Era la seconda volta nel giro di poche ore che Harry si trovava sopra quel ring, questa volta però con uno scopo ben diverso e decisamente più allettante del solito. Non andava decisamente fiero dell'idea che aveva avuto perché effettivamente il moro aveva pienamente ragione e non poteva di certo biasimarlo per essersela presa, Louis era una persona come lui, fatta di carne si, ma anche di anima, di sentimenti ed emozioni, e lui non aveva nessun diritto di metterlo in palio come un oggetto qualsiasi pronto ad andar nelle mani del miglior giocatore. Però, a mali estremi, estremi rimedi, si era detto mentre proponeva la cosa a Zayn, perché nonostante i suoi tentativi di approccio Louis l'aveva rifiutato senza tanti giri di parole e lui sentiva la viscerale necessità di passare del tempo con quel ragazzo che aveva saputo tenergli testa e che più lo rifiutava più lo invogliava ad insistere.
Ma, ovviamente, a chiunque gliel'avesse chiesto avrebbe risposto che non era questo il vero motivo per cui non vedeva l'ora di iniziare, l'unica ragione era che doveva far vedere a Malik cosa significasse davvero combattere sul ring.
Fallo Zayn.
Queste nel frattempo erano le uniche due parole che continuavano a rimbalzare da una parte all'altra nella testa di Harry mentre, con tutta la calma del mondo, si risistemava i capelli ancora sudaticci e spettinati in un mini bun accompagnato dalla sua solita fascetta scura.
Aveva ancora l'immagine del ragazzo dagli occhi blu nitida davanti a sé che con tutta la tranquillità del mondo incitava il suo amico ad accettare la sua scommessa/proposta.
Si ritrovò così a domandarsi il perché di quella reazione così pacata e apparentemente tranquilla.
Possibile che sia così sicuro delle capacità di Malik?
No, non è possibile.
Non voleva assolutamente tirarsela ne tantomeno pensava di essere chissà chi, ma chiunque da quelle parti sapeva che tra i due Harry era quello più forte, o meglio, quello più furbo e più esperto. Zayn aveva sicuramente le carte in regola per fargli sudare la vittoria, ma non per strappargliela di mano.
Continuò poi a interrogarsi mentalmente mentre si scaldava saltellando sul posto e lanciando un paio di pugni a vuoto.
Possibile l'abbia fatto con coscienza? Pur sapendo che farò il culo al suo amichetto?
Sarebbe sorprendente, scioccante addirittura.
Harry non sapeva davvero cosa pensare, se sperare nella prima ipotesi o confidare nella seconda. Non si azzardava a sbilanciarsi più di tanto perché, in entrambi i casi la situazione aveva del comico alle spalle: nel primo perché effettivamente doveva avere gran fiducia nelle doti dell'amico, nel secondo per l'esatto opposto e perché di conseguenza significava che non aspettava altro che avere una scusa per avvicinarlo.
Fu esattamente quest'ultimo pensiero che colpì Harry come un treno in corsa.
L'ha fatto apposta.
L'ha fatto apposta.
L'ha fatto apposta.
Ormai ne era convinto.
E come aveva fatto a non capirlo subito ancora non riusciva a spiegarselo, era talmente palese come cosa che nemmeno aveva preso in considerazione quella possibilità e, stupidamente, non aveva preso in considerazione nemmeno tutti quei piccoli dettagli che avevano invece molto da dire: l'occhiolino, lo sguardo malizioso che gli aveva lanciato pensando di non essere visto e la tranquillità nell'accettare quando poco prima l'aveva, non troppo gentilmente, respinto.
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Fucked Heart Boxing Club || Larry Stylinson
FanfictionHarry Styles è un giovane ventiseienne che vive nel quartiere più malfamato di Chicago, il South Side, e che, proprio per questo motivo, ha dovuto imparare fin da ragazzino a difendersi da solo, prima dai bulletti del quartiere e poi, con il passare...