CAPITOLO QUATTRO: Quartier Generale

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Era senza dubbio la villa piú bella e piú grande che avessi visto.
Sembrava piú un villaggio, a dir la veritá.
C’erano delle casette di legno sparse per il terreno, circondavano tutte quella piú grande; il quartiere.

“Dovró chiedere un parere a Oyakata-san, non sono ancora sicuro di questa storia”
Gli camminavo dietro, spiccicata.
Durante il tragitto avevo potuto notare diversi individui, la cui presenza era molto… come dire… forte?
Si trattava di pilastri.
Ovviamente.
Shinobu camminava leggiadra per la stradina, alzando di tanto in tanto il viso contratto in quel sorriso vuoto.
Si fermó davanti al portico del quartier generale, mentre il Pilastro dell’acqua si allontanava di qualche passo: “Cosa ci faranno?” domandai io raggiungendolo, prendendo le distanze dagli altri pilastri.
Tomioka fissó gli altri pilastri affiancarsi a Shinobu: “La loro decisione non conta. Deve decidere Oyakata.”

C’era pure Tanjiro, sdraiato per terra con le mani legate.
Una parte di me voleva corrergli in soccorso, ma un’altra grossa parte di me non poteva fare altro che abbassare lo sguardo mentre i pilastri chiacchieravano tra loro.

“Non credo ci sia bisogno di un processo!! Proteggere un demone è chiaramente una violazione del regolamento. Possiamo sbrigarcela noi, basta decapitare il demone”
Non osai voltarmi, ma sbirciai con la coda dell’occhio.
Aveva parlato un ragazzone tutto giallo e rosso e sorridente, senza dubbio il pilastro della fiamma.
“Decapitiamo anche il ragazzo, ha infranto il regolamento” aggiunse un altro pilastro, era alto e grosso, piangeva stringendo una collana di perle rosse.
Pilastro della terra forse?
Aspetta
Mi voltai verso Tomioka: “Anch’io ho infranto il regolamento” “Non ti taglieranno la testa” rispose pronto lui facendo scorrere lo sguardo sugli altri.
Feci un minuscolo passo verso di lui e gli sussurrai: “Ma l’hanno detto, vogliono tagliare la testa a Tanjiro perché ha violato il regolamento. La taglieranno anche a me!”
Lui fece un respiro profondo e si decise a voltarsi per guardarmi: “Se dico che non ti taglieranno la testa, non lo faranno”
Oh..
Tirai leggermente la testa all’indietro per la sorpresa e l’imbarazzo.
Mooolto imbarazzo.

“E che ne sará di Tomioka? Ha infranto anche lui il regolamento”
Lanciai un occhiataccia al tizio sdraiato sul ramo di un albero, non era difficile riconoscere di che pilastro si trattasse dato che una biscia gli si era avvinghiata al collo.
Lo fissai con fare scontroso fino a quando tutti gli altri si voltarono verso di noi; in preda al panico spalancai la bocca annunciando un impanicato “CIAO” stringendo poi il kimono di Tomioka davanti a me, per evitare di darmela a gambe.
“Giusto” aggiunse il pilastro delle fiamme: “Anche la ragazza”
Sgranai gli occhi mantenendo peró il mio sorriso, che diventó presto una ghigno terrorizzato.
“Sono sicura che T/n-chan abbia agito non sapendo cosa stesse facendo” era la voce di Shinobu, mi fissava con un sorriso leggero, incitandomi a darle corda.
Sentii il corpo di Tomioka irrigidirsi, probabilmente si aspettava (ancora) che gli dessi le spalle.
Magari farlo.
“In realtá non-” “L’ho obbligata io a difendere il demone”

Mi voltai di scatto verso il ragazzo, intimandolo a chiudere quella dannata bocca.
Non serviva che si prendesse la colpa per me: “Non è vero” aggiunsi senza perdere tempo, il tutto con il solito sorriso spaventato in viso.
Tomioka si voltó a fissarmi con una strana faccia, come a dirmi “La finisci?”
Il pilastro delle fiamme mi rivolse un sorriso gargiante: “Sembrate confusi” “Non lo siamo” risposi io abbassando leggermente il capo, ma tentando di mostrarmi il piú sicura possibile.
“Ho usato il mio status sociale per influenzare il suo comportamento, fine”
Ohmiodio
Tirai violentemente il kimono di Tomyoka per avvertirgli di smetterla: “Non è cosí, l’ho fatto di mia iniziativa” “Ti ha influenzato; non puoi sapere se sia stata una tua iniziativa” spiegó il pilastro delle serpi, ancora sdraiato comodamente sul ramo.
Feci un respiro profondo, riempiendomi i polmoni.
Erano davvero cosí scemi?
“Tomioka-san non mi ha influenzato, ho scelto io di difendere il demone in quanto mi fido delle sue decisioni ciecamente”
Non era vero, non era decisamente vero, ma dovevo fare un pó di scena.
Shinobu non faceva altro che sorridere, ma percepivo il disprezzo nel suo sguardo.

“UCCIDIAMO PRIMA IL DEMONE”
Un ragazzo con il petto scoperto comparve improvvisamente in mezzo al vialetto, tenendo in alto la cassa di Tanjiro; immaginai dall’espressione del ragazzo che dentro ci fosse Nezuko.
“Nessuno ucciderá nessuno” spiegó Tomioka Giyu squadrando spazientito il pilastro.
Il ragazzo lo fissó con sfida, ghignó divertito e subito dopo infilzó la scatola di legno con la sua katana.
“Nezuko!!” urló Tanjiro dimenandosi a terra.
Come avevo detto, per me era indifferente; ma se Tomioka aveva deciso che quel demone doveva vivere, doveva vivere. Per non parlare del fatto che quel tipo era insopportabile.
“Hey mettila giú” gli urlai io ben sicura della distanza che ci fosse tra di noi.
Sanemi Shinazugawa si voltó lentamente verso di me con una smorfia da psicopatico, estrasse con violenza la katana dalla scatola lasciando che grosse gocce rosse di sangue colarono sui sassolini bianchi: “Come scusa?” domandó puntandomi la katana contro.

Sentii un brivido corrermi giú lungo la schiena, accompagnato da Tanjiro che chiamava la sorella.
“Sanemi falla finita” mi difese ancora Tomioka.
Non lo diró mai ad alta voce, ma mi ci volle un enorme autocontrollo per non rannicchiarmi terrorizzata dietro di lui.
Gonfiai i polmoni e alzai lo sguardo fiera (pfffhahah): “Devo ripetertelo?”
Tutti, e dico tutti, i pilastri si voltarono a fissarmi.
Cosa diavolo stava succedendo?
Stavo decisamente tremando dalla paura, sia chiaro, ma quel tipo mi dava davvero sui nervi, e in un modo o nell’altro dovevo cercare di guadagnarmi un minimo di rispetto dagli altri pilastri, no?
Ma ero impegnata a sostenere lo sguardo omicida del Pilastro del vento, quindi non potei preoccuparmi troppo delle loro espressioni.

Il ragazzo scaraventó con forza la scatola di Nezuko contro il terreno e si avvió lentamente verso di me.
Non ero in tutte le mie forze; stracciare il Pilastro sarebbe stato difficile, ma a darmela a gambe ero eccezionale in ogni caso.
Non appena Sanemi sparí dalla mia vista saltai in alto per evitare il suo attacco.
Sapevo bene come erano fatti sti tizi; sapevano muoversi in un modo assurdo, e io non potevo fare altro che anticipare le loro mosse.
Non appena sentii che il salto aveva raggiunto il suo limite e stavo ritornando a terra, sfilai la mia katana e la portai velocemente sotto di me, per pararmi dall’affondo del pilastro.
Come avevo immaginato, Sanemi mi aveva seguita in aria; corroso da egocentrismo e superioritá era sicuro di potermi battere.
Illuso.
In attacco non saró stata forte, ma in difesa era impeccabile.
Perché sono una cacasotto.
Non appena le nostre lame si scontrarono ci fu un onda d’urto incredibile e venimmo sbalzati entrambi all’indietro.

Atterrai al fianco di Tomioka leggiadra, sentivo il potere della mia Danza ribollirmi forte nelle vene; voleva uscire.
Rinfoderai la spada e alzai lo sguardo seria sul pilastro del vento.
Tornai a fissare Sanemi, a qualche metro di distanza da me: “Hai finito?”

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Si, sono viva <3
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MOON PHASES [Tomioka Giyu x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora