CAPITOLO SETTE: A Villa Farfalla

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Riempii i polmoni d'aria, lasciando che una leggera scossa scivolasse giù lungo le ossa; era la mia Danza della Luna, che fremeva dall'uscire dalla mia katana bianca dopo così tanto tempo passato dispersa.
Socchiusi gli occhi, lanciando una fugace occhiata a Tanjiro e agli altri due ragazzi, seduti entrambi ai suoi lati.

Richiusi gli occhi, tornando a meditare; avevo passato quasi tre settimane a Villa Farfalla, e per quanto l'idea di non iniziare subito l'allenamento con Tomioka-san mi dava parecchio fastidio, una volta scoperto che anche Tanjiro sarebbe stato ricoverato nella dimora del Pilastro degli Insetti mi ero rassicurata.
Non che le cose cambiassero molto, sia chiaro. Ma almeno il tempo passava più velocemente.

Aggrottai la fronte, mentre alla mia destra il ragazzo biondo tirava rumorosamente su con il naso.
Giusto, non c'era solo Tanjiro.
Zenitsu e Inosuke, altri due spadaccini rinchiusi tra le mura della villa, esattamente come me.
L'unica differenza stava nel fatto che loro stavano effettivamente imparando a controllare il Respiro, irrobustendo il corpo ed accelerandone la velocità; cose che io avevo imparato a fare prima dei dieci anni.
Sospirai a fatica, prima di aprire un'ultima volta gli occhi.
Lancia i un'occhiata alle lenzuola stese a pochi metri da me, scosse solamente da un leggero venticello: "Ragazzi..." sussurrai, rivolgendomi al trio: "Io per oggi ho finito. Vado a cercare Shinobu" mormorai, trotterellando il più silenziosamente possibile lontano da loro.
Come mi aspettavo: solo Tanjiro parve non sentirmi, troppo preso dalla meditazione, mentre Zenitsu mi salutò con la destra, sempre con gli occhi chiusi, e Inosku borbottò qualcosa di incomprensibile.

A dir la verità, restarsene al sicuro a Villa Farfalla non era poi così male.
Probabilmente avevo iniziato a pensarlo non appena Tomioka-san si era lasciato sfuggire il suo desiderio di battersi immediatamente contro Muzan.
Senza "probabilmente", sarò chiara.
L'idea di potermi trovare sullo stesso campo di battaglia con quell'individuo mi riempiva di brividi.
Svoltai a destra, percorrendo un sentiero nel giardinetto, per poi entrare all'interno della dimora.
Quindi si; queste settimane le avevo passate più rassenerata del normale. O almeno le prime due, quando ancora avevo la maggior parte del tempo da passare qui; ora che ne mancava a malapena una l'ansia e la paura cominciavano a farsi sentire.
Ovviamente non mi aspettavo di uscire da Villa Farfalla e scontrarsi immediatamente contro Muzan: gli ammazza-demoni avevano passato anni a cercarlo, e ancora non si era fatto trovare... ma quella luce nello sguardo di Tomioka...
Non mi chiesero mai se volessi diventare la portatrice della Danza della Luna, o no. Per la mia famiglia era normale; quasi come fare colazione.
La primo genita ereditata la Danza, che lo volesse o meno.
Tutte le mie antenate erano cresciute con l'irremovibile desiderio di battersi per l'umanità, di scontrarsi contro chissà quanti demoni per portare la pace nel mondo.
E poi, c'ero io.
Quella ragazza che finalmente avrebbe portato di nuovo alla luce la potentissima Danza della Luna, persa da chissà quante generazioni.
Io, quella ragazza che avrebbe dovuto battersi al fianco di un Pilastro dell'Acqua che manco la prendeva in considerazione.
Svoltai a destra, abbassando lo sguardo: fino a quando Tomioka non sarebbe venuto a prendermi non avrei avuto problemi: potevo starmene qui tranquilla, ad allenarmi la mattina con il trio di neo-ammazza-demoni, e il pomeriggio con Kanao, la prediletta di Shinobu, e senza ombra di dubbio la sua succeditrice (datemi un sinonimo per sta parola perchè voglio piangere ma non ne trovo uno VI PREGO).

Riuscii a fare ben tre passi, prima di finire spiaccicata contro la schiena di quello che pareva proprio essere l'ultima persona che avrei voluto vedere da lì a una settimana.
Il Pilastro dell'Acqua non si mosse di un centimetro in seguito allo scontro, ma si limitò a voltare appena il viso, in modo da fissarmi da sopra la spalla: rimasi immobile, con il suo kimono a due centimetri dal naso, mentre tutto il discorso affrontato qualche settimana fa con Mitsuri-san riprendeva a scorrermi in testa.
"Ara ara!" la voce soave e finta di Shinobu mi obbligò a ristabilire frettolosamente la giusta distanza: "T/N-chan, stavamo parlando giusto di te" mi spiegò lei.
Il mio sguardo rimase incatenato ai miei piedi, anche quando fu lo stesso Tomioka a prendere parola: "Ciao"
Oddio.
"Ciao" risposi immediatamente, allontanandomi ancora un pò, e alzando lo sguardo sul Pilastro degli Insetti, troppo caca sotto per incontrare quello di lui.

Siamo chiari, per cortesia: il discorso di Mitsuri non si era limitato a quelle battutine.
Non so spiegare neanch'io come, ma nel giro di una settimana avevamo cominciato a scambiarci lettere, ogni due o tre giorni.
Lettere nelle quali puntualmente si toccava l'argomento; e tutte quelle fantasie del Pilastro dell'amore mi avevano ovviamente influenzato.
Non che fosse nato in me chissà quale sentimento, ma era proprio il fatto di aver affrontato degli argomenti del genere che mi aveva condizionato.

"Stavo giusto spiegando a Tomioka-kun che il suo soggiorno a Villa Farfalla può finire anche oggi stesso" prese ancora parola Shinobu, sorridendomi pacatamente: "Ho notato quanto effettivamente fossi avanti con la tecnica del Respiro, e ho immediatamente avvertito il Pilastro dell'Acqua, così che tu possa iniziare l'allenamento con lui"
Sorrise ancora, chiudendo gli occhi e voltandosi verso di lui: "Era questo che voleva, no?"
Mi sentii cadere le braccia, ma non dissi nulla.
Tomioka rimase zitto, allontanando lo sguardo da me e posandolo sull'altro Pilastro, mentre io riprendevo a mordacchiarmi nervosamente il labbro inferiore.
Possibile che anche senza dire nulla riusciva a farmi sentire inferiore? Un peso. Quando ero con lui mi sentivo solamente un enorme peso ancorato al suo piede, che inevitabilmente lo avrebbe rallentato.
E la cosa di cui ero più che certa era che lo pensava anche lui.

Eppure non lo ero.
E non lo sono.
Ero un ammazza-demoni che ha passato tutta la sua vita ad allenarsi per un unico e immortale scopo. Ero l'unica degna di stargli affianco.
"Beh..." Shinobu ruppe il silenzio: "Direi che allora T/N-chan può preparare le sue cose. La sua stanza è quella al terzo piano; Giyuu-kun, accompagnala"
Noooo.
"Non serve" mi affrettai a dire io, mentre già il Pilastro si girava verso la mia direzione: "Farò prima da sola, così voi potete continuare a parl-" "Accompagnala, Giy-" "Non è un problema per me"
Serrai le labbra, addocchiando quel rapidissimo battibecchio tra i due Pilastri; giusto, non si sopportavano.
Dovevo immaginare volevano porre fine a quella conversazione il prima possibile.
Sospirai e indiciai la via a Tomioka-san.

"Allora..." mormorò lui, osservandomi da dietro.
Stavo infilando tutte le mie cose nello stesso zainetto con cui avevo lasciato casa, senza degnarmi di metterle decentemente.
"...Shinobu-san mi ha detto che te la cavi piuttosto bene" concluse, appoggiandosi delicatamente con la spalla allo stipite della porta.

Serrai le labbra e mi trattenni dal voltarmi verso di lui: "Te lo avevo detto, no?"
Si. Glielo avevo detto più di una volta, ma non mi aveva prestato attenzione.
Voltò la testa di lato, ispezionando la stanza in cui avevo passato le ultime settimane, "Non avrei potuto portarti con me non conoscendo le tue capacità" spiegò frettolosamente lui, riportando lo sguardo su di me.
Ripresi ad infilare gli ultimi oggetti nello zainetto; avevamo già affrontato questo argomento, ed avevo tristemente notato quanto fosse inutile provare a ragionare con lui.

Passarono alcuni secondi in silenzio, riempiti solamente dalle mie gesta piuttosto violente nel chiudere finalmente lo zaino.
Mi voltai, muta, e annuii in sua direzione: era comunque un Pilastro, bisognava portare un certo rispetto.
Socchiuse gli occhi studiandomi mentre gli passavo di fianco, per uscire in corridoio e raggiungere il prima possibile l'uscita della Villa.
Come se sgattaiolarmela dall'edificio servisse qualcosa... dato che sarei comunque dovuta andare con lui.

"Sei arrabbiata?" mi domandò con voce bassa, staccandosi dallo stipite per raggiungermi.
La cosa che più in assoluto mi dava fastidio, era che non lo faceva apposta.
Si vedeva lontano un miglio che non avrebbe mai voluto offendermi, come si vedeva chiarissimo che come gli importava della mia opinione gli importava anche di quella degli altri Pilastri.
"No, assolutamente no" lo rassicurai, tentando addirittura di sorridere, cosa che fece nascere sul suo volto una smorfia poco sicura.
"Non c'è problema, Tomioka-san. Davvero, capisco perchè l'ha fatto"
Cosa che anche riuscivo a comprendere, e che trovavo piuttosto giusta - solo se mi mettevo nei suoi panni, altrimenti no. Assolutamente no.
Lui aggrottò ancora la fronte, serrano appena le labbra: "Se dovremmo davvero stare insieme, non darmi del Lei" mi corresse, continuando a camminarmi alle spalle: "Puoi chiamarmi Giyuu, se vuoi"

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Credevate non aggiornarsi più eh?
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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 28, 2021 ⏰

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