Capitolo 6

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Pov Alex

Mi svegliai per prima, anzi non avevo dormito per nulla, mi sento strana come se qualcuno mi stesse osservando ma la cosa che non mi faceva dormire erano i mille pensieri che avevo "chi è che mi sta cercando e perché?"
Dopo aver fissato il soffitto per circa un ora decido di alzarmi,senza svegliare Rox e andare in cucina a bere un cappuccino, mi calma sempre quando sono agitata ma stavolta non funzionò così decido di andare in bagno, giunta lì mi sciacquai la faccia, almeno non facevo vedere a mezzo mondo quanto non avessi dormito, alzo lo sguardo verso lo specchio guardando poi il mio riflesso ,sorrido vedendo  la cicatrice che avevo sul occhio, era in diagonale rispetto alla mia faccia ed era anche chiara per questo nessuno la nota, solo chi mi guardava da vicino poteva vederla ma prontamente per evitare rogne sulla spiegazione la copro con una parte dei miei capelli formando un ciuffo che copriva metà faccia, riabbassai lo sguardo ma in quel momento vidi di sfuggita una figura , rialzo  di nuovo lo sguardo  per vedere se non avessi visto male ed effettivamente c'era qualcuno dietro di me, mi giro velocemente e vidi un uomo sulla quarantina, aveva i capelli corti  di color castano scuro, gli occhi erano verdi e sotto all'occhio destro c'era una cicatrice e anche sul mento c'era ma aveva una forma strana,sembrava quasi una x e dal colore sembrava recente <<chi sei? >> domando e lui sorrise <<piccola guerriera noi ci conosciamo già>> trasalii  <<sei il tizio del sogno >>  << si esatto ma se ci pensi bene sono anche un altra persona che conosci bene >> dice mentre si avvicinava di più, lo guardo più attentamente mi sembrava familiare ma la cosa che mi colpiva di più era il suo profumo, mi ricordava tanto quello di ""aspetta un momento non può essere"" penso e mi avvicinò di più a lui << papà...? >> chiedo titubante ,lui sorride <<ti sono mancato? >>scoppiai quasi a piangere, mi precipitati tra le sue braccia << non sai quanto >>  lui mi strinse di più << bimba mia quanto sei cresciuta in questi 6 anni mi sei mancata un sacco >> dopo l'abbraccio ci dirigiamo in cucina  e gli porgo una tazza di caffè <<quando sei arrivato?>> <<ieri  sera, mentre ero una volpe mi sono introdotto dentro la tua camera >>  <<capisco ma come faveci a sapere che ero qui?>>  << sapevo che eri arrivata e che la tua forma animale si era manifestata >> << come? >>  << tua madre ,mi ha sempre tenuto aggiornato... Anche se non rispondevo a tutte le sue lettere  >>dice abbassando lo sguardo ""mamma gli manca molto..."" penso mentre lo abbraccio per tirarlo su un po di morale <<un giorno tutto finirà e torneremo a casa >> dice << si ne sono certa >> << sai sembri proprio tua madre ma l'aspetto è uguale al mio ahaha>> sorrido  <<  mamma lo dice sempre e dice che ho preso da te la testardaggine  >> dico ridacchiando ,lui sorrise <<beh almeno non sono l'unico testardo in casa >>e ridiamo di nuovo, poco dopo compare un Rox assonnato << Alex come mai sei già alzata e ancora prest->>si blocca vedendo mio padre << e questo chi è? >>dice con un pizzico di rabbia, più che rabbia sembrava gelosia << sta buono Rox questo è Jack Blood, mio padre>> il suo viso cambio espressione, da arrabbiato a sorpreso , si immobilizzò di colpo <<Jack Blood...? Quel Jack Blood? >>  << il solo e unico >> risponde mio padre energicamente << se è un sogno svegliatemi...maa quando è arrivato signor Blood? >>  <<durante la notte >>  << ah capisco ma Alex perché non mi hai mai detto che eri la figlia di una leggenda vivente? >> dal tono mi sembrava offeso << pensavo l'avessi capito dal mio cognome>> << non ci avevo fatto caso >> rido e mi rivolgo di nuovo verso a mio padre << non mi hai detto perché sei qui? >> fini il suo caffè mi guardò <<il mio grande amico luka, il preside della scuola, mi a contattato per avvisarmi che dentro alla scuola c'è una spia del nemico >> << una spia? >> diciamo contemporaneamente io e Rox  << e ho subito pensato che l'obbiettivo eri te Alex perciò sono venuto qui per tenere la situazione sotto controllo oltre a rivedere la mia piccolina >> mi imbarazzai per il nomignolo << papà non davanti a Rox >> rise e poi aggiunse << lavorerò qui come nuovo prof di difesa >> << che figata verremo istruiti dalla leggenda >> esulta Rox, poi mio padre mi toccò il braccio <<Alex potresti andare in camera vorrei parlare con rox >> << va bene>> mi alzo e mi dirigo in camera una volta lì mi cambiai  ""gli starà facendo il terzo grado come al solito""

L'incontro del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora