That sick need of you.

Butterflies in the stomach.

HARRY POV.
"Oh, andiamo Harry!
Sono mesi che abbiamo organizzato questa cena!
Zayn e Niall sono elettrizzati, non puoi accannarci proprio adesso..."

Non vedevo i miei amici da mesi.. e Liam aveva ragione, non riuscivamo mai a vederci a causa del lavoro.. non potevo mancare..

La domanda sorse spontanea, ovviamente, dovevo portare il liscio con me....?
La risposta mi sembrò essere ancor più ovvia.. non volevo, di certo, che rimanesse a casa da solo..

"Okay, Lee, hai ragione, ci vediamo questa sera!"

Dopo aver messo giù al telefono mi affrettai a camminare verso Martin che stava, per l'appunto, scendendo le scale.
Erano passate intere settimane, due se vogliamo essere pignoli, dall'arrivo di Louis ed io e Martin ci eravamo, oramai, abituati ad averlo "tra i piedi".
Se non fossimo stati in quella situazione avrei potuto giurare che il più basso fosse un vero e proprio coinquilino modello.

Martin era solito portargli la colazione a letto e più le settimane passavano più sembravano legare e sì, beh.. forse (e sottolineo "forse") ero un pochino geloso.
Ma quella mattina mi ero svegliato presto e riuscì ad incontrare il suo sguardo mentre scendeva le scale, dopo avergliela portata, lo guardai e quando inclinai il viso di lato sembrò capire al volo ciò che stessi per chiedergli.. dunque mi sorrise, scese gli ultimi gradini e mi raggiunse.. fermandosi a qualche passo da me.

"Il Signorino Louis dorme come un ghiro."

Mormorò quelle parole inarcando un sopracciglio, si era convinto che Louis avesse potuto portarmi via da quello stile di vita con cui avevo imparato a convivere.. ma io non potevo fare altro che ripetergli che no.. non lo avrebbe fatto se avesse saputo la verità.. e che... lui non era esattamente il mio tipo.
Ma, come da copione, dopo avermi ascoltato alzò lo sguardo al cielo, scocciato, ed io mi limitai ad annuire.

"Credo abbia bisogno di qualcosa per questa sera... qui non ha niente.
Ti scoccierebbe scortarlo in centro a comprare qualcosa..?"

La motivazione per cui Louis, dopo settimane, vivesse ancora con me..?
Non ne avevo la minima idea.. ma, come ho già detto, averlo attorno non mi dispiaceva affatto.. e per niente al mondo l'avrei rifiutato.
Se voleva stare lì.. perchè mai avrei dovuto mandarlo via?
E poi.. quella ferita non era del tutto guarita.. e sì.. io mi ero preso il "compito" di curarla.

"O.. insomma, qualunque cosa gli serva..
Io.. ho delle cose da sbrigare.."

Ero stato fuori per l'intera mattina, ore ed ore parcheggiato difronte casa dei miei genitori.. svariate volte mi ero preso di coraggio ed avevo pensato che affrontare la realtà fosse migliore che continuare a scapparne ma, puntualmente, quando mi decidevo ad aprire lo sportello qualcosa mi fermava.
Erano felici e potevo notarlo da quei grandi sorrisi che trionfavano sui loro volti .. e questo mi bastava, non colmava quel rancido groppo che avevo sul petto.. ma era abbastanza, vederli felici riusciva, momentaneamente a placare il mio dolore.

Non ci riucì, comunque, ore dopo decisi di tornare a casa.
Ero deluso, arrabbiato con me stesso...colpevole... perché cosciente che fosse solo e soltanto colpa mia, ero stato io a  cacciarmi in quella merda e me lo meritavo.
Potevo avere tutti i ripensamenti del mondo, potevo pentirmene.. ma questo non serviva a niente.. perché ero incastrato.

Quando entrai in casa Martin e Louis non c'erano il che mi fece intendere che fossero ancora fuori.
Sospirai e mi chiusi la porta alle spalle, allentai il nodo della cravatta ,che indossavo con una sola mano, e dopo essermi tirato i capelli all'indietro, frustrato, mi lasciai cadere sul divano.

Il mio sguardo era totalmente assente, con la sola ed unica voglia di riuscire a non pensare.. ma mi mancavano e non potevo farci niente, non avevo più una famiglia.
Ero quel tipo di figlio che sceglieva d'essere un buono a nulla al posto di quello che i suoi genitori avevano sempre sognato per lu, con la convinzione di essere nel giusto.. almeno sino a quando non ci sbatte la testa più volte.