Il Nero È Parte Di Me

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Shiho Pov..
Mai avrei pensato di poter ritornare, anche se solamente come spia, tra le file dei MIB. Conosco bene Gin anzi troppo bene, sono certa che lui non mi ucciderà al contrario mi darà un "caloroso" benvenuto, a modo suo ovvio. Uscita dall'aeroporto vengo investita dalla dolce e fredda brezza serale che mi rilassa. Ho calcolato bene i tempi, sono partita presto per poter avere il tempo di prepararmi psicologicamente, con me ho solo una borsa e un trolley con i vestiti, nella borsa ho il distintivo che ormai non mi serve più, lo nasconderò nella tasca segreta del Trolley, mostrandolo alla hostess ho evitato domande sul perché avevo una pistola e 4 caricatori con me, la cosa bella e che la pistola di servizio è a casa, questa figura solo nel database dell'FBI e solo le mie sorelle sapranno identificarla grazie al numero di serie che gli ho lasciato. Cammino lentamente fino a giungere sul ciglio della strada e chiamo un taxi chiedendogli di portarmi nella foresta. Arrivata li, mi muovo tra gli alberi cercando una radura vicino ad uno strapiombo, più in là nascosta dalla vegetazione c'è una villa che appartiene a Gin, ed era ed è tuttora sconosciuta ai MIB e ai servizi segreti, nessuno deve sapere di questo posto o non potrò più tornare qui, venivo qui ogni volta che volevo stare sola e a pensare al passato.
È qui, che tutto iniziò.
Accadde tutto 7 anni fa, in questo incantevole luogo, era la viglia di Capodanno mancava poco più di un ora al 2013. Io stavo tornando a casa dal laboratorio, Akemi era alle Hawaii per uccidere un pesce piccolo che si fece scoprire quindi sarei rimasta sola per qualche giorno. Gin mi promise di accompagnarmi ma io mi incamminai a piedi, un clacson mi fece voltare al posto della Porsche che mi aspettavo vi era un furgone nero senza targa, mi colsero di sorpresa e mi trascinarono via. Iniziai a calciare ma non demordevano, riconobbi subito chi erano Margarita e Martini, la donna era mora, capelli ricci, occhi neri come la pece, era alta, snella e forte. Mi teneva da sotto le braccia bloccandomi le spalle con i suoi gomiti. Martini era il più pervertito fra i due, un uomo scuro, capelli tinti di rosso, super muscoloso occhi verdi. L'autista del furgone si fermò e fu allora che Martini mi prese per le gambe e mi lego su un palo a testa in giù mentre sua moglie mi conficco un coltello nella rotula sinistra ricordo che fece un male cane e non riuscivo a muovermi per nessuno motivo strinsi i denti mentre il coltello scendeva sulle mie cosce, protette solo da un paio di leggins neri. Prima che il coltello si conficcasse mella mia coscia udii tre spari, il primo destinato all'autista, il secondo e il terzo colpirono il cuore dei due coniugi facendoli stramazzare al suolo. I portelli del furgone si aprirono mostrando un uomo alto, con i lunghi capelli biondo platino, due occhi verdi come lo smeraldo ma completamente tetri e freddi come il ghiaccio indossava quello che ho scoperto essere il suo inseparabile impermeabile nero. Mi slego e prendendomi a modo di sposa mi porto nella villa che è situata più in la nascosta dalla chioma degli alti e imponenti sempreverdi.

<<Sei in anticipo>>

Il mio cuore ha perso tre battiti riconoscendo la figura ammantata di nero dai lunghi capelli biondo platino e due sadici occhi verdi mi analizzano facendomi sentire nuda e vulnerabile dinanzi a lui. Odio indossare di nuovo la maschera di Sherry, ma ho un compito molto più importante e vale più della mia stessa vita recuperare Di Nozzo e i bambini.
<<Perché non hai parlato?>>
Dice lui mentre si avvicina a me.
<<Cosa intendi?>>
Dico mentre lo fisso arretrando e sbattendo la schiena sulla corteccia di un albero. Lui mi alza il viso e mi guarda negli occhi, mi sento come se fosse normale, come se fossimo due persone qualsiasi che stanno per baciarsi lui si avvicina e sussurra sulle mie labbra una frase che inevitabilmente mi fa sorridere.
<<Per la legge....>>
Non so che cosa mi prende, il mio corpo agisce d' istinto e mentre la mia mente e la mia coscienza urlano a squarciagola, io seguo il mio istinto, prendo il suo freddo viso fra le mani e lo zittisco con un bacio.
Lui dapprima sorpreso e allibito porta la mano sinistra sulla mia nuca mentre con la destra mi cinge la vita, io porto le mani sulla sua nuca mentre continuiamo il bacio con le campane che segnano la mezzanotte ed i fuochi d'artificio che segnalano l'inizio del 2020 venendo illuminati sia dai fuochi sia dal plenilunio.
Quando ci stacchiamo nessuno dei due osa parlare, ancora increduli. Possibile che dopo anni è questo l'effetto che ci facciamo a vicenda?
Possibile che il mio istinto abbia causato la scintilla che ci ha spinto a baciarci appassionatamente?
Possibile che sia ancora ossessionato da me? Devo stare attenta se fosse così sarebbe un'ottima arma seppur a doppio taglio e molto pericolosa. Mi ricordo di una cosa, sono curiosa di vedere se l'albero sia veramente quello su cui 7 anni fa, incidemmo i nostri nomi dopo la sua dichiarazione. Illuminato dalla torcia-orologio vi è un cuore con le nostri iniziali R+S Together Forever ovvero Ryan e Shiho Per sempre insieme.

Quando il passato ritorna!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora