Giorno 3

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Il terzo giorno, si trovano tutti nel bar la mattina presto. Donghun è a dir poco furioso dal comportamento dei suoi soci, nessuno dei due è in grado di occuparsi di due bambine senza combinare guai. “Non siete capaci di passare una giornata senza combinare qualcosa! Tu sei un deficiente!” urla il maggiore gettando lo straccio contro il viso di Junhee. “Pulisci il bancone stupido!” Chan e Junhee sanno che non conviene ribattere quando il maggiore è incazzato. Donghun addolcisce il tono di voce solo quando si rivolge alle due bambine, che fissano la scena dal tavolino dove sono sedute. “Piccole potete giocare restando sedute a questo tavolo, se vi stancate a stare sedute me lo dite così andiamo in giardino” le bambine annuiscono iniziando a disegnare cose a caso. Gli altri due fissano sbalorditi il comportamento dell’amico. Donghun non permette a nessuno di calpestare il suo prezioso giardino, figuriamoci se avrebbe permesso a due bambine di giocarci. “Che avete da guardare? Tornate a lavorare!” urla prima di uscire ad occuparsi del suo amato giardino.

I minuti passano e alle sette e trenta del mattino il bar è aperto alla clientela. Entrano molte ragazze che prima di andare a scuola decidono di fare colazione, donne e uomini che velocemente ordinano un caffè prima di andare a lavorare. È una mattinata frenetica, come tutte le altre, Junhee e Donghun si muovono in sincronia dietro al bancone, non si scontrano mai, sembrano sapere esattamente dove sia l’altro e spostarsi nel momento giusto. Chan serve ai tavoli, sorridendo a tutti i clienti che restano immobili a fissarlo finché non se ne va.
Pan e Lu osservano la scena e lo sguardo che alcuni clienti rivolgono a Chan non piace alla piccola Lu, che mette il broncio e sfoga la sua frustrazione colorando più forte il suo disegno.

Verso ora di pranzo la situazione si calma e i tre possono riposarsi per qualche minuto. Chan si avvicina alle bambine insieme a Donghun. “Bambine avete fame?” chiede Chan, accarezzando la testolina di Lu che ancora indispettita da quella mattina gira il faccino imbronciato dall’altra parte. Pan, invece, annuisce lasciando che Donghun la prenda in braccio. “Lu perché non mi rispondi?” Chan si abbassa per stare allo stesso livello della bambina. “Dai piccola guardami” cerca di convincerla con un tono lamentoso, sotto lo sguardo intenerito dei pochi clienti che ci sono. Di fronte alla testardaggine della bambina, Chan decide di usare l’arma letale: il solletico.
Lu inizia a dimenarsi sulla sedia e a ridere ad alta voce. “Va bene, mi arrendo! Ho fame, oppa” così Chan prende in braccio Lu e raggiungono gli altri tre che stanno mangiando dietro il bancone.
Pan e Lu sono sedute sugli sgabelli di fronte al bancone, mangiando la loro fetta di pizza quando il campanellino sopra la porta tintinna e un’ombra entra nel bar. Quella stessa ombra si avvicina al bancone, fermandosi dietro lo sgabello di Pan, poggia le mani sullo schienale e aspetta che qualcuno lo veda. Lu è la prima ad accorgersene, essendo seduta accanto alla sorella che per il momento non si è resa conto di nulla.

“Byeongkwan! Che bella sorpresa. Sei solo?” Donghun batte il cinque al nuovo arrivato che sorride e saluta anche gli altri due. “Sto aspettando che Sehyoon finisca il turno alla centrale e quindi ho pensato di farlo al vostro bar” Byeongkwan si siede sullo sgabello affianco a quello di Pan. La bambina decide di vedere chi sia il nuovo cliente, che a quanto pare i tre uomini conoscono. Byeongkwan sorride alla bambina che resta a bocca aperta a fissarlo. “Chi sono queste due principesse?” Pan e Lu arrossiscono, distogliendo subito lo sguardo, ma Pan ritorna subito a fissare Byeongkwan. “Sono le figlie di Yume, è dovuta partire per una settimana e badiamo noi a loro nel frattempo” risponde Donghun mentre asciuga le tazze. Byeongkwan li fissa incredulo, non può credere che Yume abbia affidato le sue figlie, soprattutto a Junhee e Chan. “Non mi guardare così che Chan ha dato fuoco alle mie tende preferite mentre riscaldava il latte, Junhee ha rischiato di procurare un trauma infantile alle bambine e stamattina abbiamo dovuto portarle con noi” Donghun sospira innervosito, mentre Byeongkwan scoppia a ridere.
Pan resta immobile a fissare il nuovo arrivato, non riesce a staccare gli occhi dal suo viso. “Mi meraviglia che ve le abbia lasciate. Vi state divertendo con Donghun, Junhee e Chan?” Byeongkwan si gira verso le bambine e trova Pan con gli occhi fissi su di lui, che annuisce come risposta alla sua domanda. “Io sono Pan e lei è mia sorella Lu” stringono le manine in quella dell'uomo, che non smette di sorridere. “Io mi chiamo Byeongkwan” e le bambine capiscono che lui è un altro amico della madre, di cui lei racconta sempre.
Dopo le presentazioni, Pan racconta come sono andati questi tre giorni di convivenza, non risparmiando nessun dettaglio. Partendo dal bastone che vibra e ruota per finire alla tenda bruciata, raccontando anche delle ramanzine che Yume ha fatto sia a Junhee sia a Chan. Byeongkwan, non riesce a smettere di ridere tanto che inizia a fargli male lo stomaco e i muscoli facciali.

“Sceriffo Kim!” urla Lu non appena la porta d’ingresso si chiude. “Sceriffo!” Pan segue il saluto della sorella, sorridendo allo sceriffo Kim. “Piccole pesti” Sehyoon accarezza affettuosamente la testa alle due bambine. Essendo lo sceriffo di una piccola città, Sehyoon conosce praticamente tutti e come non poteva conoscere le figlie di una sua cara amica?
“Amore, scusami per averti fatto aspettare” Sehyoon si ferma dietro lo sgabello di Byeongkwan, allungandosi per dargli un bacio veloce, il giusto per toccare la morbidezza delle labbra del suo compagno. “Siete bellissimi” Pan batte le mani, emozionata dalla scena davanti ai suoi occhi. Lo sceriffo arrossisce, nascondendo il viso tra i capelli del compagno, mentre Byeongkwan sorride alle bambine dandole un bacio sulla guancia. Donghun sorride, andando a servire un altro cliente senza perdere d’occhio le due bambine. “Sceriffo Kim, vuole disegnare con me?” Lu prende il suo album da disegno, richiamando l’attenzione di Sehyoon. “Va bene piccola, vieni” lo sceriffo prende in braccio Lu per farla sedere sullo sgabello, mentre lui occupa posto sull’altro sgabello vicino a quello di Byeongkwan, in modo da stargli vicino.
“Pan, mi stavi raccontando di come trovi quei tre dormire in un solo letto” Byeongkwan non perde tempo ad informarsi su qualsiasi cosa possa mettere in imbarazzo i suoi amici. “Pan non dire una parola” Junhee interviene tappando la bocca alla bambina, che inizia a leccargli la mano per liberarsi. Junhee urla staccandosi dalla bambina che corre tra le braccia di Byeongkwan, iniziando a mettere a nudo qualsiasi aspetto della vita casalinga dei tre uomini.

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