nutella, gelato e vino bianco, oltre che di intense sedute di terapia telefonica con i miei amici per non impazzire.Perché gli ultimi mesi sono stati questo.
Follia, incertezza e disagio, un disagio a volte divertente e altre volte invece piuttosto preoccupante.
A sentire alcuni professori, molti di noi sono stati leggermente melodrammatici nel descrivere questo esame di maturità, ma quando fino a poche settimane prima non hai la più pallida idea di come si strutturerà, perché i politici sono troppo impegnati a litigare fra loro, facendo gli idioti e minacciando crisi di governo praticamente ogni giorno, usare termini come pazzia, delirio e ansia perenne mi sembra una scelta più che appropriata, se non addirittura dovuta.Prima che il mio cervello realizzi davvero ciò che quella scritta comporta, vengo travolta da un doppio abbraccio ad opera delle mie migliori amiche, nonché compagne di mille avventure e figure di merda, da ormai otto anni.
Cecilia Biffi e Beatrice Brioschi, due ragazze che fisicamente non potrebbero essere più agli antipodi, essendo diverse per altezza, colore dei capelli, della pelle e degli occhi, oltre che di carattere, ma che nonostante ciò rappresentano le metà della mia mela.Mentre la prima raggiunge a malapena il metro e sessanta con le zeppe, è bionda e dalla pelle chiarissima, la seconda è alta almeno quindici centimetri in più, ha i capelli ricci e mossi, tranne quando li piastra, e la pelle color caffellatte, essendo sua mamma originaria del Madagascar.
Se dovessi scegliere un aggettivo per descriverle, userei imprevedibile per Cecilia e riservata per Beatrice, perché mentre la prima ne combina una ogni dieci minuti, la seconda tende a non sbilanciarsi mai, finché non si sente sicura al cento per cento, oppure quando la sottoscritta non le ha fornito tutti i dettagli, precisi e incontrovertibili sul fatto in questione.Guardandoci non potremmo essere più diverse, eppure non potrei immaginare il mio mondo senza quelle due.
Siamo riuscite a creare un incastro perfetto, anno dopo anno, avventura dopo avventura e proprio per questo trascorso, non ho timore ad affermare che loro sono state le amiche della mia adolescenza, ma saranno anche le compagne della mia vita.Cose di questo tipo lo sai.
Sai quando hai trovato le persone giuste, quelle che sanno prenderti, ascoltarti e aiutarti, oltre che sorreggerti quando cadi oppure sbagli.
Un rapporto del genere non nasce dal nulla e richiede sforzi quotidiani, perché non devi mai dare per scontata l'altra persona e lottare sempre per lei e per il legame che avete.Ma ne vale la pena.
Più le guardo, più mi rendo conto che non soltanto sono fortunata ad averle con me, ma che sono anche sicura della mia scelta.
Fare il mio viaggio di maturità con loro, è la scelta giusta. Negli anni passati ho sentito tanti racconti su come il viaggio di maturità si sia rivelato il pretesto per scannarsi con i propri compagni di viaggio, tirando fuori tutti i rancori che si presumevano sepolti e usandoli come scusa per chiudere per sempre.
Ecco perché ho scelto di andare solo con loro, invece che con un gruppo numeroso, anche se all'inizio la tentazione c'era stata.
Voglio potermi divertire con le mie amiche, con cui ho alle spalle numerose convivenze, senza paura di scannarci seriamente e rovinare così il momento che tutte noi stavamo aspettando da sempre.Abbiamo sognato per mesi il momento in cui saremmo finalmente partite e poi atterrate nell'isola magica, l'isola dove tutto e' possibile e dove la notte non muore mai.
Fedele al mio lato pragmatico, ho stilato una lista di tutte le cose da fare assolutamente, lista che inizialmente e' stata presa parecchio per il culo da Cecilia, perché secondo lei programmare il devasto è un controsenso, ma quando poi si e' degnata di leggerla, ha subito cambiato idea.
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VAMONOS !
ChickLitAlzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha desiderato fuggire dalla propria routine, allontanarsi dai propri doveri e magari atterrare in una località di mare, dove il divertimento non finisce mai. Lasciando a casa obblighi, pensieri, pau...