A Didi piaceva il signor Varnèl, era un uomo simpatico che scherzava sempre, dal sorriso contagioso.
Giunte dall'inventore, Lilly espose il suo piano nei minimi dettagli e Varnèl non poté far a meno di appoggiarla.
-Solo che Moon è troppo piccola quindi...-
- Quindi abbiamo pensato di affidarla a lei, una delle poche persone di cui mi fido veramente, Signor Varnèl. - chiarì Lilly
- Va bene cara, me ne occuperò come fosse mia figlia.-
- Sapevo che mi avrebbe aiutato. Ehm... siamo passate a salutarla, è vero, ma io volevo chiederle una cosa che non mi è ben chiara. -Poi la ragazza iniziò a cercare di farsi spiegare quel dettaglio fondamentale che le era sfuggito.
- Ho capito che il territorio in cui dobbiamo cercare è abbastanza vasto ma non è questo il problema, nonostante sappia quanto possa essere pericoloso ho bisogno di aiuto e Didi mi è sembrata la più adatta, lo so che ha solo nove anni ma è più saggia di me che ne ho quindici... -
- Ah, sedici... a proposito, non so se sia il caso, comunque buon compleanno.-
- Grazie- disse un po' imbarazzata
- Insomma, io non so dove cercare esattamente, ma neanche cosa cercare: lei non mi ha descritto l'oggetto che... -
- È una pietra, questo è sicuro, ma non so dirti esattamente com'è fatta, sinceramente non l'ho mai vista.-
- Speravo potesse aiutarmi...grazie lo stesso, signor Varnèl. -La ragazza si rattristò: come faceva a trovarla se non sapeva neanche com'era fatta quella dannata pietra!
- Heilyn, quando la vedrai capirai che è quello che stai cercando. -
Quelle parole non servirono a molto, anzi, si sentiva ancora più confusa ma non c'erano alternative: doveva mettere fine a quella infinita guerra che continuava da troppo tempo per portare la pace anche nel suo regno.
Ci volle un po' perché Moon non voleva lasciare la sorella ma dopo qualche raccomandazione e un bell'abbraccio la piccola si fece coraggio e salutò Lilly e Didi che si avviarono verso l'officina del fabbro.
La porta dell'officina era semi aperta, da dentro veniva il solito odore di bruciato che spesso Lilly sentiva su Cedric.
L'officina era un edificio semplice e povero in confronto ai luoghi a cui era abituata la ragazza e soprattutto la cuginetta che prima di entrare chiese il motivo di quella sosta.
La facciata era poco ornata, non c'era un cartello o un altro segno di che luogo fosse, per gli abitanti del regno che ormai conoscevano il posto non era difficile riconoscerla, ma uno straniero non avrebbe potuto capire facilmente che fosse proprio un'officina.
Attraversata la vecchia e vigilante porta di legno, le due entrarono senza permesso ma a Lilly non serviva chiedere: l'intero era altrettanto umile quanto l'intera casa. Le pareti era spoglie tranne per qualche attrezzo appeso o qualche spada ancora da lucidare. La casa era composta da poche stanze e la più immediata era appunto l'officina, per non far confondere i clienti, ma non c'era nessuno lì allora Lilly chiamò Cedric aspettando un risposta. Giunse dopo qualche minuto, forse due, non troppo.- Hey! Come va Lilly? - disse gentilmente il ragazzo.
Probabilmente tornava dal pozzo nel cortile perché aveva ancora le mani bagnate e un secchio accanto ai piedi.
Era un po' sporco in viso, aveva i suoi soliti capelli scompigliati e gli abiti da lavoro ma nonostante l'aspetto poco decoroso, Lilly lo trovava attraente lo stesso. Era proprio per quello che le piaceva: non era il classico principe perfetto, era più naturale, modesto, per niente presuntuoso, dolce e poi... si insomma, era anche un bel vedere.- Sono venuta per vedere l'amuleto.-
- Oh, sì certo,- si diresse verso il pezzo di metallo posto sul tavolo - beh è in lavorazione. Ci vorranno un po' di giorni prima di finirlo. Ma è già successo? - chiese con molta cautela
- Cosa? - disse incuriosita la piccola Didi
- Uh niente, mi sono sbagliato... - rispose lui.Lilly assunse una strana espressione triste, cercando però di non essere troppo scoraggiata dai pericoli che sa di dover affrontare e confessò i suoi intenti.
- Senti Cedric io... non credo di averti detto una cosa, non volevo farti preoccupare. Beh, ecco noi... -
- Stiamo partendo per una caccia al tesoro!- esclamò la ragazzina.
- Come state partendo? -
- Si... ti posso parlare un secondo? -Lei gli prese delicatamente il braccio, giusto per far intendere di seguirla, e si spostarono sulla porta verso l'altra stanza.
- È una questione per mio padre. Dobbiamo trovare una cosa per risolvere la situazione e salvare il regno. Vorrei riuscire a trovarla il prima possibile ma non so dove sia, il Signor Varnél ha detto che dovrebbe essere nei territori circostanti. -
Poi si accorse di aver parlato sempre più velocemente e con più agitazione così si fermò per prendere il respiro e continuò.
-So che può essere pericoloso ma ti prego non venire, tu devi restare qui a controllare gli stranieri che entrano. Il punto è che non sappiamo chi potrebbe essere il colpevole di... beh quello che accadrà, quindi ci servono più occhi possibili. -
Il ragazzo stava per obbiettare ma lei lo precedette.
-Tu sai quanto tengo alla mia famiglia, allora aiutami da qui. Devi fare quello che ti chiedo e controllare chiunque possa avere o indossare l'amuleto. Ti prego, mi basta questo. Hai sempre fatto tanto per me, non chiedo troppo ma non seguirmi. Mi faresti preoccupare di più. -
Era quasi in lacrime ma non poteva permettersi di mostrarsi debole in quel momento.
- Capisco... ma sei sicura di andarci da sola? Voglio dire...-
- Si, tranquillo. Ne sono sicura, sono abbastanza forte per farcela. Cosa credi? Che solo perché sono una ragazza non...-
- No no no tranquilla. - le diede un bacio sulla guancia e lei arrossì.
- Ah e buon compleanno! Questa volta il giorno corretto. -Uscite dall'officina, erano pronte per affrontare il loro viaggio, o almeno così sembravano. Dentro provavano già una sensazione di nostalgia, causata proprio perché dovevano allontanarsi dal loro regno per esplorare un grande territorio sconosciuto. Ovviamente non sapevano cosa le aspettava fuori dai confini della loro patria: un vortice di emozioni contrastanti avvolgeva entrambe, calate perfettamente nella parte dell'eroe che deve salvare la principessa di turno, anche se questa volta non è una principessa da salvare ma un re.
- Didi se facciamo un altro passo saremo fuori dai confini. Sei certa che non vuoi tornare indietro? Potrebbe essere pericoloso. -
- Pericoloso e divertente! E tu? Non vuoi tornare indietro? -
- Io sono pronta -
- Anch'io -E con quel passo tanto breve quanto grande, Heilyn e Meredith si avventurarono lungo il sentiero del bosco.
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La corona del re [in pausa]
FantasyEra normale per un demone pensare quella semplice cosa: umani uccidono demoni, demoni uccidono umani, ovvio no? No, per niente. Perché non sono tutti uguali, né demoni né umani. Lilly, ora ha sedici anni e, pronta o no, dovrà affrontare un viaggio...