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Oggi torniamo a Bologna, io andrò in macchina con Luca, mentre Elia prenderà la sua.
Luca era contentissimo che io ed Eli avessimo risolto, ieri sera era entusiasta.
Adesso sono qui a casa di Luca che lo aiuto a preparare la valigia.
Ogni due minuti si butta sul letto, ci sta mettendo mezz'ora per fare la valigia e continua a distrarsi.
"Dai Luca muoviti che ho fame e voglio mangiare"dico sbuffando, dopo che si è buttato per la terza volta su di me.
"Ho fame anche io, ma di qualcos'altro"sussurra iniziando a baciarmi il collo.
"Quando hai finito la valigia"dico cercando di allontanarlo, ma rimane attaccato a me tipo Koala.
"Dai"sbuffa appoggiando la testa sul mio petto.
"Luca per favore, sto cercando di organizzare tutto e in questo modo non mi aiuti"dico mentre mi bacia il petto coperto dalla felpa.
"Non capisco perché vuoi che sia tutto così perfetto, devo solamente fare una valigia"dice lui.
"Voglio provare ad avere il controllo della situazione"sbotto, guadagnandomi Luca che mi guarda sbalordito.
Senza che me ne accorga le lacrime iniziano a rotolare dalle mie guance.
Il fatto è che tornare a Bologna, sopratutto con Luca mi spaventa molto, perché non so come si comporterà mio padre.
È ormai un mese che non mi chiama, se non lo faccio io ogni tanto a lui non passa neanche per la testa.
E io non riesco proprio a capire cos'ho fatto per meritarmi questo.
"Piccola cos'hai"sussurra Luca ribaltando la situazione e facendomi stendere tra le sue gambe.
Appoggio la testa sul suo petto e aspetto qualche minuto per calmarmi e iniziare a parlare.
Quando ho finito, mi stringe fortissimo a se e mi bacia ripetutamente la testa.
"Piccola andrà tutto bene, non posso dirtelo con certezza perché non posso prevedere ciò che lui farà, ma finché ci sarò io non succederà niente di male"dice.
"Ti amo così tanto Luca"dico appoggiando la testa nell'incavo del suo collo.
"Ti amo anche io Giù"dice stringendomi a se e massaggiandomi la schiena.
"Adesso però finisci di fare la valigia"dico ridendo.
Mi guarda fingendo una faccia sconvolta e poi si alza, finendo di preparare.
"Per che ora partiamo?"chiede.
"Pensavo di partire prima di cena"dico.
Annuisce e chiude la valigia, guardandomi soddisfatto.
"Vado a cucinare che ho fame"dico alzandomi e passandogli di fianco.
"Vieni a fare la doccia con me?"supplica fermandomi con un braccio sul fianco.
"L'ho fatta prima di venire qua"dico guardandolo negli occhi.
Il sorriso gli si spegne sulle labbra, poi avvicina il viso alla mia ascella e annusa.
"Non mi sembra che tu ti sia lavata bene"dice scoppiando a ridere.
Spalanco la bocca sorpresa per poi tirargli delle pacche su tutto il corpo.
Dopo che l'ho colpito per 5 minuti buoni mi fermo e lo guardo seria.
"Davvero puzzo?"chiedo imbarazzata.
"No ammo stavo scherzando, profumi un sacco"dice ridendo.
Rido anche io e lui mi guarda.
"Cosa guardi?"chiedo fermandomi.
"Sei così bella"dice squadrandomi e sorridendo.
Arrossisco e gli avvolgo le braccia attorno al collo, per poi baciarlo con passione.
"Ti amo"sussurra sulle mie labbra.
Sorrido e gli mordo la guancia, mentre lui mi prende in braccio e io avvolgo le gambe attorno al suo bacino.
Lo abbraccio fortissimo e lui fa uguale.
È impressionante quanto io mi senta bene tra queste braccia: mi sento al sicuro, coccolata e amata.
Amo come mi fa sentire e tutto ciò che scatena dentro di me anche solo con la sua presenza.
Mi mette giù, mi stampa un bacio e poi sparisce dietro la porta del bagno ridendo, non prima di tirarmi una pacca sul sedere.
Scuoto la testa divertita e vado in cucina, iniziando a preparare da mangiare.
Dopo 10 minuti sento la porta del bagno aprirsi e mi si presenta davanti Luca con i capelli bagnati e un solo asciugamano avvolto ai fianchi.
Mi fermo un attimo per guardare quanto è bello.
È perfetto, il suo fisico magrolino che fa contrasto con quei tatuaggi che ha sul busto e sul braccio destro che gli danno in aria da duro, rendono l'insieme qualcosa di bellissimo da guardare.
"Vuoi fare una foto?"chiede sorridendo.
Mi risveglio dal mio stato di "trance" e gli sorrido facendogli la linguaccia.
Si avvicina a me e mentre sono davanti ai fornelli mi avvolge i fianchi con le sue braccia, dandomi dei baci sulla spalla.
Il mio corpo viene invaso dai brividi e sento un formicolio lungo la spina dorsale.
"Dai vai ad asciugarti che prendi freddo" dico cercando riprendermi.
"Dai vai ad asciugarti che prendi freddo"ripete Luca facendomi il verso.
Mi morde il collo e sono sicura che rimarrà il segno.
"Luca stasera devo vedere mia madre"dico sbuffando.
"Ci metterai il correttore"dice sorridendo beffardo, per poi sparire dietro la porta.
Alzo gli occhi al cielo ma non riesco a trattenere un sorriso.

Capo Plaza ≠ Luca D'OrsoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora