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Si affrettarono pure loro a ritornare in hotel, sotto il furbo sguardo delle stelle e le vie silenti per il sonno.

Jimin appena entrati in camera era piombato in un tranquillo riposo, mentre Jungkook, più per i pensieri che per il fatto di essere spinto sul bordo da quel piccolo, ma ingombrante ragazzo, vagava nell'agitazione.

Più volte tentò di ritagliarsi un piccolo spazio tra le lenzuola su cui stendere le gambe, ma nulla, Chimmy era irremovibile.

-Jimin cazzo...- sbraitò in silenzio mettendosi a sedere -...ora te la sei cercata- sibilò con la rabbia di qualcuno disturbato ripetutamente da ogni singolo rumore.

Caricò la mano e gli donò una di quelle sculacciate che nemmeno all'asilo di rieducazione riservavano.

La tecnica fu efficace al massimo della sua rendita, i ciuffi rosa dell'interessato si mosserò per lo spavento e il dolore -Jungkook, ma che diafolo ti prendhere?- si massaggiò una natica e le labbra gonfie sulle quali scorreva ancora quel filo di saliva, segno che stava dormendo beatamente.

-Jimin, ti sei accorto che ti sei preso tutto il letto?- indicò intorno.

-Ma c'era bisogno di sculacciarmi? Oh il mio culo è sacro e non sarai certo tu a sculacciarlo-

-Ah e chi? Yoongi?- gli rispose serio.

-Vaffanculo, non voglio discutere di questo in piena notte- prese il cuscino e si gettò di peso sul divanetto poco distante senza più muoversi.

-Jimin, scusami, non fare così dai. Ci stiamo tutti e due qui- si sentì morso dai sensi di colpa per vedere l'amico sacrificato dalla scomodità nell'angolino.

In cambio sollevò il suo paffuto polso e con esso il dito medio.

Il corvino aprì gli occhi e i raggi mattutini gli trafissero le pupille -Ah ma che ore sono? Jimin? Jimin alzati! Siamo in ritardo!- cadde dal materasso dopo aver visionato l'orario.

-Che...cosa?- si stiracchiò -Ah che mal di schiena- accese il telefono per vedere le notifiche e subito fu contagiato dal nervosismo scaturito dai 20 minuti trascorsi che li distanziavano da tutti gli altri -Oh cristo- si chiuse in bagno e da lì uscì poco dopo come una furia.

Volarono cinture e calzini, come aspirapolvere raccattarono ogni loro bene sparso alla rinfusa nella stanza.

Precipitatisi alla reception passarono affianco alla sala ricca di ciotole sporche e incarti dolci mezzi assaporati, la colazione erano certi di essersela persa a quella visione.

-Ok Kim Chaeyoung, Kim Namjoon,...- richiamava il professore.

I due sventurati si accodarono senza dare troppo nell'occhio -Che fortuna, siamo arrivati in tempo almeno per l'appello- gli diede una pacca Jimin -Mi dispiace per non averti fatto dormire- allacciò lo zainetto davanti al petto.

Lo rassicurò con un sorriso, lo stesso con cui riportò in avanti lo sguardo e incrociò il tormento della sua nottata.

Taehyung si era bloccato con l'asta del trolley a mezz'aria e sempre mantenendo fissi gli occhi sul corvino l'aveva spinta con ferocia all'interno, per poi prenderla in mano ed uscire.

Jungkook rivoltò le labbra dandosi dello stupido, quel sorriso non era certamente indirizzato a lui.

Caricata ogni necessità sull'autobus, la "docile" scolaresca si diresse al museo di storie naturali di Incheon, su consiglio e programma studentesco.

Sapeva di non essere più solo un conoscente per Taehyung e non era più ai margini del suo interesse.

Quel tentato bacio era stato un gesto di condivisione, non sapeva di cosa, perché non c'era nulla in comune a cui essi potessero aderire così perfettamente.

Durante la visita si maledì più volte per non averlo accontentato, era quello che desiderava di più da tre anni, eppure qualcosa lo aveva fermato, tutto così inaspettato, nulla di premeditato.

Aveva reagito d'istinto e anche distogliere lo sguardo durante l'esposizione disinteressata della vita impagliata fu un atto impulsivo.

-Jungkook, Taehyung non ha smesso di fissarti un secondo, ti decidi a parlargli? O lo devo fare io?- gli domandò l'amico con il taccuino tra le mani e la stilografica tra gli incisivi-

-Jimin smettila di farmelo notare, lo so di essere osservato e concentrati sulla lezione invece di disegnare Yoongi, fai pena in arte e ancora di più a fare la ragazzina ormonata- gli indicò la pagina scarabocchiata.

-Uff che palle Jeon Jungkook, finirai vergine con quattro gatti- incrociò le gambe.

-Voi due finitela di parlare-

-Scusi prof- alzò le mani il rosa, con il coraggio che al corvino sarebbe mancato, attirando l'attenzione della sua cotta.

-Evvai- sussurrò.

-Ti diverti ad attirare l'attenzione?-

-No, solo la sua- tirò fuori la lingua, facendo scuotere la testa al compagno in resa amichevole.


"È stato un capitolo di passaggio, ecco perché forse può essere un po' noioso, ma ehi servono pure quelli nelle storie 😂❣️. Nella prossima Tae...ah non voglio spoilerare nulla"

TAKOTSUBO (Vkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora