8.

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EMMA

Grazie al gioco di squadra impieghiamo neanche venti minuti a sistemare la spesa, cosa che ci permette non soltanto di decidere subito cosa mangiare, ma anche di rilassarci leggermente prima del previsto.
Mentre le ragazze ed io ci dedichiamo a fare la tavola, Ema si dedica alla preparazione della pasta e Gio alla ricerca della perfetta playlist per il primo giorno di questa magica, folle e pazzesca avventura che ci aspetta.

Parole sue.

<< Bellezze, ma del vostro cordiale amico che mi dite?>>.

Ovviamente è Cecilia a parlare, mentre Bea si limita a lanciarmi uno sguardo che interpreto come abituati.

<< A quanto ho capito è tornato un attimo indietro perché aveva dimenticato qualcosa al supermarket. Anzi, per essere più precisi, qualcosa di fondamentale.>>

Neanche a farlo apposta, il terzo moschettiere sceglie proprio questo istante per fare la sua entrata in veranda, e al contrario delle mie aspettative, esibendo anche con fare fiero il suo ultimo acquisto.

Un quaderno.

Nel momento in cui metto a fuoco il suddetto oggetto, istintivamente inarco le sopracciglia e guardo le mie amiche in cerca di qualche risposta, ma dal momento che entrambe mi rivolgono la medesima occhiata, ci limitiamo a rimanere in silenzio in attesa di sviluppi, sviluppi che ovviamente non tardano ad arrivare.

<< Cotoletta, immagino sarai curiosa di sapere la funzione di questo quaderno rosso.>>

<< Ma neanche per idea.>>

<< Normalmente ti definirei una piccola bugiarda, ma trattandosi di te, mi limito a estremamente orgogliosa.>>

<< Come credi.>>

<< Ho comprato questo quaderno perché non voglio dimenticare neanche una delle mille figure di merda che farai in questa vacanza. E dove non arriverà il quaderno, lo faranno le foto e i video. Ovviamente la scena con il finto straniero è già stata segnata.>>

E senza darmi possibilità di replica appoggia il quaderno sul bancone, per poi andare a prendere una bottiglia di birra e stapparsela senza tante cerimonie, il tutto mentre Ceci non la smette neanche per un istante di ridere.

<< Nico, teoricamente sei il nemico, ma ti assicuro che più passano le ore, più mi stai simpatico. Credimi quando ti dico che non basterebbe un quaderno intero, ma apprezziamo il tentativo.>>

<< Beh, lieto di vedere che qualcuna ha il senso dell'umorismo...>>.

Del tipo, ogni riferimento è puramente casuale.

Ma dato che passare per permalosa e farmi così pigliare per il culo ancora di più è fuori discussione, decido di stamparmi in faccia il mio migliore sorriso finto e rispondergli per le rime, visto che faccio parte del gruppo secondo cui la migliore difesa è l'attacco.

Ecco perché, a discapito di ogni previsione, mi avvicino a lui con tutta la tranquillità di questo mondo e sotto lo sguardo di tutto il gruppo gli lascio un rapido bacio sulla guancia, per poi allontanarmi leggermente e cercare il suo sguardo, che per la prima volta da quando ha messo piedi in casa è totalmente sorpreso.

<< Grazie mille del pensiero, Nico! Farò del mio meglio per rendere quel quaderno pieno di perle divertenti ed indimenticabili! Pensa che magari, se abbiamo fortuna, potrai esserci pure tu lì dentro.>>

Del tipo, guardati le spalle, ma soprattutto il davanti.

Ema e Gio, non appena colgono il sotto inteso neanche troppo nascosto, scoppiano a ridere, per poi avvicinarsi a me rispettivamente con una birra ghiacciata il primo e il migliore sorriso il secondo.

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