Giorno 4

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Il quarto giorno non è iniziato affatto bene. Donghun ha notato una perdita dalle tubature dell’acqua, l’idraulico ha fatto un controllo veloce e ha concluso che un tubo deve essere scoppiato, nessuno ha capito bene ciò che ha detto. Il bar deve restare chiuso per un paio di giorni, il tempo di fare i dovuti lavori di ristrutturazione.
“Guardiamo il alto positivo, avremo dei giorni di vacanza” Chan si stende sul divano con un sorriso rilassato, mentre Lu si arrampica per sedersi accanto a lui. Pan, Donghun e Junhee controllano gli ingredienti per preparare i biscotti. “In questi giorni abbiamo sempre mangiato al bar, non abbiamo fatto la spesa quindi il frigo è vuoto” sbuffa Junhee. Pan si imbroncia al pensiero di non poter mangiare i biscotti. “Non ti preoccupare piccola, troveremo una soluzione” Junhee accarezza la testa alla bambina che non si rallegra alle parole del maggiore. “Ho deciso! Andremo tutti a fare la spesa, forza mettetevi i cappotti” Donghun non accetta un no come risposta e costringe anche Chan ad alzarsi dal divano. Si coprono per bene in modo da non prendere freddo e partono verso il supermercato di fronte casa.

Prendono due carrelli dove fanno sedere le bambine, così non devono rincorrerle per tutto il supermercato. Camminano nelle varie corsie iniziando a riempire i carrelli. “Per il resto è meglio dividerci, finiremo prima” Donghun assegna cose da prendere agli altri due. Chan è l’addetto al rifornimento di pasta, sugo e il pollo. Junhee ha il compito di comprare frutta e verdura, mentre Donghun deve prendere ciò che serve al bar e gli ingredienti per fare i dolci.
Dopo venti minuti, Chan e Donghun si incontrano vicino al reparto della verdura e il maggiore osserva il carrello dell’altro. “Chan è la prima volta che non prendi qualcosa che non sia sulla lista” Donghun è sbalordito dal comportamento di Chan. “Ogni volta che provavo a prendere qualcosa in più, Lu lo toglieva dal carrello” il minore risponde sconsolato ricevendo un bacino sulla guancia da Lu, che sorride complice a Donghun.
“Chi è l’uomo che sta parlando con Junhee oppa?” chiede Pan puntando il dito alle spalle di Donghun. Entrambi si girano verso quella direzione, appena in tempo per vedere lo sconosciuto accarezzare le spalle di Junhee. L’uomo sembra non avere intenzione di togliere le mani dal corpo di Junhee, che intanto ride a ciò che sta ascoltando senza spostarsi.
“Chi è quel tizio, hyung?” sussurra Chan stringendo la presa sul carrello. Donghun scuote la testa fissando con odio lo sconosciuto. Le due bambine si guardano preoccupate per le sorti di Junhee.

Dopo qualche minuto Junhee saluta l’uomo e con le buste piene di frutta e verdura, li raggiunge. “Sono riuscito a prendere tutto, possiamo andare alla cassa” sorride Junhee mettendo le buste nei carrelli. “Con chi stavi parlando prima?” Chan si avvicina a Junhee allontanandosi dal carrello. “Rispondi in fretta!” continua Donghun mettendosi accanto a Chan. Junhee li fissa spaesato, iniziando a balbettare cose a caso. “Non era nessuno” inutile dire che questa risposta non è piaciuta ai due che lo hanno colpito dietro la testa. “Ci hai presi per stupidi?” Chan fissa Junhee con occhi pieni di gelosia mai confessata mista a tristezza. Donghun è nelle stesse condizioni ma lo nasconde sotto una maschera di rabbia. “Prendi i carrelli”  sussurra a denti stretti sorpassandolo insieme a Chan.
Junhee resta indietro con i carrelli dove sono sedute le due bambine, che cercano di aiutarlo tenendosi per mano in modo da tenere i carrelli attaccati. “Junhee oppa è nei guai” dicono entrambe. “Io non ho fatto niente” borbotta raggiungendo la cassa dove lo stanno aspettando Donghun e Chan. Pan e Lu lo fissano senza dire niente, Yume ha cresciuto delle bambine perspicaci e hanno capito cosa è appena successo a differenza di Junhee continua a negare l’evidenza.

Il rapporto di Donghun, Junhee e Chan è sempre stato complesso, hanno gravitato attorno agli altri per anni senza capire realmente i loro sentimenti. Durante gli anni di scuola partecipavano ad ogni festa che i loro amici organizzavano, dove puntualmente si ubriacavano e finivano con il fare cose cha da sobri avrebbero solo pensato. Durante il secondo anno si ritrovarono ubriachi e soli in una stanza, lì si baciarono per la prima volta. Ogni volta facevano finta di non ricordare cosa fosse successo la notte prima. La loro strana relazione è proseguita così, fino a che non sono andati a convivere insieme reprimendo i loro desideri e sentimenti. Lo sconosciuto ha riacceso quella gelosia che Donghun e Chan credevano di aver soppresso e imparato a controllare.
Junhee è sempre stato troppo amichevole, anche con le clienti del bar e i suoi soci hanno imparato a non dare di matto ogni volta.

Durante il tragitto dal supermercato a casa, non gli hanno rivolto la parola e lo hanno lasciato indietro a portare tutte le buste della spesa. “Dai ragazzi! Parlatemi!” Junhee ripete queste parole un po’ affaticato per il peso delle buste. Arrivati nell’appartamento, Donghun e Chan continuano ad ignorarlo rivolgendogli la parola solo per dargli dello stupido.
Donghun sistema la spesa, mentre Chan prende dei mandarini sedendosi al tavolo della cucina. “Ho preso i kiwi, Lu ne vuoi uno? Lo sbuccerò per te” Junhee cerca di attirare l’attenzione, ma Lu guarda schifata il kiwi nelle mani del maggiore.
La bambina si arrampica sulle gambe di Chan, mangiando uno spicchio di mandarino dalle sue mani. Junhee sospira rassegnato ad essere ignorato. “Junhee oppa, non mi piacciono i kiwi. Puoi sbucciarmi una mela?” Pan tira i pantaloni di Junhee con una mela in mano. L’uomo prende in braccio la bambina, sorridendo triste. Junhee recupera un piatto e un coltello, andando sul divano con la bambina.

Dopo la videochiamata con Yume, che questa volta è riuscita a chiamare dopo cena, Donghun decide di fare il bagnetto alle due bambine. Si assicura che l’acqua non sia troppo calda o troppo fredda e che la vasca sia piena a metà. “Donghun oppa, ho trovato questa paperella in camera, è bellissima” Pan mostra la paperella che galleggia nell’acqua e vibra, scatenando la gioia delle bambine. Agli occhi di Donghun quella paperella ha qualcosa di strano, ma non riesce a riconoscere la spiacevole sensazione che prova guardando quell’oggetto nelle mani di Pan. Solo dopo aver visto la confezione sul lavandino capisce di cosa si tratti. “Pan hai aperto tu quello scatolo?” ha paura di conoscere la risposta, ma si fa coraggio. “Sì, Donghun oppa, è dove ho trovato la paperella” Donghun sospira trattenendo l’impulso di urlare. “Piccola puoi farmi un grosso favore? La smetti di aprire il cassetto di Junhee?” Donghun si abbassa prendendo la paperella. “In verità questa l’ho presa dal cassetto di Chan oppa” Lu annuisce alle parole della sorella, mentre Donghun sgrana gli occhi incredulo. “Vado un attimo in cucina, se avete bisogno di qualcosa chiamatemi” sussurra prima di uscire dal bagno con la paperella tra le mani. “Vivo con due maniaci” Donghun raggiunge Chan in cucina, mettendo la paperella sul tavolo per farla vedere al minore. “Non so chi tra i due è il più fantasioso” Chan ride imbarazzato al suo hyung, nascondendo il suo ultimo acquisto nella tasca della felpa. “Non c’è più privacy in questa casa”

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