Capitolo 15: Her

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Dopo anni ad immaginarla in una vietta sperduta in una città perduta, dopo averla immaginata come un'alcolista o una drogata o peggio ancora, morta, di fronte a me, lei.
Mia madre era davanti a me dopo tanti, troppi anni si assenza.
Era davanti a me per cosa? Per sapere di me, di come sto? Ma lei non si è mai interessata di me, mi ha lasciato da sola, ha lasciato mio padre da solo. Sono cresciuta senza realmente sapere cos'è una madre, mi ha lasciato in eredità solamente una cosa, la mia rovina. I bagger.
I suoi tratti sono simili ai miei, ovviamente, ma ora ha i capelli di un biondo finto tenuti in una coda perfetta, per nulla scomposta, così fastidiosi alla vista, falsi come il suo sorriso bianco, quasi accecante, evidentemente ha deciso di crearsi una nuova vita.

Senza di me.

Senza Michael.

Senza papà. Senza suo marito.

I suoi occhi marroni sono vispi, contornati da qualche ruga.
Come può non sentirsi in colpa verso me o la mia famiglia?

Non siamo mai stati la sua famiglia, lei non è affatto tesa di fronte a questa situazione e vorrei essere spavalda come lei, ma sono tormentata e tutti questi anni mi si sono come buttati addosso tutti insieme, strappandomi i vestiti, lasciandomi nuda davanti alla verità.
Mi sento spoglia davanti ad una donna che è mia madre, ma lei per me, vale meno di zero.

Pensa forse di aggiustare tutto con un semplice caffè? Con una chiacchierata? Praticamente tutta la mia vita è passata senza una figura femminile in casa, il primo giorno di scuola lei non c'era, e non ci sarà ai miei esami, e non ci sarà quando mi sposerò e non c'è stata quando ho avuto le mestruazioni per la prima volta, non ci sarà per la mia prima volta, non potrò mai fare quelle cose che si vedono sempre nelle serie TV americane.

Stronza.

Per riassumere il tutto.

La donna di fronte a noi entra in una graziosa caffetteria e si siede, per poi afferrare un menù goffamente. Sei forse nervosa, mamma?

-Ehm, allora, che prendete?- chiede educatamente.

Se fossi rimasta, sapresti i miei gusti ma non ricordi nemmeno i miei lineamenti.

-Prendo un caffè.- dico distaccata, e Michael annuisce in consenso.

-Non ti fa bene il caffè, sembri molto piccola.- dice la bionda tinta seduta di fronte a me.

-Ti ricordi quanti anni ho?- dico per poi sbuffare. -Ovviamente no.

-Non è questo il punto, non ti fa bene.

-Disse la drogata.-

-Senti, Blossom, ho capito che non mi sopporti proprio, ma io direi che puoi anche solo provare a far finta, per un giorno, di volermi bene, resto tua madre.

-E la consapevolezza di esserlo quando è arrivata? 14 anni dopo?

-Blossom basta!- una mano fredda si posa sulla mia guancia lattea che ora brucia.

-Non ti permettere di toccare mia sorella!- mio fratello mi si piazza davanti, mentre nostra madre resta ferma a guardarci.

-Non sei stata una buona madre e non lo sarai mai!- urlo in risposta per poi andare via insieme a Michael.

-Non pensavo abitasse qui, mi dispiace.

-Non c'è bisogno di scusarsi, non potevamo saperlo.- dico con i nervi a fior di pelle.

-Andiamo a casa.- dice per poi tornare da mio cugino.

Entriamo in casa di zia Carmen e mi calmo visibilemente, mentre sento un forte profumo di paella.

-Come mai tornati presto?- chiede zia, intenta a girare la paella.

-Spiegaglielo tu.-dico per poi salire le scale diretta in quella che sarà la mia camera per qualche settimana, e prendo il portatile per chiamare Matthew.

-Hey tesoro, come stai?- in poco, qualche lacrima mi riga il viso, e lo vedo balzare davanti allo schermo per avvicinarsi ancora di più.

-Amore che succede?- prosegue, più preoccupato.

-Ho visto mia madre.- dico e qualche altra lacrima solca silenziosa la mia guancia.

-Tesoro mio,vengo il prima possibile, te lo prometto.- dice. -Tempo che mia madre torna a New York e vengo, il 27, sono solo 3 giorni, resisterai?- chiede guardandomi.

Annuisco lentamente, asciugandomi le lacrime. -Mi dispiace, volevo solo sentirmi con te, non avevo intenzione di piangere in diretta.- ridacchio mentre lui mi fa un sorriso.

-Ci vediamo tra qualche giorno, resisti tesoro mio.- conclude la chiamata e scendo per le scale dopo essermi calmata.

Hello, scusate se il capitolo è più breve del solito, sto cercando di aggiornare più spesso ma in questo modo farò capitoli più brevi. Auguri a ludolu, ciao puzzona.

Wake up || afi *IN SOSPESO*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora