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La serata procede abbastanza bene, a parte il fatto che mi sto annoiando a morte, sono tutti molto carini e gentili con me. Mi sento bene, tranne per il fatto che sono seduta vicino a Claire che non fa altro che mettermi in cattiva luce, anche se io cerco di non cadere alle sue provocazioni e provo a rimanere calma.

Fortunatamente arriva il secondo e Claire smette di parlare e inizia a mangiare.
Mentre mi gusto i miei gamberetti, alzo lo sguardo e mi immergo negli occhi di Charles che mi stanno fissando da circa dieci minuti. Sorrido imbarazzata e lui, notando questo mio gesto, mi sorride a sua volta.

Dopo circa un'altra ora di chiacchiere e cibo, decido di alzarmi per andare a prendere una boccata d'aria.

"Victoria dove vai?" Chiede mio padre piuttosto adirato.

"A respirare, non resisto più."

"Sai vero che non è educato?" Domanda mentre si bagna le labbra con il calice di vino bianco.

Decido di non rispondere per non litigare di nuovo e me ne vado.

Entro nell'ascensore e decido di salire fino in cima all'hotel, poiché, da quello che so, c'è una terrazza con una vista fantastica.

Appena metto piedi all'esterno rimango sbalordita: in lontananza si vede il mare e tutte le barche in porto,poi si vedono tutte le persone che passeggiano, ci sono palazzi così alti che quasi toccano il cielo e infine più in alto ci sono tutte le stelle, sono tantissime e mi illuminano l'anima facendomi sentire libera.

Decido di sedermi su una delle sedie presenti sulla terrazza, ma una voce mi fa sobbalzare.

"Anche tu odi queste serate?" Capisco perfettamente che quella voce è del pilota che poco prima mi stava sorridendo.

"Non ho mai detto di odiarle."

"E allora perché sei qua?" Mi chiede mentre si siede nella sedia di fronte alla mia.

"E tu?"

"Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda, dovresti saperlo." Sorrido alla sua affermazione.

"Bhe se proprio vuoi saperlo, mi stavo annoiando e volevo prendere una boccata d'aria. Ora devi rispondermi tu!" Rispondo divertita.

"Ti ho vista venire qua e ho deciso di seguirti."

"Sai vero che questo si chiama stalking?" Lui ride e poi si alza per ammirare il paesaggio.

"Bhe diciamo che sei fortunata." Si blocca un attimo e poi riprende. "Hai uno stalker molto attraente e simpatico."

"Mmm questo è ancora da vedere." Si gira e mi fissa per un tempo che mi sembra interminabile e io sono decisamente in imbarazzo, anche se cerco di non farlo notare.

Ad un certo punto il telefono di Charles suona e lui risponde.

Quando finisce la telefonata, viene verso di me e sorride.

"Mattia mi ha detto di tornare giù, tra un po' devo anche tornare a casa e non vuole che faccia troppo tardi."

"Ma non alloggi in questo hotel?" Domando curiosa.

"Io abito qui da quando sono nato e quindi ho una casa. È qua vicino, se vuoi venire non c'è nessuno." Chiede con sguardo malizioso.

"Preferisco rimanere qua a guardare le stelle, mi fanno più compagnia."

Mentre il ragazzo se ne sta andando si blocca vicino a me, mi prende la mano dove lascia un foglietto e poi se ne va facendomi l'occhiolino.

Decido di rimanere ancora un po' sul terrazzo, ma non sono sola. Infatti un ragazzo, più o meno della mia età, si siede vicino a me.

"Ti stava dando fastidio?" Domanda gentilmente.

"Ma no, anzi..." Rispondo sincera cercando di nascondere il foglietto.

"Meglio così. Io sono Luca." Allunga la mano verso di me e io la stringo per presentarmi. "Piacere Victoria."

Rimaniamo un po' a parlare della serata e di noi, fino a quando inizio a sentire la stanchezza e decido di tornare in salone per salutare tutti e poi andare a letto.

Rinascere~Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora