𝟙𝟝- 𝕖𝕝𝕖𝕧𝕖𝕟꧂

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<<Perché l'avete portata qui solo ora?>> Domanda un dottore all'infermiera della scuola, quando vede le condizioni di Millie.

Sono riuscita ad introfularmi nell'ospedale e ora sono in ginocchio davanti a Millie.

È sdraiata su un lettino, ancora immobile.

<<Signore, la ragazza che è arrivata stanotte, Millie Bobby Brown, è in coma, vero?>> Chiedo ripetutamente a qualunque dottore disponibile trovi nell'edificio.

<<E tu chi saresti, piccola?>>

Cerco di non perdere la calma per il modo in cui mi ha chiamata, faccio un respiro profondo e gli rispondo più educatamente possibile.

<<La sua ragazza.>>

Mi lancia un'occhiataccia, <<diretta, eh?>>

Che cazzo devo dirti? Mi hai fatto una domanda e ti ho risposto, ma se sei un omofobo di merda e vuoi nasconderti dietro queste insensate affermazioni, fai pure.

Continua a squadrarmi da capo a piedi, aspettando forse che io gli dia una risposta.

Gli faccio un mezzo sorriso e gli lancio uno sguardo che sta a dire, <<ti sbrighi, o devo portarti anche una tazzina di tè?>>

<<Le condizioni della ragazza sono gravi.>>

Non aggiunge altro.

<<Sta in coma, vero? Me lo dica. E mi dica anche che non si risveglierà più. Perché so che è la verità. Ed io voglio la verità.>> Gli urlo, inseguendolo per i corridoi dell'ospedale.

Si gira e mi guarda, sorpreso dal mio atteggiamento.

<<Cazzo, ho tredici anni, non sono più una lattante.>> Aggiungo, col viso arrossato dallo sforzo e dalla rabbia.

<<Non ti preoccupare, sta solo schiacciando un sonnellino.>>

<<Sì, proprio quello.>> Sussurro, mentre rientro nella stanza di Millie.

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Sono passati tre giorni, ormai, da quando la scuola ha portato la mia ragazza all'ospedale di Hawkins.

Dormo ogni notte lì per terra, accanto a lei.

Ho solo un sacco a pelo, ma essere accanto a lei mi basta per fare sonni tranquilli.

<<Hey, amore.>> Le do il buongiorno.

Le prendo la mano e noto un'anomala scritta sul braccio.

Dice "011".

Mentre cerco di comprendere il significato di quell'incisione, un'infermiera entra nella camera e ne approfitto per chiederle aiuto.

<<Signorina, la mia ragazza ha un numero inciso sul braccio, fino a qualche minuto fa non lo aveva. Sa cos'è successo?>> Le domando.

D'improvviso sbuca un uomo dalla porta, è lo stesso che io e Millie abbiamo incontrato allo Starcourt Mall prima che fosse pestata quasi a morte.

<<No, non lo sappiamo.>> Mi risponde.

È ancora vestito di nero.

Schiocca le dita e, contemporaneamente, la mia ragazza apre gli occhi.

I dottori intervengono con tubicini e cose varie per permetterle di respirare e di poter parlare un minimo.

<<Millie, cazzo, sei ancora tra noi!>> Strillo, piangendo di gioia.

<<Sadie...>> sussurra, debole, sembra voglia dirmi qualcosa, qualcosa di importante, ma non ci riesce.

<<Tesoro, quando uscirai da questo postaccio e ti rimetterai, potrai dirmi tutto ciò desideri. Non aver fretta.>> Provo a rassicurarla.

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MILLIE'S POV:

C'è lui davanti a me.

C'è anche Sadie, che prova a calmarmi, ma lei non c'era quella notte, non ha idea...

•SPAZIO AUTRICE•
Nulla, voglio solo scusarmi per la scritta "TikTok" sulla copertina di questo capitolo ahaha. È solo che ho preso la foto da una ragazza su TikTok, appunto, che fa aesthetic tema serie Netflix, e me l'ha salvata solo così.

𝑀𝑖𝑟𝑟𝑜𝑟 𝑜𝑓 𝑚𝑦 𝑠𝑜𝑢𝑙 || 𝑠𝑖𝑙𝑙𝑖𝑒 ⚢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora