Capitolo 3.

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Erano almeno tre giorni che non andavo a lavoro perchè mi ero messa a malattia, ed erano tre giorni che non vedevo nessuno oltre mia cugina. Nemmeno ad Harry avevo più visto. Tre giorni prima infatti avevamo litigato. Era tutta colpa dei suoi istinti animaleschi che si erano mostrati mentre mi accompagnava a casa. Aveva provato a toccarmi e io gli avevo tirato uno schiaffo per poi farmela a piedi. Da quella sera non l'ho più visto. Quel giorno però, mi ero annoiata di stare a casa da sola, così, andai a prepararmi per andare a trovare Reed a lavoro. Una volta preparata, presi le chiavi della macchina e mi avviai al cafè. Appena arrivai, attraverso le vetrine, notai un ammasso di ricci seduto ad uno dei tavolini con accanto una ragazza e tre ragazzi, del quale uno aveva un non so che di familiare. Nonostante ciò, spinsi la grande porta di vetro ed entrai. Un odore di caffè e cornetti appena sfornati mi invase e quando guardai al tavolino che aveva notato poco prima, il sorriso che avevo sulle labbra si spense, facendo largo ad una smorfia di disgusto. Quell'ammasso di capelli ricci era Harry che, in quel momento, mi guardava trionfante per la ragazza che gli stava avvinghiata accanto a lui. Voltai lo sguardo molto velocemente e mi avviai al bancone. Notai che nè Derek, nè Reed, si erano accorti di me, così ne approfittai per fare uno scherzo. Entrai nel retro del bancone e come mi aspettavo, iniziarono a rimproverarmi senza neanche guardarmi in faccia.

"Non puoi entrare dietro al bancone" disse Derek

"Nemmeno io?" dissi ridendo. 

Derek si voltò di scatto sentendo me parlare e sorrise.

"Ah sei tu Eve."

"Si sono io, ti dispiace?"

"No per niente.. Come stai?" mi chiese continuando a servire i clienti

"Sto bene, grazie" sorrisi.

D'un tratto vidi Harry alzarsi dal tavolino e avanzare verso il bancone guardandomi.

"Vorrei due cioccolate calde al tavolino."

Sulle labbra aveva il suo solito sorrisetto furbo che tanto odiavo. Derek notò che continuavamo a scambiarci sguardi di sfida e ruppe quel momento e mentalmente lo ringraziai.

"Certo te le porto subito" sentii dalla sua voce che era infastidito ma sorrise per non darlo a vedere.

"Veramente vorrei che me le portasse lei."

"Io non sono in servizio, mi spiace." dissi liquidandolo molto in fretta.

"Harry ve li porto io." rispose Reed facendogli capire che io non volevo. La guardai e le mimai un grazie e alla fine Harry si arrese e sbuffando andò a sedersi.

"Come mai sei qui?" mi chiese Derek.

"Sono venuta a farmi un giro."

"Va bene.. Vuoi qualcosa?"

"Si ma lo preparo io, grazie" dissi sorridendo. Mi sentivo troppo osservata e questo mi dava fastidio. Era da quando ero arrivata che Derek, Harry e tutta la sua truppa mi guardavano, mi stavano dando sui nervi. Guardavo Reed in cerca di aiuto ma era intenta a parlare con Liam. Alla fine bevvi la mia cioccolata calda, salutai Derek ed uscii dalla caffetteria. Stavo per andarmene quando sentii una presa sul braccio. Mi girai e mi ritrovai difronte ad Harry.

"Dove credi di andare senza salutarmi, piccola?" aveva un sorrisetto malvagio stampato in faccia e mi metteva paura

"Lontano da te. E non chiamarmi piccola, Harry." dissi tirando il braccio dalla sua presa ma senza riuscirci.

Cuore di stoffaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora