Capitolo 2

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"Dio! Quel pezzo di merda mi ha macchiato la camicia! La prossima volta gli scagnozzi li fai fuori tu V!" Jimin fu il primo ad entrare nella stanza, e grazie al ripiano in vetro ma pieno di bottiglie, riusciste ad inquadrare le figure che lo seguivano, riconoscendo Jiho, due uomini e Taehyung il quale rispose al nome di "V" quando si rivolse al ragazzo con la camicia bianca imbrattata di un liquido rosso che sperasti non fosse cioè che palesemente era... 

"se tu usassi la pistola invece di quella maledetta mazza da Baseball non ti ritroveresti a buttare mezzo guardaroba ogni settimana" il ragazzo si accese una sigaretta sedendosi su una poltrona al lato opposto della sala come se le parole'pistola' e 'mazza da baseball' che avesse appena pronunciato non pesassero sulla sua coscienza. 

"La pistola è troppo banale! Vuoi mettere vedere la sofferenza e il dolore nei loro occhi prima che gli spacchi il cranio con la mazza? E poi continuare a vedere quella espressione mentre dai il secondo colpo spappolandogli le cervella?" Se le parole di Taehyung erano non curanti quelle di Jimin era anche troppo euforiche nel descrivere la carneficina che aveva appena realizzato facendo venire un capogiro alla tua amica che fortunatamente afferrasti prima di farle provocare un forte rumore.

 "Maniaco del cazzo, io almeno non imbratto i miei Gucci di sangue" fece aspirando un altro tiro per poi poggiare la testa sullo schienale in modo rilassato, Jimin si sedette accanto a lui sussurrando quello che sembrava un "guastafeste" per poi rubare la sigaretta al ragazzo al suo fianco e terminarla.

La porta si riaprì ed un altra figura entrò, la bottiglia di Brandy davanti a voi copriva il nuovo protagonista di quella scena, che ormai sembrava uscita da un film di azione, ma dalla reazione che ebbero i presenti alzandosi e mettendosi come in riga capisti che doveva essere qualcuno che venisse rispettato, qualcuno che forse poteva essere anche più pericoloso di Jimin e Taehyung... qualcuno che sicuramente era a capo di quello che doveva essere uno dei gruppi criminali più grandi e pericolosi di Seoul. "È pronto a parlare ora?" Chiese la voce profonda ancora mai sentita, riuscisti a scorgere il completo rosso vino che avvolgeva la figura, era più bassa di Taehyung che ora gli stava davanti spiegando i vari procedimenti che avevano fatto in una sezione di tortura con accanto Il ragazzo dal sorriso soddisfatto per il sangue che portava addosso.

 "Bene, dopo tutto questo dovrà darci quella cazzo di chiave per forza. Fatelo entrare." La figura posò le mani sulla ampia scrivania, aveva le spalle possenti e una linea posata, la chioma nera completava l'eleganza di quel uomo che vi dava le spalle senza mostrarti il viso quando la porta si aprì per una quarta volta; stavolta la figura che entrò ti fece reggere al bancone e rabbrividire. Il completo che una volta era blu ora era sfregiato e imbrattato di sangue come lo era Jimin, peccato che al contrario di quest ultimo il liquido ematico che lo ricopriva era il suo. Il ragazzo che vi aveva fatto entrare, che ti aveva offerto i drink e si era presentato senza ricevere risposta ora era in ginocchio, avvolto dal dolore e dalla rabbia... rabbia probabilmente provata per la persona davanti alla scrivania che ancora gli dava le spalle.

"Mio caro Wang... ne hai avuto abbastanza ? O hai bisogno di altro tempo con i miei ragazzi per ragionare?" Fece il boss aprendo una piccola scatola di bronzo sulla scrivania e sfilandone quella che sembrava una sigaretta. 

"Min brutto coglione ti ho già detto che mi hanno rubato i codici quando sono arrivato! E scommetto che è stato uno dei tuoi pezzi di m..." non riuscì a continuare finendo a faccia avanti con un grido di dolore portandosi le mani dietro la nuca dove Jungkook gli aveva appena sbattuto la base della pistola che stringeva in pugno. Quello sguardo così innocente che prima aveva il ragazzo adesso era rimpiazzato da uno freddo quasi robotico, come se  si fosse ritrovato improvvisamente senza anima mentre puntava la canna della pistola alla schiena del ragazzo in ginocchio.

The sapphire of SeoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora