Chapter 11: Who To Choose?

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Trovai la forza per accennare un si e i miei amici si allontanarono lasciandoci in quel corridoio spoglio.
Provo di rumori, suoni o parole, completamente immerso nel silenzio.

Passarono pochi secondi...o forse erano un paio di minuti. Mi piaceva la sensazione che si faceva strada nel mio petto a ogni carezza che il porcospino mi faceva. Mi faceva sentire protetta, mi faceva smettere di pensare, mi faceva tornare bambina e come tale mi stringevo sempre più tra le sue braccia.

- è passato, è tutto passato-mi sussurrò all'orecchio. Fui pervasa da brividi in ogni parte del mio corpo.

In lontananza sentii le sirene della polizia e ricordai subito il motivo per cui il caos era scoppiato.

- chi è entrato alla Yuuei?- alzai la testa di scatto, incrociando il suo sguardo.

Non era arrabbiato, né triste, tantomeno felice. E allora quella espressione nuova sul suo viso che lo rendeva ancora più bello a quale emozione si riferiva? Si trattava di un'emozione...o do un sentimento?

-si è trattato di semplici giornalisti- disse spezzando il nostro contatto visivo non riuscendo a sostenere il mio sguardo curioso per la sua espressione.

Espressione, che mutò nel giro di qualche secondo.

-CHE CAZZO VUOI COMPARSA- mi strinse di più al suo petto come a volermi allontanare da qualcuno o qualcosa.

Mi voltai nella direzione in cui stava ringhiando. Nella nostra direzione camminavano a passo svelto Shouto, Ricovery girl e... MIO PADRE?!

Tentai di allentare la sua presa ma fu tutto inutile.

-ho chiamato Ricovery girl pensando che avessi bisogno di un controllo... - disse indicando il mio ginocchio sbucciato dal quale usciva goccia di sangue.

Non me ne ero accorta. Probabilmente nell'aggrapparmi al cornicione sarò andata a sbattere sul muro ruvido.

-staccati da mia figlia-ordinò mio padre al biondo, il quale, fece balzare un paio di volte lo sguardo tra me e lui per poi allontanarmi con una leggera spinta e incrociare le braccia all'altezza del petto.

Mi fecero sedere su una sedia e Ricovery girl mi medicò la ferita.
Non faceva male ma usciva troppo sangue, mi era stato proibito di forzare la gamba e mi venne data una caramella.

-appoggiati alla mia spalla- mi propose Shouto.

-NON LO FAREBBE MAI, SEI SOLO UNA COMPARSA! t/n aggrappati a me- urlò il porcospino.

-si da il caso che io sia un suo migliore amico- insistette Shouto allungandomi la mano con un sorriso.

-E SAI CHE CAZZO ME NE FREGA? T/n!- disse il biondo imitando il gesto del primo, anche se più impacciatamente e titubante.

'merda...mi stanno chiaramente mettendo d'avanti ad una scelta'

Che farai? Chi sceglierai? Il tuo migliore amico o la tua crush?

'io...'

Mio padre si fece largo tra i due prendendomi come farebbe un principe con una principessa. In quel momento era il mio salvatore. Mi aveva evitato il peso di una scelta tra due persone importanti per me.

Prese a camminare verso la 1^A lasciandosi alle spalle le figure dei due ragazzi delusi. Entrammo in classe e mi adagiò sulla sedia del mio posto.

Lo ringrazia e poi mi rivolsi a Izuku per chiedergli se mi fossi persa qualcosa. Annuì e mi spiegò che aveva rinunciato alla carica da rappresentante cedendola ad Iida che era stato capace di calmare un gran numero di persone nel panico.

Gli sorrisi per la sua dolcezza e gli dissi apertamente che condividevo la sua decisione.

Izuku aveva un cuore d'oro, eppure qualcosa, non sapevo bene cosa, mi faceva pensare che nascondesse qualcosa, qualcosa di grosso.

Le lezioni per quel giorno proseguirono normalmente.

Quando giunse il momento di tornare a casa evitai prontamente il porcospino e Shouto facendomi aiutare da Ochaco a raggiungere l'auto di mio padre.

Sfortunatamente per me, Katsuki non si arrese.

-T/n FERMATI CAZZO-

Feci come mi fu ordinato ma non mi voltai subito.

-stasera-accennò venendomi incontro- i miei non ci sono, e... - si grattò la nuca spostando la sua attenzione su un gatto che rovistava la spazzatura- vieni a casa mia-

Risi.

-sembra una minaccia, non una richiesta-

Lui mi fissò intensamente e si avvicinò di qualche passo.

-e se lo fosse? - disse con guel suo solito ghigno.

'dio quanto vorrei mordergli quelle labbra...' pensai mornendomi il labbro inferiore.

Fallo.

'ma sei pazza o progetti il mio suicidio?'

Fu lui a prendermi il mento tra due dita e ad alzarmelo all'altezza del suo. Avrei voluto che fosse successo quel che stava per succedere ma fu inevitabile l'interruzione da parte di un colpo di tosse di Uraraka.

-ci sarò- risposi stampandomi sulle labbra un sorrisetto simile al suo.

Uraraca mi aiutò a salire in auto di mio padre e per questo la ringraziai. Prima di chiudere lo sportello però mi disse: - buona fortuna per stasera... Fammi sapere ogni singolo dettaglio.- e se ne andò dopo aver strizzato l'occhio.

-dove vai stasera? - domandò inevitabile mio padre.

-posso andare a casa di... Katsuki? -

-no-

-perché?! -

-... -

-papà per favore-

-ci sono i suoi genitori? -

-si- mentii.

-ci tieni tanto? -

Annuii.

-d'accordo- sospirò arrendendosi - ma devi promettermi di non perdere la verginità- continuò con il suo fare disinteressato.

Sgranai gli occhi. Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva. Non capii se stesse scherzando o se fosse serio.

-Papá!! -

Later...

Frugai nell'armadio per cercare qualcosa di comodo ma carino da indossare. Mi ricordai della felpa che mi prestò domenica sera. Avevo trovato un pretesto per ridargliela...ma volevo tanto indossarla... Ebbene l'avrei indossata e a fine serata l'avrei restituita.
La indossa con un paio di jeans neri e una maglia bianca e corta che lasciava le spalle scoperte.

Soddisfatta del mio look passai ai capelli. Li legai in una coda alta ordinata che piastrai per rendere più liscia e dalla quale lasciavo cadere due ciocche capelli.

Sempre più soddisfatta passai al trucco. Non mi truccavo spesso e se lo facevo era un trucco molto naturale. Quindi non ci andai pesante: eyeliner, mascara, matita e un po' di burocacao.

Ormai pronta, mi fermai a leggere qualche messaggio.

Uraraka mi scriveva degli incoraggiamenti. Todoroki, premurosamente, mi chiese come andasse con la caviglia. Momo, che aveva scoperto della serata che progettavo, mi raccomandò un paio di cose.

Ma visto l'orario risposi frettolosamente un po' a tutti, indossai le mie adidas e uscii di casa.

You are my hero {Bakugou Katsuki x reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora