Why me?

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HARRY POV.
Ero nervoso, ero tremendamente nervoso...
Il lusso, probabilmente solo quello mi aveva portato a scegliere lo stile di vita che in quel momento mi ritrovavo a fare, ma ne ero pentito.. e non facevo altro che ripetermelo mentre nel retro di quel furgone mi  rigiravo una pistola ,semiautomatica, tra le dita..
Non era la prima volta che ne tenevo in mano una ma ogni volta mi ritrovavo a chiedermi se mai avessi dovuto arrivare al limite.. e doverla usare.. perché quella era l'unica cosa che volevo evitare..
Non avevo scelto io quella vita, ero un ragazzino quando mi ci ero infiltrato.. non coscente del fatto che non si possano chiedere favori senza aspettarsi un debito.. in quel modo potevo chiamare la mia vita, un debito, che nonostante cercassi di colmare.. si ritrovava a non essere mai colmato..
I mie pensieri, però, vennero messi da parte quando sentì qualcuno richiamare il mio nome.. per questo sollevai lo sguardo dall'arma e cautamente la riposi nel taschino interno della mia giacca.. spostando la mia attenzione sull'uomo seduto di fronte a me...
Le sue parole mi fecero ridere....

"Ricordi il piano, Styles?"

"Oh.. Reggie, quel piano l'ho fatto io.. potrei mai scordarmelo?!"

Ma venni interrotto di nuovo.. da una voce che ci avvisò di essere arrivati a destinazione, ne ebbi la conferma non appena sentì il furgone rallentare e fermarsi, solo qualche istante dopo..
I miei pensieri non facevano altro che vacillare sul solito discorso.. come sarebbe stata la mia vita se avessi evitato tutto quello.. se avessi scelto la vita che una mamma ed un papà avrebbero semplicemente voluto per suo figlio, se non avessi scelto la vita del criminale... ma, puntualmente, per una seconda volta.. quel giorno mi ritrovai ad essere costretto ad allontanare quei  pensieri..

Afferrai un elastico e come ogni volta.. legai i miei capelli lunghi in un piccolo Chignon ,scomposto, posizionai lo sguardo sui miei uomini che già si stavano calando i passamontagna sul volto..

" L'obbiettivo è solo e soltanto uno, prendete quel diamante e portatelo qui.
Non ho alcuna intenzione di ripulire casini e cazzate  che voi merde mettete in atto, non voglio neanche una fottuta goccia di sangue sulle vostre mani.
Sono stato abbastanza chiaro?!"

Sputai quelle parole con un sopracciglio inarcato mentre agganciavo l'unico bottone di quello smoking e scendevo dal furgone.
L'unica cosa che volevo evitare cadesse sul mio nome erano dei cadaveri..
Io avrei fatto da diversivo, mentre Reggie, a nome mio.. creava un conto con il proprietario della banca in modo che quest'ultimo potesse assentarsi.. ed  io avrei avuto, dunque, semplice accesso al suo ufficio in modo da poter disattivare l'allarme e le telecamere di sicurezza...

E ci riuscì... mi bastò, poi, alzare quella teca di vetro e lasciare che uno dei miei uomini riponesse quel prezioso diamante in una scatolina... ma fu in quell'esatto momento che sentì un'arma da fuoco partire...

LOUIS POV
Ero agitato, quella era la prima volta in cui mi sarei reso conto cosa volesse dire stare "in campo" era la prima volta che avevo a che fare  con quello che sarebbe stato, in futuro, il mio lavoro.
O... almeno, era quello che speravo.
Sembrava essere tutto tranquillo, anzi.. a dirla tutta.. sorvegliare la banca era abbastanza noioso ma il mio tutor continuava a dirmi che non avrei mai dovuto abbassare la  guardia, dio.. mi stava antipatico... e fu proprio quel pensiero a farmi alzare lo sguardo al cielo..  poi lo portai a dare una veloce occhiata al mio orologio da polso che spuntava dalla camicia.. e sospirai di sollievo, mancava davvero poco alla fine del mio turno..

Ma, improvvisamente, qualcosa attirò la mia attenzione: due uomini armati e con il viso coperto da un passamontagna entrarono all'interno della banca, obbligandoci di stenderci a terra..

ero pietrificato ma il mio istinto mi portò ad afferrare la pistola e puntarla contro uno dei due, quello che tentava di spaventare le persone alle mie spalle.
Aveva puntato la pistola verso il  mio collega ma feci qualche passo avanti per coprirlo e la direzione di essa cambiò..  l'uomo la puntò minaccioso verso di me.

Successe tutto in una frazione di secondi, un rumore sordo... il sangue mi si gelò nelle vene e qualche istante dopo mi ritrovai steso contro il pavimento con un dolore lancinante al petto e lo sguardo posato contro il soffitto..
"Perchè proprio io?" fu l'unica cosa che riuscì a chiedermi.. stavo morendo e non avevo neanche avuto il tempo di godermi la vita.. il mio respiro si faceva sempre più pesante mentre attorno a me tutto diveniva completamente buio... quasi come se fossi finito nell'oblio totale...

HARRY POV.
Capì che la Polizia fosse già arrivata.. duqnue lasciai semplicemente il diamante tra le mani dei miei uomini e li lasciai scappare dalla porta di sicurezza dell'ufficio, in modo che potessero raggiungere il furgoncino nel minor tempo possibile.
Non avevo idea di cosa fosse successo in quella sala, non sapevo se ci fossero feriti ma quello sparo mi fece gelare il sangue.. e nonostante ci stessi rimettendo la pelle decisi di raggiungere il centro della sala d'aspetto, oramai vuota, di quella banca dove il corpicino di un ragazzino, probabilmente neanche maggiorenne, era steso..
Non ci pensai neanche un istante lasciai scivolare un braccio al di sotto delle sue gambe ed uno dietro la sua nuca, il suo respiro non era del tutto assente ed ero sicuro che se mi fossi mosso.. avrei potuto aiutarlo, o almeno.. era quello che sparavo.

Lo presi dunque in braccio e, non so precisamente in che modo, riuscì a raggiungere il furgone..

Non avrei di certo potuto portare il ragazzo in ospedale.. sarebbe stato un pò come tirarmi la zappa sui piedi, no?!..

Era stato lo stesso Reggie a sparare, mi aveva detto di aver avuto paura e che quindi avendo perso il controllo della situazione aveva aperto il fuoco.

"Vi ho chiesto una sola cosa, cazzo.
Una sola e fottutissima cosa, una!
Non aprite il fuoco!
Ed è stata la prima merda di cosa che avete fatto!"

Ero furioso e questo lo si poteva intravedere dal mio sguardo che minaccioso sembrava voler uccidere, a mani nude, il diretto interessato che stava guidando.

Il ragazzo perdeva sangue ma momentaneamente non riuscì a far altro che tamponare la sua ferita con la giacca che mi ero tolto  solo qualche istante dopo aver steso il suo corpo sui sedili posteriori.
Avrei tentato di aiutarlo al meglio una volta arrivati a casa.

Salì quelle scale di corsa, con l'aiuto di Martin, il mio maggiordomo, che mi seguì nella mia camera.
Lo stesi sul letto.. e nonostante non fossi un chirurgo riuscì ad estrarre quel proiettile .. medicai la ferita e mi assicurai di averla fasciata a dovere.. in modo che guarisse al più presto.

Una volta essermi reso conto che il suo respiro avesse ripreso a  regolarizzarsi.. decisi  di lasciarlo riposare tra le lenzuola di quel letto ancora disfatto.

In quel momento mi ero assentato dalla stanza per poter raggiungere il bagno..
Le mie condizioni erano veramente pessime e me ne accertai quando posizionai lo sguardo sullo specchio di fronte a me.. i miei capelli non avevano un senso ( quello Chignon era calato da tempo, oramai..)  mentre la mia camicia bianca.. era totalmente sporca di sangue.. il suo stesso sangue che stavo cercando di togliermi dalle mani e dalle braccia sotto l'acqua corrente...

Avevo sulla coscenza il sangue di un ragazzino e non me ne vantavo affatto..

That sick need of you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora