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Kageyama's P.O.V.

"Dove sono?...
Vedo tutto nero...
S-sono morto?!
No...
Se fossi morto non sentirei le grida di dolore e il delicato tocco di Hinata sulla mia pelle...
E allora perché non sento dolore da nessuna parte?"

Questo fu tutto quello che riuscii a pensare.

Percepivo il gelido pavimento a contatto con la mia pelle facciale e le calde lacrime che avevano iniziato a bagnare una delle mie guance.

Quelle lacrime non erano mie...
Erano della persona che, sopra di me, stava cercando disperatamente di farmi aprire gli occhi.

<<Tobio! T-Tobio non lasciarmi! TOBIO>>

La dolce voce del mio angelo pronunciò una miriade di volte il mio nome invano e il non esser stato capace di rispondergli mi fece male.

Riuscii a sentire tutto,
in modo ovattato e poco chiaro, ma almeno riuscivo ad ascoltare la disperazione e i dialoghi che si stavano tenendo in quella stanza.

Urla.
Urla di dolore riecheggiavano nell'aria.

Potei immaginarmi la scena che si stava svolgendo in quel preciso istante.

Una madre spaventata dello stesso essere con cui aveva dato alla luce due splendidi bambini, dei quali uno, il più piccolo ed innocente, indietreggiava accompagnando con la sua sottile vocina, le urla della madre
mentre l'altro, steso sopra di me, sperava in un miracolo affinché non gli fosse strappato
via dalle sue mani l'amore della sua vita.

E piangeva.
Piangeva.
E piangeva ancora.

Di questo ne ero sicuro.

Le sue lacrime scendevano a tutta velocità dal suo volto per finire sul mio e creare un contatto caldo che facesse contrasto con quello del pavimento.

L'unico dolore che provavo era quello di non poter consolare il rossiccio e dirgli che io in realtà stavo bene e che non doveva preoccuparsi.

Ma andava davvero tutto bene?

Di questo non ne ero sicuro neanche io.

Ero morto?

No.

Non potevo morire in questo modo.

Non nello stesso modo dei miei genitori.

Ma non ero di certo io a poter decidere il mio destino...

Io ero scappato a quell'uomo una volta,
ma lo sanno tutti,
il Karma è un bastardo,
ed era riuscito a farci rincontrare dopo tutto questo tempo.

A quanto pareva non si era dimenticato dei miei vecchi...
I suoi più grandi nemici in affari e che portarono quell'uomo alla rovina.

Lui aveva giurato di distruggere la mia famiglia...
E lo aveva fatto.

Però non era ancora soddisfatto perché non era riuscito del tutto a completare la sua missione.

Lui non mi aveva mai ucciso.

Forse era stata colpa della mia famiglia per averlo reso un criminale, ma c'erano tante altre strade per riuscire a sorpassare i miei genitori in affari senza ricorrere all'omicidio.

"Apri gli occhi stupido! Reagisci! Svegliati! Non sei morto! N-non sono morto..."

Il mio corpo non rispondeva ai comandi del mio cervello.

"Perché? Perché?! Shoyo sta piangendo per te! Tu non vorresti mai vederlo soffrire a causa tua! Alzati maledizione! Fa qualcosa!!"

Sentii delle sirene che diventavano sempre più vicine e successivamente la porta si spalancò violentemente per poi udire delle voci a me sconosciute.

-',𝒚𝒐𝒖𝒓 𝑯𝑬𝑨𝑹𝑻𝒃𝒆𝒂𝒕 - 𝑘𝑎𝑔𝑒ℎ𝑖𝑛𝑎,'-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora