4. Proposte indecenti, ma non troppo

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KUMIKO POV

"CHE CAZZO MI SIGNIFICA QUESTOOOO???"

Urlai con tutto il fiato avessi in gola e lanciai la garza per terra.

In tempo record, mi bussarono alla porta.

"CHI CAZZO È??"
"S-sono Jeongin!"

Oh, è Jeongin!

"Piccinooo~ perché ieri sera non ti sei fermato con noi a mangiare la pizza?? Ci siamo divertiti un sacco io e Min!!"

Gli buttai le braccia al collo e gli diedi un bacio in fronte.

"Qual buon vento ti porta alla mia porta? Ah porta-porta ahahaha hai sentito? Una ripetizione"
"Kumi, stavi urlando e mi sono precipitato a vedere. Pensavo ti fosse successo qualcosa"

Di punto in bianco, mi ricordai di quanto accaduto poco fa e, passata la rabbia, subentrò la tristezza.

"Changbin... Non è un vampiro"
"Changbin non è un vampiro?"

Scoppiai a piangere abbracciandolo forte.

__

"... E quindi pensavo fosse un vampiro! Invece è solo un tatuatore illegale"
"Che sciocchina che sei Kumiko... I vampiri vivono in Transylvania, non in Corea! E poi frena! Come un tatuatore illegale? Ma l'uomo che vive con lui non è un poliziotto?"
"Sì, lo è, ma non penso sia uno con un forte senso della giustizia"
"Questo spiegherebbe perché la criminalità ultimamente sia aumentata...
Kumi toglimi una curiosità, per quale motivo ti interessava scoprire se fosse o meno un vampiro?"
"Per le mie opere! Sai che mega ispirazione avrei potuto avere?"
"Vero che prediligi il macabro come soggetto"
"L'arte è arte, non sono io a decidere cosa mi ispira e cosa no... Potrebbe essere una sirena, o un piccione sventrato"
"Che razza di immagine! Le sirene non puoi mica trovarle qui, non c'è il mare a Seoul... Vabbè, ora che mi sono assicurato che non stai avendo un crollo creativo, torno a studiare"
"D'accordo!!"

Quando Jeongin se ne andò, mi preparai un bel the caldo ai fiori di loto.
Ne feci un sorso.

Ah che buono, mi ricorda il mio paese.
Se non si fosse già capito dal mio nome, sono giapponese.
Vengo da Kyoto e mi chiamo Kumiko Hikari, letteralmente disegnare insieme la luce.
Buffo eh? Io che mi ritengo una pittrice tormentata, ho una parola così allegra e speranzosa come luce nel mio cognome.
In verità non sono affatto tormentata da nulla, solo mi piace definirmi così, fa un sacco figo!
Comunque sia...
Non ci posso credere che quel Changbin mi abbia ingannata...

*Ding dong*

E ora chi diavolo è?

Aprii la porta senza vedere prima chi fosse e, cliché di ogni cliché, mi trovai proprio il finto vampiro.

"Chi non muore si rivede!"

Dissi, ma lui mi prese per un braccio e mi riportò in casa mia, chiudendo poi a chiave.

"Che pensi di fare??? Chiudermi in casa mia???"
"Questa era l'intenzione... Ma solo per qualche minuto, non ci vorrà molto"

O merda, ora che ho scoperto il suo segreto vuole tapparmi la bocca... Per sempre.

"C-changbin, non fare cose azzardate, ok? Io posso esserti utile"
"Che stai dicendo?"

Fece un passo verso di me e istintivamente io ne feci uno indietro.

"Perché ti allontani?"
"E tu perché ti avvicini?"
"Senti Kumiko..."

Lo spinsi e corsi verso il mio studio.

Aha, non mi beccherà mai se mi chiudo a chiave qui dentro!!!

Ma, dove ho lasciato la chiave!?

Qualcuno, aprì lentamente dalla maniglia.

"Chi-chi sei??? Vattene!!"
"Sono sempre Changbin..."
"Ah..."
"Se cerchi la chiave, l'hai lasciata attaccata qua fuori"

Gliela strappai velocemente di mano e finalmente mi chiusi dentro.

Restai lì per qualche minuto, in silenzio.

"Non ha molto senso che io mi sia chiusa ora, vero..."
"Già"

Riaprii per l'ennesima volta la porta, mantenendo lo sguardo basso.

"Kumiko... Ho una cosa da proporti"

*Baciati dall'arte* || Seo ChangbinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora