In un mondo in cui i robot hanno preso il controllo e gli umani ridotti alla schiavitù, Hongjoong e Alexa devono trovare il modo di fermare la guerra scatenata dai C-128 e salvare il genere umano in via di estinzione.
Tutto tace. Anche i miei pensieri tacciono, stanchi di volteggiare nella mia testa come una giostra. Mi illudo che tutto sia finito ma quando apro gli occhi, sono ancora qui e Joseph aspetta che sia io a fare la prima mossa. È guerra aperta. Stringo nella mia mano l'unica arma in grado di preservare la mia vita e quella di Hongjoong, poi scatto. Sono leggera, un fulmine che straccia il cielo limpido e si lascia andare. Afferro Joseph per il collo, e tiro fuori l'oggetto che può stordirlo. "Non funzionerà su di me" bofonchia annoiato. Come se non gli fossi saltata al collo per fargli del male. Come se lo stessi soltanto studiando. "è stato modificato" aggiungo soddisfatta, una scarica di adrenalina mi permette di conficcarglielo nel collo. Una scossa si irradia in tutto il suo corpo, e in un secondo, è finita. Joseph è a terra, e i Cyborg C-128 crollano con lui, i loro occhi rossi si spengono come interruttori della luce e il silenzio cala assordante su di noi. È sempre stato legato alle sue creature, programmate insieme. Mi fanno male le orecchie.
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1 settimana dopo. Quando mi sveglio, questa volta, non c'è più la luce al neon che mi stordisce, ma la luce limpida del sole. È tutto finito, e grazie al cielo, Hongjoong è con me. Dorme beato sul suo lato del letto e le lunghe ciglia si posano leggere sul suo volto, rendendolo un angelo. Lo è, ed io lo amo profondamente. Mi stiracchio silenziosamente e raggiungo il bagno. Scappando, ci siamo imbattuti in una coppia di ragazzi impauriti e decisamente denutriti. Io e Hongjoong abbiamo deciso di farli venire con noi e cercare un posto in cui stare, per ricominciare. Dopo la guerra, si percepisce dapprima tanta malinconia, poi la certezza di poter vivere di nuovo, liberi. Mi spazzolo i denti con forza mentre mi costringo a non ripensarci più. La mamma è andata, Joseph è andato, i Cyborg C-128 sono andati. Questo dovrebbe risollevarmi il morale, eppure sento ancora un magone alla gola che non riesce a scendere giù. Come una pallina di catrame. "Hey.." il mormorio del biondo che mi cinge i fianchi con attenzione, mi ridesta dall'agonia che mi perseguita, e facendomi spuntare un sorriso sincero. "Ciao.." mormoro. Sono felice quando c'è lui, perché da quando è con me, sento meno la paura di affrontare gli ostacoli. Mi posa un delicato bacio sul collo, scostando i capelli con le sue dita fredde, e bofonchia un "ti amo, Alexa."