CAPITOLO SEI: Trecce Rosa

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La reggia di Oyakata era davvero immensa, e Tomioka-san ed io ci impiegammo diversi minuti per raggiungere l’uscita.
Lui camminava davanti a me, in silenzio e con il capo chino.
Adesso che il capofamiglia aveva spiegato che avremmo potuto battere Muzan non sembrava voler ribattere la mia presenza al suo fianco, eppure, sentivo che non voleva comunque accettarmi.
Che volesse battere il demone da solo?
Che si vergognasse di essere affiancato da una ragazza?

“Tomioka-san…” lo chiamai io una volta usciti sul portico.
Lui si fermó a qualche passo da me, ma non si voltó: “Qualcosa non va?” domandai io affrettandomi ad affiancarlo.
Insomma, non volevo essere solo un arma nelle mani del pilastro.
Posó i suoi occhi su di me, sempre con quell’espressione apatica: “Shinobu ti sta aspettando” rispose lui, ignorando totalmente la mia domanda.
Mi acciglia i leggermente a quelle parole: “Che? Shinobu? Perché mi sta aspettando?” gli domandai io lanciando un occhiata in giro, in cerca della ragazza.
“Perché andrai con lei” tagli corto lui riprendendo a camminare.

Lo fissa sconvolta.
Strinsi i pugni e mi morsi il labbro inferiore.
“Perché?” domandai ancora restando peró lí impalata; possibile che fosse cosí testardo?
Eppure mi era sembrato che Oyakata fosse riuscito a convincerlo.
“Perché sei debole. Devi allentarti” spiegó lui avvicinandosi alle scalette del portico: “Non voglio allenarmi con Shinobu.”
Lo percepii alzare gli occhi al cielo: “Sai usare il respiro?” domandó lui: “Emh, certo?”
Mica sono scema.
“È da una vita che mi alleno, Tomioka-san” spiegai io corrucciando la fronte infastidita.
“Bene, ti allenerai ancora” “Con te.” “No. Con Shinobu. Quando sarai pronta ne riparleremo”
Mi bloccai e sgrana i gli occhi.
Pronta?
Ma che diamine: “Devo allenarmi con te Tomioka-sun. Non con lei, non con nessun altro” tentai io sbottando, cominciavo a perdere la pazienza.
“Non riesci a capirlo vero? Stare con lei non mi servirà a nulla” sbraitai affrettando il passo per raggiungerlo.
Lui si voltó verso di me, la solita espressione neutra in volto, ma sta volta leggermente infastidita.
“Non ti entra in testa vero?” continuai io portandomi davanti a lui: “Dobbiamo stare insieme.”

Il suo sguardo si staccò lentamente da me e vagó dietro le mie spalle, mentre le sue sopracciglia si alzavano leggermente: “Stare insieme?” domandó con fare abbastanza confuso.
Oh Gesù
Chiusi gli occhi e sospirai: “Insieme, si” “Nel senso che devi stare con me?” continuó lui testardo con lo stesso tono.
Aprii gli occhi, e questa volta aggrottai io la fronte; in che senso?
Deglutii “Umh si…” risposi alzando leggermente le spalle: “Insieme”
Sentii il suo sguardo fisso su di me; mi stava squadrando da cima a fondo.
Inclinó la testa di lato, lasciando che diverse ciocche scure gli cadessero sulla fronte; insomma, non sembrava troppo convinto.
Si voltó completamente verso di me e fece due passi, in modo da avvicinarsi il piú possibile; solo quando fu a venti centimetri si fermò completamente.

Mi sentii avvampare in zero due, mentre lui continuava a fissarmi dall’alto.
Io di canto mio abbassai immediatamente lo sguardo puntandolo sulla sua katana, completamente avvolta dall’imbarazzo.
Spazio.
Lo vidi alzare lentamente una mano, e afferrandomi delicatamente il mento mi obbligó a guardarlo.
Raccolsi tutte le mie forze e puntai i miei occhi nei suoi; mi stava studiando, decisamente.
Stava cercando di capire se potesse fidarsi di me.

“Ti vengo a prendere tra un mese.” Concluse lui socchiudendo leggermente gli occhi: “Da Shinobu”
Non ci credo.
Ma tralasciamo il fatto che il mio cuore fece un battito in piú a sentire quelle prime parole; alzai la mano destra e allontanati la sua dal mio viso e feci dietro front.
Diamine che fastidio. Ma era pur sempre il Pilastro dell’Acqua, e se credeva che passare un intero mese alla Villa Farfalla fosse la mossa migliore io l’avrei fatto.
A malincuore, ma l’avrei fatto.

MOON PHASES [Tomioka Giyu x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora