Capitolo 8: Someone New

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Le ultime tre ore furono solo pura matematica, polinomi, monomi, li vedevo dappertutto, sparsi nella stanza, la matematica mi faceva sentire dislessica, iniziai a credere di esserlo. Lerman inoltre, mi osservava con quei suoi occhi verdi, in cerca di scrutare nella mia anima macchiata, cercando di capire cosa potesse trattenermi dal parlargli, o almeno, dal farlo più apertamente. Neanche io lo sapevo, a dirla tutta. Non sapevo cosa provavo, cosa facevo, cosa mi succedeva intorno, cosa succedeva a Michael e James, perchè Abigail era qui, con Michael, perchè Ashton e James si sfidavano in continuazione. Non sapevo niente della mia vita, mi limitavo a subire, ricevere, dare, sorridere, provare, ascoltare, parlare.
Lerman.
Lerman.
Cosa poteva fare lui? Non sapeva nulla, non poteva aiutarmi, almeno che lui non fosse un qualcosa di onnipotente che sapeva tutto quello che gli altri pensavano, ma lui era solo un professore di Matematica, che si attingeva a farsi i cazzi miei da psicologo che è. Ma non lo è.

Suonò la campanella.

Decisi comunque di fermarmi con Lerman per poter parlare, non so, stava diventando una specie di routine anche se sicuramente non capiva il perchè di molti miei atteggiamenti.

-Oggi vorrei che tu mi parli della prima cosa che pensi quando dico la parola amore.- disse con quella sua aria distinta.

-Oh bhe.. Penso a James e Ashton. Ognuno di loro è completamente diverso dall'altro, ognuno può darmi qualcosa, ma io non so a chi farei meno del male; la ragione, mi dice di lasciar perdere Ashton, e concentrarmi su James, lui è parte della mia vita da molto, sa come trattarmi e io lo stesso, il cuore mi dice di stare con Ashton. Ashton io non so cos'è. So che mi attrae. È un'attrazione fisica? Forse. Vi è come una calamita, proprio al centro del mio sterno, tra la cartilagine, una calamita che mi attrae al suo essere misterioso ed enigmatico, so che lui, in ogni caso, non mi porterà a nulla di buono, lo sento sempre nello stesso punto, ogni volta che mi avvicino, sento di star facendo qualcosa di sbagliato, so che mi devo allontanare da lui il prima possibile. Ma non lo faccio, lo so, ma non lo faccio. Come se fossi una completa pazza, una masochista, pronta a farsi del male con ciò che la fa stare bene.- dico tutto d'un fiato. Con ognuno dei due ho una relazione assolutamente diversa.

-Blossom io mi prenderei una pausa dai ragazzi se sei così confusa.- disse dopo una pausa di silenzio.

-Non lo so,- dissi di rimando.- penso che per oggi possa bastare così.- dissi infine.

Mi fece un cenno per congedarmi e io me ne tornai a casa.

Ho omesso Nash dal discorso, prima che io tornassi in classe mi ha detto che mi aveva contattato per conto di un suo amico, a me sembrava davvero interessato, il mio intuito sta perdendo colpi.. A quanto pare interesso al castano, quel suo amico.. Matthew mi pare mi abbia detto che si chiami? Bhe si, gli ho detto che gli può dare il mio numero e parlerò con questo ragazzo.

Il suo gruppo di amici mi piace, mi piacerebbe avere amici così, solari e divertenti ma so che se non ho amici del genere, ci saranno evidenti motivi.

Comunque sia quella sera sarei uscita con il suo gruppo di amici, e spero che non me ne pentirò.

Intanto decido di andare a casa a farmi una dormita.

All'ingresso vedo Abigail tranquilla a vedere la tv sul divano e cerco di passare senza avere nessuna conversazione con lei.

Per mia sfortuna, spense la tv.

-Dove sei stata Blossom?- mi chiese.

-Non sono affari tuoi.

-Dove sei stata.- ripetè con tono duro.

-Sono rimasta a scuola con il prof di Matematica,ora se permetti, vado a riposare prima di uscire stasera.- dissi sarcasticamente.

-Con chi esci stasera?- insistette.

Wake up || afi *IN SOSPESO*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora