Giorno 0 - L'inizio

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Wonderland è una piccola cittadina illuminata quasi sempre dal sole e conta poco più di duemila abitanti, è una di quelle cittadine, dove si conoscono tutti e non succede mai niente. Yume è una madre single che vive a Wonderland con le sue figlie Lu e Pan. A causa del suo lavoro è costretta a viaggiare una volta ogni due mesi, per trovare nuovi collaboratori che possano aiutare a far crescere la sua agenzia.
Da giorni, Yume sta cercando qualcuno disposto a tenere le sue figlie per una settimana, ma la sfortuna vuole che la solita babysitter non sia disponibile e nessuno a cui chieda, può tenerle per tanto tempo. La donna sta accarezzando l'idea di portarle con sé, ma le due bambine non sarebbero contente e si annoierebbero tanto da iniziare a distruggere qualsiasi cosa.

"Nessuno può tenerle, non so cosa fare. Donghun, sei l'uomo della mia vita, aiutami!" Yume sta affogando i suoi problemi nella ciocopanna del suo bar preferito, gestito da tre dei suoi più cari amici. Le pareti del locale sono fatte di vetro, così da permettere ai clienti di godersi la vista del giardino che circonda il bar. Il giardino, dopo l'ottimo caffè, è l'orgoglio dell'A.C.E bar caffè, curato nei minimi dettagli da Donghun in persona, uno dei tre proprietari. "Non mi viene in mente nessuno che le possa tenere. Hai provato a chiedere aiuto a Sehyoon, in fondo è lo sceriffo e ha più conoscenze" Donghun pulisce il bancone dalle macchie d'acqua, mentre pensa ad una soluzione per la donna che inizia a emettere strani suoni. "Yume stai deprimendo tutto il bar, smettila! Vedrai che troverai una soluzione" Chan compare dietro al bancone, di fianco al maggiore, cercando di consolare la donna facendole un ampio sorriso. Yume ha sempre avuto un debole per il loro fascino, non è mai riuscita a restare offesa troppo a lungo e soprattutto con Chan che quando sorride, come sta facendo, nessuno è in grado di resistergli. Inevitabilmente la donna sorride, sentendosi un po' meglio alle parole del giovane uomo.
"Se non trovi una sistemazione, puoi sempre portarle con te, no?" Yume fissa il terzo proprietario del bar con un misto di odio e tristezza, precipitando di nuovo nella disperazione. "Cazzo Junhee, un po' di tatto. Dannazione" Donghun inizia a schiaffeggiare la testa di Junhee con lo straccio, facendo urlare la sua vittima mentre tutti li fissano divertiti. Ogni giorno, i clienti del bar assistono a teatrini di questo genere che paradossalmente rendono l'atmosfera più calda e familiare. La maggior parte della clientela è femminile, attratte dalla bellezza dei tre proprietari e dal legame che li tiene uniti. Le ragazze che frequentano spesso il bar scelgono una posizione strategica, in modo da poterli fissare e godere della vista dei tre uomini che sembrano flirtare tra di loro creando numerosi pettegolezzi sulla loro relazione.
Proprio fissando i tre, Yume viene assalita da un'idea, la soluzione che stava cercando e la sua salvezza. Presa dall'euforia inizia a battere le mani sul bancone, attirando la loro attenzione. "Potete tenerle voi!" i tre sgranano gli occhi indicando con un dito il proprio corpo, increduli, mentre la donna annuisce entusiasta. "Grazie, grazie, grazie! Stasera le porto qui poco prima della chiusura" Yume non lascia che loro rispondano, correndo fuori dal bar per preparare le valigie delle bambine. "Che cosa è successo?" chiede Chan guardando confuso gli altri due. "Non ne ho idea" sussurra Donghun dando un ultimo colpo di straccio a Junhee. "Hey! Questa per cosa era?" urla Junhee mentre massaggia la parte del collo lesa. "Perché sei stupido" borbotta Donghun andando in giardino per sistemare un vaso caduto.

"Bene ragazze. Loro sono Donghun, Chan e Junhee, si prenderanno cura di voi durante questa settimana. Comportatevi bene, mi raccomando" come promesso, quella sera, Yume si è presentata al bar con le due bambine e una grande valigia con tutto il necessario. I tre proprietari sorridono cercando di non far trasparire il loro nervosismo, sanno che la prima impressione è tutto, se ti mostri debole con un bambino per te è finita. "Lei è Lu, di solito è tranquilla e le piace molto disegnare, è una piccola artista. Quella con cui potreste avere un po' di problemi è Pan, le piace curiosare in giro e scoprire cose nuove. Dove è finita?" Yume presenta velocemente le due bambine, accorgendosi che Pan non è più al suo fianco ma dietro al bancone intenta ad arrampicarsi per raggiungere il vassoio dei muffin. "Pan scendi!" Yume subito afferra la figlia, allontanandola dal vassoio.
Nel frattempo, Lu si avvicina a Donghun, cerca di attirare la sua attenzione alzando le manine che stringono una caramella. Donghun si inginocchia di fronte alla bambina e afferra la caramella. "Hai un'espressione triste. Quando sono triste la mamma mi dà sempre una caramella per farmi sorridere" Donghun ride imbarazzato, mentre Chan si avvicina a loro trattenendo a malapena le risate. "Sai piccola, il nostro Donghun è nato con gli occhi tristi, ma questo non significa che lo sia" la bambina resta imbambolata a fissare il sorriso di Chan, mentre annuisce e fa segno di voler essere presa in braccio dal giovane uomo. Chan decide di accontentarla. "Chan, hai già fatto colpo. Lu, ti piace Chan?" Yume sorride alla bambina mentre tiene in braccio Pan con un broncio per non essere riuscita a raggiungere il suo obiettivo. "Mamma, voglio andare in braccio a quello con gli occhi tristi" Pan si sporge dalle braccia di Yume per raggiungere Donghun che sbuffando una risata l'afferra. La bambina decide di lasciare un piccolo bacio sulla guancia dell'uomo che arrossisce mentre tutti ridono inteneriti. 
"Bene. Adesso spegniamo le luci e andiamo a casa, così le bambine si ambienteranno. Non preoccuparti Yume, ci pensiamo noi" Junhee afferra l'enorme valigia delle bambine e sorride rassicurante alla donna. "Junhee a te non affiderei una pianta finta, figurati le mie figlie. Ho avuto questa idea solo perché c'è Donghun" nessuno trova argomenti per ribattere l'affermazione di Yume. "Spietata" Junhee sussurra mentre osserva la donna salutare le figlie e andarsene ringraziando altre mille volte i tre uomini.

Uno alla volta entrano nell'appartamento non troppo lontano dal bar. Chan entra per primo, stringe la mano della piccola Lu curvandosi un po' verso il basso. Donghun cammina con la mano di Pan che stringe un laccio che pende dalla sua felpa, mentre l'altra è impegnata a tenere un muffin vicino alla bocca. Dietro di loro, Junhee inveisce contro la pesante valigia che non è facile da trascinare su per le scale, sospetta anche di aver rotto una ruota.
Chiusa la porta principale, si ritrovano tutti nella stanza di Junhee e Chan, l'unica provvista di due letti singoli. "Abbiamo preparato questa stanza per voi. Adesso tutti noi ci laveremo e  andaremo a dormire" Donghun non finisce la frase che le bambine iniziano a sbadigliare.
Junhee prepara i pigiami e le asciugamani per le piccole, Chan si occupa di preparare il bagno riempiendo la vasca con dell'acqua con la giusta temperatura, Donghun spoglia le bambine per portarle in bagno. Una volta messe nella vasca, a turno i tre uomini vanno a lavarsi e mettersi il pigiama.
Il bagnetto è stato abbastanza facile, forse perché le due bambine erano molto stanche. Finito di lavarsi, Junhee rimbocca le coperte a Lu e Pan lasciando un dolce bacio sulla fronte ad ognuna mentre Donghun e Chan lo fissano in silenzio dalla porta.

"Buonanotte"

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