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Oggi é il 28 Dicembre é finalmente Luca verrà a prendermi.
Il giorno di Natale ho chiamato mia nonna e tutti i presenti alla cena per scusarmi per la confusione che ho creato.
Mia nonna era mortificata perché non sapeva che la situazione fosse questa e mi ha detto che mi é molto vicina e che se ho bisogno di qualsiasi cosa la posso chiamare.
Questi giorni sono passati abbastanza lentamente ma sono stati tranquilli.
Io e Luca siamo stati in videochiamata per ore intere e sono davvero felicissima di rivederlo oggi.
Abbiamo fatto anche un sacco di videochiamate con i miei amici, mi mancano tantissimo e non vedo l'ora di vederli.
Stasera Luca ha organizzato una cena per « inaugurare » la casa nuova, che ha finalmente finito di ristrutturare e ha invitato tutti.
Non vedo l'ora di vederli.
Mi dispiace un sacco andarmene e staccarmi di nuovo dalla mia famiglia, ogni volta é più difficile.
A Natale ho parlato molto con mia mamma della situazione con mio padre e mi ha chiesto scusa.
Si é scusata al posto di mio padre e non capisco perché continui a colpevolizzarsi e a prendersi le responsabilità che dovrebbe prendersi lui.

Adesso sono a casa che sto aspettando Elia, così appena arriva Luca partiamo tutti e 3 insieme.
Ho sentito Luca poco fa e mi ha detto che gli mancano circa 2 e 30 all'arrivo.
Io sto ripreparando i bagagli per tornare a Milano.
Se non fosse per mio padre questa vacanza sarebbe stata perfetta, ma dopo quella sera il mio umore é completamente cambiato.
Si, sono felice di vedere Luca e il solo pensiero mi risolleva un po', ma sento nel mio cuore un peso enorme e non riesco a togliermi dalla testa le sue parole.
« Cosa faresti se tua figlia fosse andata a Milano a fare la puttana? ».
Mi rimbombano nella testa, in continuazione.
Mi chiedo come mio padre possa davvero pensare questo di me e avere il coraggio di dirlo a tutta la famiglia.
Il suono del citofono mi risveglia dai miei pensieri e vado ad aprire.
Arriva su dalle scale Elia, che mi guarda con un sorriso intenerito e mi abbraccia.
« Dai piccola che oggi torniamo a casina »dice dandomi dei baci sulla testa.
« Da un lato non voglio andarmene, dall'altro più ci allontaniamo da dov'è mio padre, più sono felice »sussurro l'ultima frase.
« Ti capisco, anche io non voglio andarmene, ti giuro rincontrare tutti i nostri amici mi ha fatto venire una gran nostalgia »mi spiega mentre andiamo in camera mia.
« Si anche a me! Abbiamo beccato tutta la balotta, alcune sono cambiati tantissimo »dico ridendo e ripensando ai miei amici.
Ci hanno fatto tutti una gran festa, ci hanno raccontato un po' della loro vita adesso e mi sembravano tutti molto contenti.
« Tua madre? »chiede Elia guardandosi intorno.
« É uscita, in questi giorni la stanno facendo lavorare per farle fare le vacanze dal 30 al 6 »
"Beh ci sta"dice "solo che deve andare a lavorare proprio quando ci sei tu"aggiunge.
« Eh gia »sospiro.
« Oggi però mi sembri stare meglio degli altri giorni »dice guardandomi.
« Si, sto iniziando a passarci sopra »dico sorridendogli.
« Dai che tra qualche oretta vedi Luca »dice accarezzandomi la spalla.
« Non vedo l'ora »sussurro.
« Ti giuro piccola non l'ho mai visto così, quando stava con Francesca era sempre scazzato o preso male o incazzato. Mi dice sempre che é completamente perso di te, che  non é mai stato veramente innamorato di qualcuno fin quando non ti ha conosciuto.
Adesso é sempre preso bene, ha voglia di fare un sacco di cose e la maggior parte dei suoi discorsi riportano a te.
Lo hai cambiato radicalmente »dice sorridendo.
Il mio cuore batte fortissimo e mi si riempie di gioia.
« Davvero? »sussurro mentre un sorriso si impossessa delle mie labbra.
Elia annuisce sorridendomi.
Ci stendiamo sul divano e guardiamo un film.
I miei fratelli sono tornati, erano andati da mio padre per prendere delle cose che avevano lasciato lì.
Mio padre è tornato a Cattolica dalla sua fidanzata, quindi non l'hanno incontrato fortunatamente.
Con Elia sono un sacco in sintonia, lui è sempre stato il mio migliore amico, ma ci conosciamo tutti da quando siamo nati (per modo di dire, Elia  ha l'età di mio fratello).
Quando siamo tutti insieme passano il tempo a prendermi per il culo e a darmi fastidio. Riescono sempre a portarmi al limite della sopportazione, eppure sono una persona piuttosto paziente.
Alla fine del film comunico ai ragazzi che vado a preparare il pranzo, mentre loro giocano alla play.
Mi chiudo in cucina e inizio a fare la pasta.

Capo Plaza ≠ Luca D'OrsoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora