II

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Il primo colpo... Era arrivato come un fulmine a ciel sereno, ancora ricorda quando per la prima volta aveva provato l'orribile sensazione della fibbia di ferro sulla sua pelle aveva 5 anni e aveva lasciato cadere il pesante vassoio con la cena di suo zio, pollo arrosto con patate e piselli, ricorda ancora quella scena come se andasse a rallentatore ogni volta che ci pensava... La caduta del vassoio sul pavimento della cucina, un assordante rumore di pugni che sbattono arrabbiati sul tavolo e infine suo zio che lo prende per i capelli trascinandolo nel salotto iniziando lo a ferire con la fibbia della cintura.
Ogni volta harry conta il dolore che prova alla schiena... Questa volta ne sono state 15 un pochino in più di tutte le altre volte.
Fuori c'era l'alba ed Harry la trovava meravigliosa, non aveva mai visto nulla del genere e nel mentre guardava l'alba un desiderio ormai ricorrente gli ritorna in mente
«Tutto quello che voglio è... È essere amato... Avere degli amici...una famiglia.. Non chiedo troppo vero?» sussurra al sole che sorge dolcemente, si siede sul letto e guarda il soffitto pensando alla scuola d'obbligo che ha frequentato fin'ora. Harry ha imparato da solo a leggere però no ad alta voce, anche scrivere parole basi che insegnano alle elementari ma la sua calligrafia era pessima, guardando fuori dalla finestra vede arrivare un gufo, poi un altro e un altro ancora fin quando la casa non è completamente piena di gufi e lettere.
Vernon Dursley insieme alla sua famiglia cominciano a preparare i bagagli e scappare insieme al loro stupido nipote.
Harry non capiva cosa è successo in un lasso di tempo così breve, ricorda solo che era nella sua nuova camera e poi in un castello abbandonato su un isola deserta.
«Ragazzo tutto questo è successo a causa tua!» grida furioso suo zio e gli tira uno schiaffo in pieno volto, i suoi occhiali volano e cade al suolo dalla forza dalla potenza del colpo. La sua guancia pulsa e si rannicchia con le ginocchia al petto.
Qualcuno bussa sul grosso portone del castello può intravedere solo delle vesti nere mentre sua zia grida terrorizzata.
«Vernon! Vernon c'è uno di loro alla porta» grida Petunia nascondendosi dietro al marito.
«Vi farò pagare per tutto il male che avete fatto a questo povero bambino crucio!» 3 urli di dolore arrivano alle orecchie di Harry e lui si chiude a ricci oterrorizzato con le mani sulle orecchie mentre cerca di calmare un attacco di panico.
La figura nera raccoglie harry, una sensazione di calma si irradia in tutto il suo corpo e i suoi occhi si chiudono dalla stanchezza e l'ultima cosa che ricorda è un piccolo sorriso sul volto sfocato dell'uomo dai capelli neri.
Il professore di pozioni di Hogwarts stringe il bambino che ha tra le braccia raccogliendo tutte le sue cose e prima di materializzarsi ad Hogwarts lancia un occhiata di disgusto ai babbani stesi al suolo tremanti.
«Non fatevi mai più vedere o giuro su Salazar che pongo fine alle vostre insignificanti vite luridi babbani» detto ciò appare al confine di Hogwarts e si dirige a passo svelto verso l'infermiera.

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