Prologo

338 32 11
                                    




Taehyung aveva spesso problemi ad addormentarsi. Spesso si ritrovava a girarsi e rigirarsi tra le lenzuola come una povera anima, chiedendosi cosa ci fosse di sbagliato in lui e perché il suo cervello dovesse attivarsi proprio nel bel mezzo della notte.

Quella era esattamente una di quelle notti. Fissò gli occhi al soffitto spiovente della piccola mansarda che era camera sua e sospirò, piegando poi la testa di lato verso la finestra. Il suo sottotetto aveva una bella finestra, ampia, che si affacciava su una gemella appartenente all'appartamento accanto. Essendo un unico condominio, gli appartamenti all'ultimo piano erano tutti dotati di una piccola mansarda. Lo spazio tra queste e le rispettive finestre era collegato da un pavimento di tegole che costituiva il tetto dei piani inferiori.

Taehyung aveva scelto quella stanza proprio per quel motivo, oltre che per l'adorabile soffitto spiovente. Immaginava una splendida amicizia nata attraverso i vetri di quelle finestre vicine, immaginava le corse notturne da una stanza all'altra in punta di piedi sulle tegole per non disturbare con passi troppo pesanti. Ma il suo sogno era rimasto tale fino a quel momento, quell'appartamento era infatti sfitto da anni.

A quanto pareva, nessuno ambiva più a vivere in quella zona. Taehyung lo capiva, lui stesso non avrebbe mai scelto quella zona periferica e un po' desolata. Si era trasferito lì da sei anni, una volta finite le superiori. Seokjin e Namjoon lo avevano ospitato, proponendogli di stabilirsi lì e condividere con loro le spese. Fu in quel momento che si innamorò della sua mansarda e dell'atmosfera data da quelle tegole rosse e da quel silenzio assordante.

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli scuri e sbuffó, abbandonandosi poi a un piccolo sbadiglio. Voltò di nuovo il viso verso la finestra, questa volta leggermente più assonnato. L'intorpidimento gli impedì di sobbalzare quando i suoi occhi si posarono sulla figura di un ragazzo seduto a gambe incrociate sul davanzale esterno della finestra difronte, con una chitarra tra le mani che a quanto pareva stava suonando. Taehyung sbadigliò ancora e, con un piccolo sorriso, si girò su un fianco per osservare meglio la scena attraverso le tende. Nonostante la parziale luce dei lampioni illuminasse la figura sul davanzale, Taehyung non riuscì a scorgerne i dettagli, forse anche sempre più intontito dal sonno. Quel ragazzo sembrava avere i capelli scuri, forse leggermente più chiari di quelli nerissimi di Taehyung. Certamente aveva le mani piccole, graziose e decorate da una serie di oggetti che riconobbe essere anelli. Le sue dita si muovevano delicate sulle corde, producendo una melodia che Taehyung non riusciva a sentire, ma che lo fece sospirare. E si addormentò in quel modo, sulle note immaginarie prodotte da uno sconosciuto che forse aveva appena sognato.

••••••••
Salve a tutti! Prima di iniziare con la storia vera e propria approfitto per ringraziare tutti voi per aver deciso di dare una possibilità a questo mio piccolo lavoro, spero che decidiate di proseguire a leggere e che non rimaniate delusi.
Imprevisti permettendo, la storia verrà aggiornato una volta alla settimana (magari di domenica, ma chissà potrei sorprendervi con un po' di random lol)

Grazie ancora❤️

L.

L

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
I sogni nascono sui tettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora