Capitolo 11

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La mattina seguente mi svegliai senza essere ancora giunto a una conclusione. Temevo che se mi fossi fatto avanti, Joey mi avrebbe rifiutato. Preferivo vivere nel dubbio, senza sapere mai cosa lei provasse per me, piuttosto che dirle che mi piaceva rischiando di non essere ricambiato. Mi presentai a scuola sperando di non incontrarla, non volevo farmi vedere dopo la pessima figura del giorno precedente. Varcai il cancello qualche minuto prima del suono della campanella e mi diressi rapidamente verso la mia classe. C'è sempre qualcuno pronto a giudicarti, e ora che gli altri ragazzi iniziavano ad apprezzarmi, temevo di farmi vedere da una ragazza per paura di non piacerle. Nel corso della mattinata la mia mente continuò a pensare a tutti i possibili scenari che potevano verificarsi se le avessi detto ciò che provavo per lei. Giunsi alla conclusione che al più sarei stato rifiutato, ma avrei sempre potuto provarci con un'altra ragazza. Tuttavia pensavo anche che probabilmente non avrei mai più incontrato una ragazza bella e gentile come lei. Finita la scuola sgattaiolai velocemente fuori dall'aula, stavo per uscire dal cancello principale, quando la vidi seduta tutta sola su un muretto. Era la prima volta che la vedevo senza le sue amiche intorno, non avrei avuto un'altra opportunità di parlarle senza l'imbarazzo di tanti occhi puntati addosso. Alla fine tutti i miei pensieri svanirono e riuscii a farmi uscire dalla bocca un banale <ciao>, mi guardò incuriosita e disse <ciao piccoletto>. Non mi piaceva farmi chiamare in quel modo e così decisi di farglielo sapere <il mio nome è Ethan, non amo essere chiamato "piccoletto">, si giustificò dicendo <scusa Ethan, non sapevo quale fosse il tuo nome, e poi tutti ti chiamano così> prima di aggiungere <comunque io sono Joey>. Avrei voluto dirle che sapevo benissimo quale fosse il suo nome, dato che ero innamorato di lei dalla prima volta in cui la vidi, ma non potevo essere troppo diretto. <Mi chiedevo se questo week end ti andrebbe di fare una passeggiata al parco con me> le chiesi, senza pensare più a cosa stessi dicendo. Tutto quel tempo a pensare a cosa fare, al modo in cui avvicinarmi a lei per conoscerla meglio, e alla fine le avevo chiesto di uscire senza nemmeno pensarci. Me quella strana sensazione durò solo qualche istante <mi dispiace ma sto già uscendo con un ragazzo, non posso proprio, ma mi farebbe piacere conoscerti, magari potremmo diventare amici>. Riuscii a dire solo <d'accordo, scusami tanto> prima di lasciare la scuola e correre a più non posso verso casa.

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