Odio e Incomprensioni

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Gibbs Pov...
Ormai è notte inoltrata ed io lucido il legno, questa cera è favolosa sembra aver rivitalizzato il legno.
"Ciao Gibbs"
Questa voce io la conosco. Mi volto e la vedo, ha i lunghi capelli rossi, due occhi castani il suo immancabile sorriso sarcastico di circostanza, ha un mantello nero che le ricopre il corpo, a farmi accigliare però sono due bambini che sono con lei.
Un bambino abbastanza alto ha i lunghi capelli biondi completamente rovinati, due occhi di ghiaccio, un volto triste e affranto ed ha un impermeabile rosso che lo copre. In braccio a lei, un po' più bassa vi e una ragazza con i capelli raccolti in una lunga coda e sono molto più rovinati del fratello ha gli occhi verde smeraldo, un naso a patata, delle sottili labbra ed il suo corpo è scosso da molti brividi di freddo.
"Sono i figli del mio migliore amico lui è morto con la moglie in un incidente ed io li ho presi con me."
Dice rispondendo alla mia muta e prevedibile domanda.
" Sono felice di rivederti"
Dico avvicinandomi a lei con fare paterno e pretendendo la piccola per portarla a letto col fratello, dopo che i bambini si sono addormentati io e Ziva David ex-agente dell'NCIS ritenuta da tutti morta in un incendio.

Mattina casa Miyano...
Shiho Pov...
Mi alzo come una molla dopo quello che è successo ieri, mi preparo e trovo Chris che girovaga per casa come uno zombie mentre Akemi sorride.
"Oggi sto a casa"
Dico avvicinandomi a Chris e toccandole la fronte super bollente.
"Vai al lavoro, magari con l'aiuto delle altre troverai i tuoi bambini, resto io con Chris, devi trovarli prima di lui"
Dice determinata Akemi.
"Va bene"
Dico mentre squilla il cellulare di Chris.
"Ciao, ti avrei chiamato io oggi non vengo al lavoro....Cosa? Ok, te la passo, Shiho è Gibbs for you"
Dice mentre io mi acciglio.
"Si?"
Chiedo mentre Gibbs mi comunica che non sarebbe venuto lasciandomi al comando.
"Gibbs...non farlo .....NON PUOI!!! NON SONO ADATTA A....HEY!!!!!"
Urlo mentre mi aggancia il telefono in faccia mentre io sono furibonda.
"Mi ha ATTACCATO IL TELEFONO IN FACCIA E MI HA MESSO A CAPO DELL'NCIS "
Dico furiosa l'ultima volta che è successo ho rischiato di far morire Nick, se fosse successo non me lo sarei mai perdonata.
Chris sbianca mentre mi supplica di non scatenare l'inferno mentre io stacco il mio tablet da sotto carica e lo infilo nella mia borsa.
Non vorrei dover ricorrere alla loro tecnologia ma per trovarli prima di lui non ho altra scelta.
Ho anche un piano in caso dovesse trovarli per prima lui ma lo userò solamente in questo caso e poi ne ho uno per spedirlo in prigione.

Arrivo all'NCIS e vedo uno strano uomo con la pelle caffè latte, gli occhi castani, è alto e robusto, indossa una maglia nera con i jeans. Con lui c'è una bambina di sei anni, ha gli occhi celesti, i capelli sono ricci e rossi è abbastanza alta e non ha dei lineamenti molto arrotondati, probabilmente è sua figlia.
"Voi siete?"
Dico corrucciando lo sguardo la bambina mi ricorda un'amica di mia sorella eppure lei è morta.
"Shiho, lui è Anthony DiNozzo, detto Tony e sua figlia Thali"
Squilla il telefono ed io rispondo.
"Si va bene. Arriviamo Jodie"
Dico mentre chiudo il telefono.
" Ma Gibbs?"
Chiede Thony sorpreso.
"Dimenticavo Gibbs non viene mi ha messo al comando"
Dico lapidaria e cupa, oggi non è venerdì 13 eppure la sfiga mi segue.
"Ci divideremo Shiho tu vai, noi cominceremo le ricerche"
Dice Mcgee io annuisco e con un grazie mi dirigo con gli agenti Torres e Bishop alla scena del crimine.

Il viaggio è silenzioso, troppo per i miei gusti, Bishop sa essere comprensiva ma non avendo detto tutto ciò subito, confezionando bugie su bugie in molti non hanno più molta fiducia in me soprattutto e adesso che Gibbs mi ha messo a capo....
"Eccoci siamo arrivati"
Dice Nick distraendomi dai miei pensieri. Scendiamo ed iniziamo a perlustrare la zona mentre Jodie mi dice che sono risaliti all'identità dell'uomo Giordano Feltre età 30 anni, basso di statura, capelli chiari ci sono i vestiti strappati in mille pezzi e ha un buco nel petto.
"I professionisti mirano al cuore mai alla testa"
Penso nella mia mente
"Lo hai imparato dai criminali o lo sai perché eri una di loro?"
Mi chiede acida Bishop mentre fingo di non aver sentito.
«Ti ammazzo capo.» Mi ritrovo a pensare mentre cerco di ricordare.
Giordano Feltre chi sei?
Perché sento di conoscerti?
Cerco con delicatezza il marchio che trovo sul suo polso.
"Chi può averlo ucciso?"
Dice Akai mentre parla con Bishop
"Lo stesso uomo che ci vuole morti"
Rispondo pacata e tetra.
"Come fai a dirlo?"
Chiede Jodie curiosa mentre indico il polso che ha una specie di tatuaggio una rosa rossa.
"La rosa è la sua firma inoltre era uno di loro, Baileys "
Dico mentre Bishop mi fa il labiale (Sei contenta?)
Giro i tacchi addentrandomi nel fitto e selvaggio bosco avvertendo il bisogno di stare da sola. Non riesco a non rimanere impassibile, se lo avessi ucciso non avrebbe ucciso quest'uomo, non avrebbe potuto più nuocere a nessuno. Se ripenso a Eleonor mi sento in colpa, avevo l'opportunità di ricominciare da capo ma come mi disse Conan [Dal passato non si scappa], sento dei passi dietro di me so già chi è... Ricaccio indietro le lacrime mi ricordo la mia prima regola che fa parte di quelle di Gibbs { Non mostrare mai le tue debolezze}
"È facile scappare? Sai, dimmelo che infondo ti piace il fatto che uno di loro sia morto? Di la verità ti piace che qualcuno lasci le cuoia per questo sei nell'NCIS"
Dice mentre è gelida, non si è mai comportata così. Non bastava la mia coscienza, i miei incubi...no, non sono incubi... quelli sono i miei ricordi, sapevo di essere una criminale e non mi andava giù il fatto di esserlo, non ho avuto una vera infanzia, non ho mai avuto amiche prima di lasciare i MIB, a differenza delle mie sorelle io non potevo uscire, stavo 24 su 24 sette giorni su sette in laboratorio eccetto un ora, che raramente mi veniva concessa per stare con Akemi oppure le missioni che richiedevano un mio aiuto. Non ho mai avuto nessuno sono cresciuta molto, troppo in fretta e se non avessi scoperto di avere una sorella Shiho Miyano sarebbe morta, perché sarei rimasta Ai Haibara a vita, potendo recuperare l'infanzia che non ho mai avuto, ma sarei veramente stata felice?
No, non avrei potuto conoscere a fondo Chris, forse non avrei rivisto Akemi e soprattutto sarei riuscita a rimanere Ai sapendo di aver messo al mondo due gemelli che probabilmente sono chissà dove e chissà se l'agente del Mossad li stia trattando bene.

"Adesso stai esagerando, Ellie"
Dico gelidamente mentre lei mi risponde scattante come una molla.
"Non sto esagerando e per te sono l'agente Bishop, meriteresti il carcere a vita"
Dice cupamente mentre le lacrime scorrono sul mio viso una più veloce dell'altra. Ho sbagliato a legarmi con loro, ho sbagliato a credere che una volta saputo il mio passato mi sarebbero rimasti accanto.
Aveva ragione Shinichi, sono e rimarrò per sempre un assassina.
Come un fulmine al ciel sereno mi ricordo le parole Gibbs, quelle che mi disse ieri prima che se ne andasse di casa [Tra amici si commettono errori, spesso evitiamo di raccontare qualcosa che ci terrorizza o che ci provoca dolore ed evitiamo di mostrare le nostre debolezze]
"Sei un mostro e le tue sorelle.."
"LASCIA FUORI LE MIE SORELLE"
Dico voltandomi di scatto mentre con un pugno molto saldo mi appoggio alla corteccia. Sento i suoi passi avvicinarsi a me lentamente dev'essere spaventata.
"Tu stai piangendo... Non credevo ne fossi capace.... un attimo ma questo è sangue?!"
Non appena sento nominare la parola sangue mi volto stringendomi nelle spalle.

"*Sai hai ragione, sono un assassina, puoi anche sbattermi in galera tanto non mi servirebbe a nulla! Come credi dorma? Passo ogni notte sveglia e quando proprio non ne posso fare a meno e mi addormento vedo tutte le persone che ho ucciso darmi dell'assassina e mi sento peggio nel sapere che 9.000 morti di cui ricordo tutti i nomi e tutti i volti sono morti a causa mia, perché ho preferito uccidere piuttosto che assistere in prima persona alle torture o peggio alla morte di mia sorella, l'unica persona con cui potevo avere contatti e con la quale potevo passare massimo 1 ora al giorno solo nel Giovedì e raramente potevo stare
un' ora con lei anche durante il Sabato sera. Credi che io mi diverta nel vedere la gente morire? Se sono nell'NCIS è perché voglio aiutare a dare la giusta giustizia ai criminali.
Forse non dovrei dirlo, visto che sono una di loro ma sono stanca. Mi hanno costretto ad uccidere la prima volta all'età di 3 anni e poi mi fecero laureare e a 10 anni venni rinchiusa 24 ore su 24 7 giorni su 7. Non ho mai saputo cosa significa la parola felicità, spensieratezza ed è da 9 mesi che ho iniziato ad amare e a conoscerne il significato. Te l'ho detto e te lo ripeto, ho un cuore e dei sentimenti, ma nessuno neanche al mio peggior nemico augurerei la morte, io sono cambiata prima uccidevo perché ero costretta adesso uccido per salvare vite, se dopo questo volessi ancora mettermi al fresco ti capisco, ma potrai farlo solo quando Gin sarà nuovamente in carcere e sarò sicura che miei figli stiano bene*"
Dico mentre ricaccio indietro le lacrime asciugandomi le lacrime e voltandomi verso Bishop e vedo Nick dietro di lei poggiarle una mano sulla spalla.
"Io mi dispiace....ero solo furiosa per il fatto che tu non ti fossi fidata"
Dice lei mortificata, l'abbraccio di istinto e poi mi allontano
" Tranquilla...ma ti supplico non dire a nessuno, specialmente alle mie sorelle che mi hai visto piangere sangue"
Dico con voce quasi supplichevole.
"Va bene......Potrai mai perdonarmi?o"
"Non posso perdonarti, perché l'ho già fatto"
Dico mentre ci avviamo in ufficio.
"Allora trovato niente?"
Chiede Ellie, adesso che mi sono sfogata sto meglio, molto meglio.
"Purtroppo nulla non abbiamo trovato nulla su agenti del Mossad con due gemelli"
Dice McGee dispiaciuto.
"Se solo sapessi come rintracciarli"
Dice Mcgee mentre Ellie dice
"Se usassimo il DNA di Shiho?"
"Non servirà, non sono schedati, Akemi disse a Greta di non farli schedare con il loro DNA per evitare a Gin di trovarli, è come se fossero sotto un programma testimoni ma senza servizio segreto"
Dice una Sloane seria.

A. A.
Gli asterischi segnano monologhi, flussi di coscienza oppure parole straniere dove sotto troverete la traduzione.

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