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Kageyama's P.O.V.

Riuscii a sentire tutto.
Le parole che mi aveva rivolto il mio piccolo angelo mi fecero andare in paradiso.
Lui sarebbe stato la luce del mio futuro,
e tutti e due volevamo che quella frase si avverasse.

Mi resi conto solo in quel momento di tutto quello che mi ero perso in questi anni di vita.

Della bellezza di sorridere.
Della vitalità trasmessa tramite una semplice risata.
Della libertà di sfogarsi con qualcuno.
Della felicità nell amare.

Shoyo era riuscito ad aprire quegli occhi che erano rimasti accecati dalla disperazione da troppo tempo.

<<Shoyo! Che cosa porto a Kageyama quando si sveglia?>>

<<un bicchiere di latte andrà più che bene>>

Sentii il rossiccio rivolgere quelle parole alla madre...
E cavolo se mi conosceva bene!
In quel momento avevo davvero voglia del mio amato latte.

Continuavo a sentire il tocco delle braccia di Hinata, che mi stavano cingendo i fianchi, mentre riuscivo a percepire la sua chioma arancione sotto il mio mento.

A un certo punto, il mio angelo, interruppe quel contatto alzandosi dal letto e sedendosi nuovamente sulla sedia.

Ero triste per questo...
Volevo che quell' adorabile esserino mi abbracciasse ancora per un po.

Sentivo lo sguardo di Shoyo su di me e improvvisamente sentii uno schiaffo sulla guancia sinistra.

<<dai Tobio...è da più di un'ora che sei in questo stato...quand'è che ti svegli?>>

E mentre pronunciava quelle parole continuava a stamparmi leggeri schiaffetti sulle guance.

"Se fossi io a decidere quando svegliarmi credimi che lo avrei fatto tanto tempo fa"

Il rosso smise di tormentare il mio volto per poi cominciare a parlare con la sorellina che aveva finito di aiutare la madre a pulire e che ci aveva nuovamente raggiunti.

Fu in quel momento che riuscii a sentire il mignolo della mano destra formicolare e lentamente iniziai a scorgere la luce che entrava dalle piccole finestre della camera di Hinata.

Girai il busto rivolgendo il volto verso Shoyo e Natsu e poi mi alzai sedendomi sul letto, iniziando a massaggiarmi la nuca con la mano.

Il rossiccio si alzò in piedi di scatto e subito corse verso di me per abbracciarmi.
Io ricambiai quel contatto che da troppo tempo volevo ricambiare e poi staccai il più basso da me.

<<allora...dov'è il mio latte?>>

<<cos- come fai a sapere del latte?>>

<<mentre ero svenuto riuscivo a sentire tutto quello che dicevate.>>

<<questo significa che...>>

<<sì...ho sentito le parole che mi hai rivolto, ma sai cos'altro ho sentito molto bene?
Gli schiaffi sulle guance!>>

<<e-ecco...s-scusa Tobio!>>

<<oh no! Questa non la passi liscia!>>

Con uno scatto felino mi buttai sul più basso iniziando a fargli il solletico e subito lui iniziò a pregarmi di smetterla tra una risata e l'altra.

Nella stanza fecero irruzione Natsu, che appena mi svegliai andò a chiamare sua madre, accompagnata dalla maggiore che subito iniziò a guardarmi con un sorriso dolce stampato in volto.

Io mi staccai da suo figlio e poi, sia io che Hinata, ci ricomposimo tornando seduti sul letto.

La signora mi porse il bicchiere che tanto avevo bramato e io iniziai a bere il suo contenuto più velocemente possibile, per evitare eventuali domande da parte del rosso come: "posso berne un goccio?".

<<sono contenta che tu stia bene caro. Mi era preso un colpo all'idea che tu fossi morto.>>

La maggiore mi rivolse quelle parole con tono calmo e gentile e io le risposi con un
<<ora sto bene>>
strategico, non volevo allungare quella discussione più di tanto....
Non volevo che mi chiedesse del perché del comportamento di suo marito nei miei confronti.

<<Sarà meglio che tu torni a casa o i tuoi si preoccuperanno...sono già le otto di sera.>>

<<bhe...in realt->>

<<I suoi genitori sono a lavorare all'estero e non sono in casa al momento>>

Hinata mi aveva coperto con la mia stessa bugia.
Aveva capito quanto fosse delicato quell argomento per me e probabilmente pensò che sarebbe stato meglio sviare il discorso senza raccontare la verità.

<<A questo punto ti pregerei di passare la cena da noi. È già tardi e poi non mi sento di lasciare un ragazzo giovane come te da solo durante questo giorno di festa. Dopotutto ho cucinato tutto quel cibo per niente e solo noi tre non riusciremmo a finirlo tutto...>>

Mi voltai per ammirare l'espressione di gioia e di speranza, di un mio ipotetico sì, del mio fidanzato e non potei resistere a quello sguardo, così accettai.

Cenammo tutti e quattro assieme.

Il clima non era gioioso come solitamente doveva essere durante quella festa.
Le due donne non erano per niente felici, mentre io e il mio angelo lo eravamo, lo eravamo eccome!

Il rosso implorò sua madre di lasciarmi dormire da loro per quella notte e la maggiore approvò.

Non voleva che, dopo il trauma psicologico che avevo subito quel giorno, rimanessi da solo.

Io e Shoyo ci diressimo verso la sua camera, mentre Natsu e la madre erano andate a dormire in camera matrimoniale insieme.

E se da una parte c'erano le lacrime di due donne alle quali mancava la figura paterna della famiglia, dall'altra c'eravamo io e il mio piccolo angelo che ci stavamo abbracciando più forte che potevamo e stavamo ridendo, come mai avevamo fatto, dalla felicità.

<<ti prego, baciami ora>>

<<vedo che svenire ti ha fatto venire voglia di avermi.>>

<<voglio celebrare questo giorno fantastico al meglio.>>

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Spazio autrice

Mhhh...

Prossimo capitolo smut?

Bha...chi lo sa...

(Spoiler: NO.
Sinceramente mi dispiacerebbe per la povera madre di Hinata e sua sorella...sentire Shoyo gemere non dovrebbe essere proprio il massimo per loro...)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Finalmente dopo tutta quella depressione sono tornata con un capitolo un po più gioioso.

Ci voleva, tutta quella tristezza mi stava distruggendo.

Ci vediamo nel prossimo capitolo, addiooo~ <3

-',𝒚𝒐𝒖𝒓 𝑯𝑬𝑨𝑹𝑻𝒃𝒆𝒂𝒕 - 𝑘𝑎𝑔𝑒ℎ𝑖𝑛𝑎,'-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora