Il giorno dopo cominciò, finalmente, la tanto attesa fiera.
Il prof. ci fece svegliare verso le 9 circa e, dopo aver fatto colazione, ci travestimmo e ci recammo verso il centro della città.Arrivati lì, il casino che troviamo è immenso.
"Beh, rispetto a ieri c'è decisamente più gente." Nota Rick.
"Davvero? Sei un genio!" Dice ironico Mark, il quale, dopo poco, si stacca da noi e va da Diego e Leo.
"E tu? Non vai?" Chiedo a Matthew.
"Nah, almeno ho qualcuno con cui sclerare se incontro tizi fighi." Dice sorridendo.
Alzo un sopracciglio.
"Mi stai dicendo che neanche Mark lo sa?" Chiedo.
"Te l'ho già detto ieri! Ma probabilmente eri troppo occupato a pensare ad altro." Dice lui con un sorrisetto, facendomi arrossire.
"Ragazzi? Andiamo?" Chiede Ele impaziente.
"Concordo, muoviamoci!" Dice Rick, cominciando a guidare il gruppo verso non si sa dove."Allora, programmi di shopping?" Chiede Ele.
"In realtà io non ho un vero e proprio programma. So solo che se vedrò una cosa che mi piace la prenderò."
"Idem" diciamo all'unisono io e Matthew.
"Io invece voglio comprare qualche libro." Dice la ragazza.
"Ma..sono in italiano. Riusciresti a leggerli?" Chiede Rick confuso.
"Ci posso sempre provare!" Esclama lei dandogli un leggero colpettino sulla schiena.La giornata passa in fretta e, verso le 18 circa, io, Rick e Matthew decidiamo di rientrare in hotel perché stremati.
"A voi quante persone hanno chiesto una foto?" Chiede Matthew curioso.
"In credo circa una decina." Dice Rick alzando le spalle.
"Anch'io più o meno." Aggiungo.
"Beh, io 12, quindi siamo più o meno tutti lì." Dice Matthew.Prima che riusciamo ad aprire la porta, però, sentiamo delle risate provenire dall'interno.
"È Mark" sussurra Rick "e mi sembra sia al telefono con qualcuno."
"Oh no..." Dice Matthew fissando la porta.
Io e Rick lo guardiamo confuso, per poi metterci ad origliare la conversazione.Non l'avessi mai fatto...
Ahahahahahahaha ma che davvero? Dovrai passare cinque giorni con quei due nerd e quel frocetto del tuo amico?
Sentiamo dire da una voce femminile.Ehi, non parlare così di Matthew! È un mio amico. Per quanto riguarda gli altri...Rick riesce a tenermi un minimo testa, mentre George è un vero nerd sfigato.
Sentiamo dire da Mark con una risatina finale.
Sento le lacrime cominciare a salire.Via ora vado che tra poco ho la manicure. Ci sentiamo domani, ti amo.
Conclude la ragazza con tanto di bacino.Ti amo anch'io.
Conclude Mark.Bastarono quelle tre parole a farmi crollare il mondo addosso. Definitivamente.
Sto per svenire.Rick, accorgendosi di come sto mi mette una mano sulla spalla.
"Joe..." Ma gliela scosto bruscamente e comincio a correre verso la hall per poter uscire da quel posto, mentre le lacrime continuano a scendere copiose sulle mie guance.Davvero George? Davvero stai piangendo per lui? Eppure dovevi immaginarlo che poteva avere una ragazza essendo il più popolare della scuola. Dovevi dare per scontato che era etero. Eppure ultimamente pensavo che qualcosa stesse cambiando, ma ovviamente mi sbagliavo. Che scemo, CHE SCEMO!!
Comincio ad urlare nella mia mente, mente mi do delle botte sulla fronte.Raggiungo un parco lì vicino e, distrutto, decido di sedermi su una panchina con le braccia che avvolgono le ginocchia.
Perché deve fare così male?
Penso, continuando a piangere ininterrottamente.Ad un certo punto, però, sento la panchina farsi più pesante, quindi penso che Rick e Matthew siano venuti a vedere come sto.
O magari solo lui...
Quando alzo gli occhi ancora gonfi dal pianto, però, mi accorgo, con mia grande sorpresa, che le persone accanto a me non sono nessuno dei tre che avevo pensato, ma due perfetti sconosciuti."Non sei del posto, vero?" Mi chiede uno, girandosi successivamente.
Nego con la testa.
"N-no, sono a-americano. P-p-perchè?" Cerco di chiedere mentre continuo a tirare su col naso.
"E ci capisci?" Chiede l'altro alzando un sopracciglio.
"B-bhe, sì. C-ci fanno s-studiare i-italiano nella n-nostra scuola." Dico, tirando giù le gambe dalla panchina.
"Figo. E immagino tu sia qui con la tua classe per i Comics, giusto?" Dice quello alla mia destra sorridendo.
Annuisco.
"Beh," continua "come ti chiami?"
"G-george" dico.
"Piacere George, io sono Max." Dice allungando una mano che gli stringo successivamente.
"Io sono Simon" dice l'altro facendo la medesima cosa.Cala un attimo di silenzio, quindi decido di fargli una domanda.
"M-ma perché mi state parlando? N-non mi conoscete nemmeno." Dico.
"Beh," fa Max poggiandomi una mano sulla spalla "perché so riconoscere quando un mio simile ha bisogno di aiuto." Conclude sorridendo.Lo guardo confuso, e quando realizzo resto un attimo scioccato.
"Quindi..anche tu...?" Chiedo timidamente.
"Già. Lui è il mio ragazzo." Mi sorride.
Mi giro di scatto verso Simon e noto che anche lui mi sta sorridendo.
Abbasso lo sguardo per l'imbarazzo."Ehi," dice Max, probabilmente dopo essersi accorto del mio imbarazzo "non devi sentirti in imbarazzo, anzi, sei libero di sfogarti se lo desideri."
Non so perchè, ma sento che di loro mi posso fidare, così decido di raccontargli tutto."Beh, se hai bisogno che qualcuno gli spacchi il muso dimmelo." Dice Simon alla fine del racconto, facendomi anche scappare un sorrisetto.
"Simon!" Gli urla Max dandogli un colpetto sulle spalle.
"Ok, ok, scherzavo." Dice alzando le mani in segno di difesa.
"Però ha ragione," continua Max "se hai bisogno di aiuto basta che chiedi. Anzi, sai che c'è? Simon lavora in un piccolo locale che si chiama 'Bobble Bobble'. Si trova in centro, vicino Piazza Grande. Facci un salto con i tuoi amici domani. Noi saremo fissi lì." Conclude facendomi l'occhiolino.
"Oh, grazie." Dico sorridendogli.
"E di che? Figurati! A domani allora?" Mi chiede Max alzandosi insieme a Simon.
"A domani." Gli rispondo, salutandoli e osservandoli andare via.Sto per andarmene, quando sento Max chiamarmi. Mi giro e vedo che sta tornando indietro.
"Ah, questo è il mio numero. Mandami un messaggio appena puoi." Mi sorride.
"Grazie" gli sorrido di rimando.
"Di niente!" Esclama, per poi ricorrere dal suo ragazzo.Che strano tipo...
Penso ridacchiando.Dato che si sta facendo tardi e non voglio far morire d'ansia Rick, decido di rientrare in camera.
Appena busso, la porta si spalanca e senza che io riesca fare un passo, sento Rick abbracciarmi."Non farlo mai più, mi hai fatto preoccupare tantissimo" dice con gli occhi lucidi.
"Ehi, sto bene. Tranquillo" Gli dico mentre gli accarezzo la schiena.
Dopo qualche minuto si stacca e mi fa entrare.
"Oh, eccoti finalmente. Ma dov'eri finito?" Chiede Mark.
Con grande forza di volontà decido di ignorarlo e, dopo essermi sciacquato la faccia ed essermi messo il pigiama, vado a dormire.
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~All Of Me~
FanfictionWalnut Grove è una piccola cittadina americana situata nel Minnesota, il cui nome significa letteralmente "boschetto di noci". In questa città non succede mai niente di interessante, almeno così dice sempre George ai suoi migliori amici: Eleonor (an...