Capitolo 1: Beginnings

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Quella mattina si alzò felice senza una ragione apparente.

Era ciò che si definisce la calma prima della tempesta, che a Blossom non serviva di certo, con il passato che si ritrovava. Davanti scuola vi era il solito gruppo di fumatori, ragazzini di 14 anni, suoi coetanei,considerati pericolosi per le medie, a Blossom questo piaceva. Attraversò i cancelli, lasciando lo zaino al suo posto nell'armadietto e avviandosi nuovamente fuori i cancelli. Un gruppo di diciottenni avanzava tra il gruppetto di quattordicenni, Blossom entrò in quella nuvola di fumo prendendo il suo pacchetto di Luky Strike e aspettò suo fratello Michael arrivare con la sua combriccola di amici. Si avvicinò senza sovrastarla, avevano più o meno la stessa altezza, Blossom anche se minore di quattro anni, aveva ereditato da sua madre non solo l'altezza ma anche molti tratti caratteriali.

-Hai da accendere Bloss?

-Mai una volta che te ne ricordi, tu e il tuo maledetto accendino.

-Lo faccio anche per darti una controllata, sei ancora piccola per capire certe cose.

-Sono 'piccola' non stupida, e comunque non ho bisogno di essere controllata, sia chiaro.

-In ogni caso, hai da accendere?- Michael ribadì la domanda e Blossom prese il suo accendino rosa dalla tasca e fece avvicinare Michael al fuoco prodotto dal semplice meccanismo.

-Andiamo?- MIchael fece un cenno a sua sorella che lo seguì con la sua amica Tiffany.

Li seguirono fino ad un vecchio parcheggio abbandonato, poi Michael le fece passare una alla volta attraverso una porta arrugginita del vecchio ministero.

Blossom aveva sentito tante storie su quel posto, gli amici di suo fratello vi entrarono grazie a Michael all'età di 14 anni e così era destinataa fare anche lei. Quel posto la metteva in subbuglio, senza troppe pretese era un posto ideale per quel genere di attività. Secondo Michael, sua sorella possedeva il carattere di una bagger, lei non ne era comunque convinta. Sua madre lo era, proprio in quel circolo iniziò il suo cammino.

Tiffany picchiettava costantemente la tasca dove teneva il telefono provocando un rumore di ticchettio come un orologio.

-Ora basta Tiff o James ci caccierà tutti.

Se James li avrebbe cacciati, suo fratello se la sarebbe presa con lei, e Blossom non voleva che succedesse ancora.

-Mickey io non volevo, mi è caduta per sbaglio quella lattina.

-Avevi tanto insistito per avere quel sofisticatissimo "Green Tea" e mi avevi promesso che non lo avresti fatto cadere per alcun motivo Bloss.- disse con tono duro e severo, fermo come non lo aveva mai sentito.

-Però sono riuscita a farti riammettere al circolo Mickey, tu e i tuoi amici non siete fuori dal giro

-Non ancora del tutto, da te dipende tutto per stasera. Preparati, ti porto da James tra poco, lui non vuole ritardi, o ci caccia, e poi la colpa è tua Bloss.

-Ma io non voglio farlo MIckey, non di nuovo.

-Puoi contare su di me, ma prima dovrai imparare a cavartela da sola e questa è l'occasione.

Blossom sapeva che non bisognava commettere alcun errore con il circolo, loro non conoscevano pietà, qualsiasi fosse stato l'individuo. All'epoca dell'errore di Bloss, James aveva 15 anni e non gliene importava un cazzo di ciò che Bloss avesse potuto provare quella sera.

Tiffany aveva smesso di picchiettare il suo telefono e Bloss gliene era grata, la stava silenziosamente ringraziando. Dei passi echeggiavano nei pensieri di Blossom ricordandole quando entrò nel circolo per la prima volta.

Wake up || afi *IN SOSPESO*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora