Tra I Corridoi E Una Stanza

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Cadde, di sedere, al centro esatto della stanza.

Il rumore che fece il suo corpo, una volta toccato il pavimento, rimbombò sulle pareti e tornò alle sue orecchie accompagnato da vari echi.

Il buio intorno non le permetteva di scorgere alcun lineamento di qualcosa che le fosse familiare, quindi, decise di rimanere seduta lì dov’era.

Costrinse gli occhi ad abituarsi a quell' oscurità, fino a che non intravide qualcosa che saliva lungo tutta la parete.

Portò le mani alla gonna.《Per Merlino!》esclamò quando si accorse di non avere la bacchetta.

Probabilmente, le era caduta di mano quando era stata risucchiata.

Sapeva che, oltre quelle mura, il sole splendeva alto su Hogwarts, per questo le era sembrato strano che non ci fosse neanche un raggio ad illuminare l’ambiente.

Doveva per forza trovarsi in una stanza, quindi, da qualche parte, doveva esserci qualcosa che facesse luce, no?

No, forse no.

Si alzò e decise di appoggiarsi al muro e camminare lungo tutta la parete, quando si scontrò con qualcosa.

《Ahi》 anzi, qualcuno, si corresse mentalmente.

《Chi va la?》

《Lumos》disse l’altra voce.

Un piccolo raggio di luce partì dalla punta della bacchetta e, pian piano, la stanza prese ad avere dei contorni definiti: a destra una finestra sbarrata e, a sinistra, un letto a baldacchino di legno scuro e pesante.

Il pavimento di pietra era pulito e libero da qualsiasi ingombro, se non nelle parti subito a ridosso delle pareti.

Quando si ricordò di essere in compagnia, Hermione decise di guardare chi ci fosse in quella stanza oltre a lei.

《Malfoy! E’ vietato smaterializzarsi all’interno della scuola!》

《Chi si è smaterializzato, Granger? Forse, il tuo cervello non ci è arrivato, ma ci sono anche io qui dentro e, se avessi voluto portarti da qualche parte, di certo non sarei finito qui.》

《Maledetto Furetto》 puntò i piedi a terra come avrebbe fatto una bambinetta viziata a cui non era stato regalato il giocattolo richiesto.

《Smettila, sanguemarcio. Sai che posto è questo?》 disse, indicando con la mano l’intera stanza.

《No.》

《Bene! Siamo nella merda.》

《Davvero non sei stato tu?》

《Ma ti pare?》

《Allora perché hai la bacchetta?》

《Perché non l’avrei cacciata prima della fine dell’ora, Granger.》

《Ah…》

《Certo che chi parla della tua intelligenza in quei termini è proprio un mitomane!》

《Ti piacerebbe avere la mia intelligenza, Furetto.》

《Oh, taci.》

 Erano passate forse due ore e nessuno si era dato pena di andarli a cercare né loro avevano potuto fare qualche incantesimo per capire dove fossero finiti o per comunicare con l’esterno.

Quindi, si sedettero entrambi sul pavimento, spalle al muro, impedendosi di guardarsi: la scenata del giorno prima era ancora troppo viva nei loro ricordi per far finta che non fosse successo nulla ed entrambi preferirono il silenzio.

Since I kissed you. {In Revisione} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora