《19🎲》

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Il destino può essere tutto,
come può essere niente,
dipende da quanto peso gli dai
e da quanto lo pensi più potente di te,
tu puoi fare tutto,
perchè solo tu puoi scrivere il tuo destino...
la tua storia...

                      
- nonno Reinhart (no ok veramente ho buttato io giù  due parole a caso)
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Riapro gli occhi e ancora un pò indolenzita noto avere un corpo piazzato sopra di me che respira affannosamente, sento dei capelli sfiorarmi il volto, alzo lo sguardo e noto che la figura sopra di me è Barbara... cavolo chi se lo sarebbe mai aspettato, ci guardiamo qualche secondo mentre lei riprende il fiato e un forte botto ci fà voltare verso l'altro lato della strada, dove vediamo che la macchina che stava per investirmi è andata a sbattere contro un albero, sentiamo una porta sbattere e vediamo i due buffi gemelli correre verso di me, la ragazza sopra di me si alza senza alcun problema, mi tengo sui gomiti e mentre Cole chiama la polizia e un ambulanza per il tipo o la tipa dentro l'auto Dylan si assicura che Barbara stia bene, mentre io faccio finta di nulla, perchè in realtà non riesco ad alzarmi, continuando a tenermi sui gomiti mi guardo attorno, Dylan dopo aver controllato Barbara posa lo sguardo su di me, così  faccio lo stesso guardandolo indifferentemente, anche se il dolore alla gamba destra è tanto anzi tantissimo, ma ho passato decisamente di peggio, Cole finisce la telefonata e ci raggiunge, mi guarda a terra, mentre io guardo Dylan e ignoro Barbara e Cole, lui è l'unico fra questi tre su cui ora come ora posso contare, una fitta più forte alla gamba mi provoca un gemito e una smorfia di dolore, che poi si ripetono per il dolore sempre più forte, gli sguardi si allarmano subito, ma soprattutto quello di Cole, sento le sirene avvicinarsi e vedo Barbara e Dylan correre verso l'ambulanza, mentre Cole è terrorizzato... ha la paura negli occhi, si china alla mia altezza preoccupato, e la gamba faceva sempre più male, un dolore fastidioso e quasi insopportabile.

C:《 Lili, Lili ehy guardami, cos' hai? 》

Non rispondo ma continuo a fare smorfie di dolore, i suoi occhi si fanno immediatamente lucidi, non ce la faccio, sto perdendo miseramente, non ce la faccio più a fingere di non aver mai provato nulla per lui, di non provare nulla per lui, è davvero.. impossibile.

C:《 Ehy Lili, ti prego dimmi cos' hai 》

Urla lui iniziando a far scendere delle lacrime, mi ha sempre raccontato di quanto fosse difficile e brutto per lui vedermi soffrire, ma non dovrebbe perchè io sono un mostro, non merito neanche un suo sguardo, non merito niente da nulla e da nessuno, perchè anche non facendolo apposta io rovino tutto, ho appena rovinato la giornata ad una persona per colpa della mia sbadataggine, ho messo in pericolo Barbar, ho fatto litigare Cole e Dylan, che per colpa mia poverino non ha più il suo tavolinetto no ok seriamente io combino un casino dietro l'altro, la sfiga mi perseguita ovunque io vada, sembra proprio che qualcuno non voglia che io sia felice, o che lo sia allungo per lo meno.

io:《 C-Cole la gamba 》

Dico ostacolata dal dolore che mi provoca qualche smorfia di dolore, il ragazzo mi guarda non sapendo cosa fare, dato che nell' ambulanza c'era solo un posto e ovviamente serviva di più alla persona dentro l'auto, senza dire niene mi prende a mo di sposa facendomi gemere leggermente dal dolore, per poi guardarmi dispiaciuto, mi tengo portando le braccia attorno al suo collo, il ragazzo inizia a camminare verso la casa sua con me in braccio.
Lo vedo lanciare uno sguardo a Dylan che afferra il messaggio a quanto pare, ed entriamo in casa Sprouse, ma il dolore non sembra diminuire, anche se stando frà le sue braccia posso giurare di sentirlo di meno, bha sarà  una mia impressione ebbasta, mi porta in salotto e noto che hanno ripulito il pavimento dal vetro.
Il ragazzo mi stende accuratamente sul divano e prende un paio di cuscini da mettere sotto alla mia gamba, posizionandoli sotto essa mi provoca qualche gemito di dolore, e io mi guadagno un bello sguardo dispiaciuto, mentre aspettiamo chissà chi il ragzzo si siede sul divano poco distante da me, tiene le gambe larghe poggiando i gomiti sopra le ginocchia, per poi portare la testa fra le mani continuando a blaterare cose a caso non comprendibili all' essere umano.

Tu mi hai salvato... e io salvero' teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora