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Joe era sulla macchina che l'avrebbe portato lontano dai dolorosi ricordi che sinora avevano preso il sopravvento nella sua mente.Guardava fuori dal finestrino mentre ascoltava Boulevard of Broken Dreams cercando di immaginare come fosse la sua nuova casa. Sua zia nel frattempo lo guardava visibilmente preoccupata: il giovane avrebbe dovuto vivere una nuova vita senza un adulto sempre presente, infatti zia Sue non era quasi mai a casa per impegni lavorativi.

"Ao! Eccoci qua" sentì dire Joe dalla zia, scese dalla macchina trovandosi di fronte una piccola casa bianca sul lago "il Pactola Lake" spiegò zia Sue "siamo un po' lontani dalla tua scuola ma ogni mattina ti verrà a prendere il bus" il ragazzo annuì e si diresse dentro, incuriosito di vedere il suo nuovo alloggio.

Salì in camera sua: letto matrimoniale, pareti lilla e poster di Albano e Romina. Dopo aver sistemato i vestiti nell'armadio, Joe decise di riposare tra le sue lenzuola di seta rosa.

Nella camera da letto echeggiò il suono della sveglia facendo rimbombare la voce di Cristina D'Avena,Joe si stropicciò gli occhi rendendosi conto che era già mattina e il suo riposino si era prolungato più del previsto.
Dopo una doccia cercò l'outfit per il primo giorno di scuola, sfoggiando il suo cavallo di battaglia: il dolce vita.

"Mi raccomando, chiamami perdi il bus o se dimentichi qualcosa" zia Sue era molto apprensiva nei confronti di suo nipote che le rispose con un semplice cenno della testa.

Joe prese il suo zaino e si avviò verso il Bus, era quasi pieno e l'unica opzione era sedersi accanto al ragazzo più intimidatorio fra tutti: era talmente spesso che occupava i due posti. Joe fu impossibilitato nel sedersi sul sedile e dovette appoggiare il suo posteriore sul corridoio del Bus.

"Non ho mai notato la presenza della tua persona in questa minuscola cittadina" Una voce profonda e maestosa scatenò una serie di brividi lungo la schiena del biondo. "S-si eh mi sono appena trasferito qua, mh... posso chiederti il tuo nome?" il possente moro rivolse gli occhi a Joe; "Sei uno di quegli individui che chiede dati sensibili alla primizia conoscenza, lo trovo gradevole: il mio prenome è Tony, ma i miei amici mi chiamano er Tony" Joe rabbrividì ancora una volta "M-molto piacere, Joe".
Il viaggio continuò e, per il momento che furono arrivati a scuola, il biondo era riuscito a ricevere da Tony la ricetta per i suoi pancake proteici.

Joe vagava per il corridoio della scuola in cerca della classe in cui sarebbe dovuto andare alla terza ora: scienze umane.
Dopo aver trovato l'aula, entrò e subito notò quegli enormi bicipiti, gli stessi che aveva notato sul Bus. "P-posso?" "Joe, corretto?" Il ragazzo più basso annuì non potendo distogliere lo sguardo dai pettorali del moro. 

"Vi porto anche i pasticcini?" Vennero ripresi dall'insegnante " Joe, ti chiamo per nome perché lo faccio con tutti e tu non sei migliore di nessuno, infatti sono in dovere di ricordarti che la tua media è altamente insufficient-" "aahh SCUSI PROFESSORESSA" la interruppe il moro "ma ora ho abbastanza copertura mediatica da non essere censurato da lei, le vorrei ricordare che a fine anno uno dei professori è a rischio LICENZIAMENTO in base al personale andamento scolastico dei propri studenti" "er T-tony" provò a parlare la scimmia "ZITTA DONNA, mi faccia continuare" tuonò il possente ragazzo "le conviene ingraziarsi i pulzelli, invece che vessarli se non vuole ritorsioni!"

"è una minaccia, Tony?" chiese la prof impaurita

"No, è una promessa!"

Drogato di Tony- un amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora