Ero consapevole di non dover nulla a quella ragazza. Harry non era vivo per merito suo. Non si meriterebbe neanche di respirare la stessa aria che respiravo io, eppure ecco lì nella mia Maserati.
Come avevo visto la ragazzina aveva avuto le palle di affrontare tre mocciosi, di mentire a un poliziotto e di usare un tono totalmente irrispettoso con me. Il più pericoloso di tutte le persone che aveva incontrato durante quella serata. Aveva i coglioni e non aveva paura di mostrarli.La sua pelle chiara ricordava il candore della neve bianca e le labbra carnose ricordavano il rosso porpora di una ciliegia. Mi voltai verso di lei per vedere se avesse chiuso la portella della macchina e se avesse messo la cintura.
Fu allora che il mio sguardo ricadde sul suo corpo a dir poco perfetto che non avevo ancora notato.
Vita stretta e seno alto.
Non sarebbe stato male sbattersi la ragazzina, avevo fatto l'ultima scopata circa tre ore fa e ne sentivo già la mancanza.« Harry come stai? » chiesi al mio amico mentre accendevo il motore della macchina.
« Mai stato meglio fratello , là fuori è stato uno sballo. Dovevi vedere come colpiva la ragazzina» mi rispose lui e sul viso gli comparve un enorme sorriso.
La sua risata è sempre stata contagiosa e mi metteva sempre di buon umore anche se quella non era la situazione migliore che potesse capitarmi.La ragazzina si appoggiò al sedile e dallo specchietto vidi che anche lei stava sorridendo.
I denti bianchi risaltavano sul suo volto ambrato. Si avevo decisamente voglia di sbattermela.« Quindi tu saresti Madison » dissi alterando la voce quando pronunciai il suo nome, un po' per sfotterla.
« In carne ed ossa » rispose la ragazzina.
« Madison la sfasciacazzi » disse Harry ancora sotto l'effetto dell'alcol ridendo come un pazzo.« In questo momento l'unica sfasciacazzi di cui devi preoccuparti è la tua fidanzata. Mi ha chiamato preoccupata come al solito, avevo paura gli venisse un infarto » dissi sfottendolo e ricordandogli che cosa gli sarebbe toccato una volta rientrato a casa.
Harry ricominciò a ridere , avevo un gran mal di testa e le sua risata mi stava urtando gravemente. Volevo concludere quella serata il più presto possibile.
« Dove ti devo lasciare? » chiesi guardando nello specchietto incontrando lo sguardo di Madison.
Ormai mi era passata anche la voglia di scopare
Vidi la bambina un po' titubante, non aveva una risposta risposta alla mia domanda?« Emh...» disse pensando a ciò che le avevo appena chiesto.
« Puoi stare da Zayn, tanto non penso che avrà problemi dato che vive da solo, poi è abituato ad avere donne in casa » disse Harry continuando a ridere « Dico bene amico?» mi chiese facendomi l'occhiolino.
Se solo non avesse tutti quei lividi sul corpo e se solo non fosse ubriaco da far schifo giuro che lo pianterei qui in mezzo alla strada.Strinsi il volante e mi irrigidii sul sedile con il timore che Madison accettasse la proposta malsana di Harry.
Non ero abituato ad avere donne che si fermassero a dormire in casa mia.
Di solito dopo aver scopato le cacciavo fuori in modo burbero, senza badare all'ora.
Potevano essere anche le quattro di mattina ma mai a nessuna ho concesso il beneficio di casa mia.La ragazzina vide la mia tensione e il mio totale disapprovo e quindi disse con voce timorosa
« 17h Avenue , gira a destra » disse indicando la strada.Mi girai a guardarla confuso continuando a guidare ,
« È dove devi portarmi » mi disse spiegandomi. Io annui tornando a guardare la strada principale.
Quando imboccai la 17h Avenue come mi aveva indicato Madison notai che era un quartiere malfamato di Los Angles.
Non c'era un'anima viva in giro, le strade erano buie senza luci che le illuminavano.
Fermai la macchina e cominciai a studiare il posto: vidi un barbone ai piedi di una scala che conduceva in una abitazione.
Le case erano ridotte uno schifo, sporche e mal conciate.« Accidenti Mad ma è qui che vivi ?» gli chiese Harry.
« A quanto pare! Grazie ragazzi, a e tu ragazzone stai attento a non metterti in altri guai » disse rivolgendo uno sguardo complice ad Harry.
Io invece, che mi ero sbattuto per accompagnarla fino a casa non avevo ricevuto nessun riguardo. Stronza impertinente.
Scese dalla macchina e io feci lo stesso convinto che quella sfida l'avrei vinta io. Volevo un grazie e il suo numero di telefono, come garanzia che mi sarei potuto ritenere occupato la prossima serata. Un'altra da aggiungere alla lista delle " scopate e buttate via".Le presi il polso per fermarla e la attirai leggermente a me.
La guardai negli occhi studiandone i particolari: erano scuri, talmente tanto che si faceva difficoltà a distinguere l'iride dalla pupilla. A contornarle gli occhi c'erano delle piccole lentiggini sparse sul volto.« Senti se stai per chiedermi se è veramente qui che abito non ti disturbare nel farlo e stai tranquil...» si interruppe quando mi vide ridere alla sua affermazione.
Il motivo per cui ero sceso dalla Maserati per fermarla era tutt'altro che quello. Illusa.« Pensi davvero che mi importi dove passerai la notte? » chiesi con aria di sfida.
Lei si liberò dalla mia presa e incrociò le braccia al petto.« Anche se dovessi andare a dormire abbracciata a quel senzatetto lì per terra non mi importerebbe. Anzi riderei di gusto. Probabilmente verrei qui anche domani mattina solo per vedere se ti hanno ammazzato o se ti hanno derubata, e in ognuna delle due situazioni mi metterei a ridere di gusto » dissi con voce tagliente. Stava prendendo troppa confidenza e la cosa non mi piaceva per nulla, le avevo solo dato un passaggio per non essere coinvolto dai suoi problemi con i poliziotti.
Però su una cosa non ero stato sincero: se qualcuno l'avesse ammazzata durante la notte mi sarebbe dispiaciuto. Dato che in tal caso avrei dovuto trovare un'altra finta santarellina da portarmi a letto. Ricerca che mi avrebbe portato via tempo ed energie.
Ormai avevo già scelto la mia preda.A quelle mie parole Medison indietreggiò, come se l'avessi pugnalata al petto.
Era l'effetto che facevo su tutte.
Usavo il mio fare da stronzo per ferire gli altri, e non me ne vergognavo affatto.« Allora perché sei sceso dalla macchina a fare?» mi chiese dopo aver posto la dovuta distanza fra noi.
Alzai un sopracciglio e le dissi « Volevo solo che mi ringraziassi, insomma ho impedito che tu venissi portata in centrale e ti ho portato qui...» mi guardai intorno « in questa meravigliosa zona di Los Angeles » conclusi con fare sarcastico sbeffeggiando la ragazzina che ad ogni mia parola si graffiava l'animo.Dovevo smetterla, la stavo distruggendo. Non sembrava più la ragazzina sfrontata e con le palle. Si era trasformata in un'anima ferita e indifesa; forse lo era sempre stato ed era solo brava nel nasconderlo.
In ogni modo decisi di fermarmi lì.
Non mi avrebbe dato il numero in ogni caso visto il modo in cui l'avevo trattata.
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Prigione Mentale
ChickLitIl Piacere per il bel corpo, ma il Dolore per la bella Anima. Zayn Malik, il più cinico e con l'anima in fiamme di tutta Los Angeles, avrebbe mai potuto donare altro se non il suo corpo a lei, Madison?