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EMMA

Se dovessi scegliere un aggettivo in grado di descrivermi al meglio in questo preciso istante, non ho dubbi, sarebbe euforica.
Perché ora, mentre ballo in mezzo alla pista in attesa che arrivi Don Diablo, mi sento libera, leggera e con il cervello completamente libero dai pensieri.

Ed è una cazzo di figata.

Pur essendo quasi del tutto pieno, siamo in una zona all'aperto, cosa che ci permette di avere i nostri spazi e non essere troppo ammassati tra di noi, elemento che quando vado a ballare, ricopre sempre una certa importanza.

Più che altro perché amo muovermi senza avere la sensazione di essere costantemente circondata, o peggio palpeggiata da qualche tizio ubriaco che non capisce il reale motivo per cui sono li, ovvero divertirmi con i miei amici.
Non sono una bacchettona come certa gente di mia conoscenza, che non appena viene a sapere che magari il sabato sera ho conosciuto un ragazzo in discoteca, con poi poi ho ballato e magari scambiato dei baci, mi guarda come se avessi compiuto chissà quale delitto.

Sono per il rispetto delle scelte altrui, sempre e comunque. Diciamo però che quando sei in discoteca, c'è modo e modo di approcciarti a una ragazza e quelli che optano per l'avvicinamento alle spalle mentre balli, con annessa strusciatina, mi fanno parecchio innervosire, per non dire altro.

Ora che ci penso, grazie alle nuove aggiunte del nostro gruppo, questo tipo di problema non penso si concretizzerà mai, considerando gli sguardi seri dei ragazzi, ma soprattutto le loro figure imponenti.

E più li guardo con gli occhi da ragazza allegra e quindi assolutamente sincera, più mi rendo conto che sono davvero bellissimi.

Tutti e tre.

Mentre assottiglio lo sguardo e mi concentro su Bea e Gio, non posso fare a meno di sorridere sinceramente divertita, perché pur notando chiaramente che si piacciono, si limitano a sorridersi a vicenda e ballare in maniera casta e amichevole, tutto il contrario invece di Ceci ed Ema, che non fanno altro che ridere per non so bene cosa il momento prima e sussurrarsi all'orecchio subito dopo, in un circolo vizioso piuttosto buffo.

Bea e Ceci non potrebbero essere più diverse quando si tratta di ragazzi, eppure non potrei immaginare compagne diverse per questa folle avventura.

Una timida e riservata, l'altra sfacciata e per nulla timorosa delle conseguenze.
E poi ci sono io, regina della Sfiga e signora delle figure di merda, di ogni forma, genere e dimensione.

Facendo la conta però, mi rendo conto che all'appello manca un soggetto, tanto che prima che io me ne renda conto, mi volto più volte, prima a destra e poi a sinistra, per tentare di scovarlo fra la folla.
Al lungo che Ema, dopo aver intercettato il mio gesto, si avvicina lentamente, per poi prendermi la mano e farmi fare una piccola giravolta.

<< Se cerchi Nico, e' sotto la postazione del dj con la pr di oggi.>>

E giusto per dare enfasi a quanto detto, mi fa cenno con la testa finché non riesco a mettere a fuoco la sua figura, che al momento si trova praticamente appicciata a quella della bionda, in una danza che poco c'entra con la musica che stanno suonando ora.

<< Tutto bene?>>.

<< Mi stai per caso chiedendo se sono gelosa, Ema?>>.

Lui, evidentemente preso in contro piede dalla mia schiettezza, scoppia a ridere, per poi annuire convinto e in attesa di una mia risposta.

<< Ma ti pare! Mica siamo in un romanzo rosa! Ad essere sincera, sono più che altro invidiosa che abbia rimorchiato prima di me.>>

Lui, non appena sente la mia risposta, prima strabuzza lo sguardo e poi scoppia di nuovo a ridere di gusto.

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