Shiho Pov...
Mi sveglio di soprassalto e mi guardo intorno. Sono in camera, una camera nera e spoglia con solo letto e armadio. Non mi stupisco per nulla di trovare il posto affianco al mio vuoto, già io e Ryan dormiamo insieme da qualche giorno. Ormai è passata una settimana da quando sono rinchiusa in questa casa, Ryan non è sicuro di potersi fidare di me e come dargli torto? Intanto ho conosciuto sua sorella il suo nome è Emily e mi sta simpatica ha i capelli argentei, gli occhi verdi, un bel sorriso ed è snella.
Rifaccio il letto ed esco dalla camera, sento vari rumori provenire dal bagno e decido di controllare probabilmente Emily sta vomitando ancora, ultimamente non sta molto
bene e mi dispiace, Emily non è una di noi, lei rimane pura nonostante tutto riesce ad amare e a perdonare
persone come lei sono molto rare al mondo. Vedo Emily distrutta, ho un dubbio atroce e voglio levarmelo.
"Andiamo in farmacia"
Dico mentre Emily mi guarda storta.
"Non posso guidare non ho la patente"
Dice lei mentre scuoto la testa.
"Andiamo guido io e tranquilla Ryan non dirà nulla visto che tu potrai controllarmi a vista."
Dico mentre la mando a vestirsi per poi prendere le auto della porche nera 365A. Lascio un biglietto per poi controllare cosa manchi in cucina poi partiamo andando prima in un supermercato della zona.
"Farina, latte, uova, pesce, riso, carne, pollo, insalata, curry, biscotti, cioccolato, patatine, Gin Tonic?"
Dice Emily mentre io rido sotto i baffi.
Ci dirigiamo alla cassa con il carrello strapieno.
"Torno subito"
Dice Emily mentre prendo un pacco di patatine con la mia Golden Card facendo fare uno scontrino che butto prima che Emily ritorni.
"Eccomi"
Dopo aver pagato in contanti per la sorpresa del cassiere usciamo. Dopo aver fatto un salto in farmacia torniamo a casa ed Emily apre la porta portando due buste ed io le ultime due, non appena entriamo in salotto vediamo una persona che raramente e in casa. Un uomo alto, robusto con due verdi occhi freddi e spietati, l'impermeabile nero con tanto di capello pantaloni e scarpe dello stesso colore.
"Dentro casa non si fuma Ryan"
Dico posando le buste e spegnendo il sigaro nel posacenere trovandolo completamente pieno.
"Da quando sei tornato fratellone?"
Chiede Emily sorpresa e felice.
"Tre ore fa, tra un'ora vado via."
Dice mentre mi guarda truce.
Io scrollo le spalle sfrontatamente e vado a mettere a posto la spesa in cucina, la cucina semplice e piena di ripiani da vista sull'ampio soggiorno stranamente celeste con una gigantesca cristalliera e una televisione al plasma alta definizione.
Emily si defila di sopra con una scusa mentre Ryan mi si avvicina e mi abbraccia da dietro baciandomi il collo "Mi sei mancata Sherry, io...m....m...mi....s..dis...."
Inizia lui solleticandomi sul collo con il suo alito. Quella parola per lui inesistente, che non ha mai pronunciato neanche con Emily.
" Ti dis.. cosa Ryan?"
Chiedo pronta a tiragli sta parola fuori di bocca.
"Mi dispiace non essermi fidata di te, credevo fossi qui come infiltrata e"
Puoi ben dirlo e hai ragione più o meno, penso mentre aspetto che parli.
" Invece tu sei qui al mio fianco, per tua spontanea volontà, quel bacio per me ha significato molto, è riuscito a risvegliare in me ricordi ed emozioni che credevo di non poter più provare"
Sto sognando, ditemi che non è vero.
Ryan e Gin inizio a credere che siano come me e Sherry, due facce della stessa medaglia ma allo stesso tempo distinte e separate. Il mio cuore e il mio stomaco sono in subbuglio ho un peso davanti allo stomaco e non so cos'è forse mi sento in colpa, sto malissimo, non riesco a capire a chi dar retta. La mia testa urla NO il mio cuore dice SI ed io sono confusa.
"Lo so che ti può setmbrare strano ma quello che ho sempre sognato è di essere un buon padre.... Io ho sempre saputo di loro sapevo che tu fossi incinta ma aspettavo e speravo che tu me lo dicessi, durante la fuga ti ho coperto facendo percorrere all'organizzazione una falsa strada puoi chiedere a Emily se vuoi.
Neanche io volevo che i miei figli entrassero nei MIB, all'inizio pensavo fosse questo il motivo ma poi quando Rum vi ha ritrovate sei diventata fredda con me ed ho capito che li avevi allontanati in primis da me.
Ti prego perdonami per il comportamento che ho avuto, sono stato io a spingerti ad agire così "
Lui ha sempre saputo tutto, ha capito anche il motivo perché l'ho fatto e poi non mi hai mai chiesto niente, non mi ha mai fatto o detto nulla quando si è visto privato del suo sogno. Adesso come adesso sono messa peggio di prima, me ne pentirò amaramente lo so ma non riesco a guardarlo e vorrei nascondermi, essere altrove.
"Sei tu che devi perdonare me"
Dico mentre piango Akemi aveva avuto ragione, se non fossi stata così cocciuta...sarebbe finito tutto diversamente ma è inutile piangere sul latte versato. La sua mano mi asciuga una lacrima e poi mi alza in viso costringendomi a guardarlo negli occhi, due occhi verdi che sembrano molto preoccupati per me.
"Sangue?!"
Esclama preoccupato. Dannazione sto veramente così male da sanguinare?
"Tu sei... quella maledizione esiste ed io che credevo fosse tua sorella ad avercela. Sai il mio unico rimpianto è stato ferirti, non avrei dovuto"
Dice lui mentre uno strano scintillio gli attraversa gli occhi. Lui mi abbraccia a sé stringendomi forte ed il suo tipico odore di muschio mescolato con il fumo di sigarette mi invade le narici.
È accaduto esattamente quello che mi ha spaventata molto, quel bacio ha scoperchiato il mio vaso di Pandora e pochissimi istanti fa quel vaso si è letteralmente schiantato al suolo spaccandosi lasciando ai miei sentimenti lo spazio in un angolo del mio cuore. Custodisco gelosamente tutti i ricordi ed emozioni provata con e per lui, è stato anche se solo per un periodo della mia vita la cosa più importante al mondo per me, è stata la sua ferita a permettere di far dolere di più quella casata dalla finta morte di mia sorella. Lui è l'uomo che ha rubato il mio cuore, allora ingenuo e puro per poi pugnalarmi alle spalle. Io mi sono fatta illudere e, se ci ripenso non so se ridere o piangere per questo ma io mi ero illusa ancor prima che ci provasse. Il fatto e che mia sorella mi raccontava sempre le fiabe ed io ingenuamente scambiai Ryan per il principe azzurro, il mio eroe ma lui è paragonabile al lupo cattivo di cappuccetto rosso oppure dei tre maialini e come tutti sanno
<I lupo perde il pelo e non il vizio> e poi lui è ossessionato da me, non mi ama veramente, il suo è amore malato.
Ricordo che io avevo 12 anni quando Akemi mi fece questa distinzione aiutandosi col vocabolario. Ricordo bene i due significati:*Ossessione: Fenomeno patologico che si manifesta con l’insorgenza di un’idea o di una qualsiasi rappresentazione mentale, che, accompagnata da un sentimento d’ansia, si impone al soggetto in modo insopprimibile, e lo trascina a compiere determinati atti o ad astenersi da altri, o a fissarsi su determinati pensieri.
*Amore: Sentimento di viva affezione verso una persona, che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia.
{Fonte: Treccani}Con la fredda mano mi solleva il viso e poi mi dà un bacio casto senza malizia né desiderio, uno dei suoi baci che mi sono mancati terribilmente.
Decido di osare e abbandonarmi al mio cuore, so bene che me né pentirò ma adesso non voglio pensarci. Prendo il suo viso fra le mani ed alzandomi sulle punte lo bacio, facendo arrivare le mie mani sulla nuca e approfondendo il bacio che viene subito ricambiato.
"Ops"
Dice Emily entrando nel salotto e facendoci staccare l'uno dall'altro completamente rossi come peperoni.
STAI LEGGENDO
Quando il passato ritorna!
FanfictionCrossover tra Detective Conan e N.C.I.S. È passato un mese e mezzo da quando Shiho, Shinichi, Akai, Heiji, Kaito, Chris, Rei e Hidemi hanno messo dietro le sbarre il Boss dei MIB, ma in molti sono fuggiti altrove. Da allora le loro strade si sono...