Arriva un momento nella vita in cui devi fermarti, devi smettere di correre e prenderti un momento per riflettere.
Inspirare a fondo e pensare a tutto quello che hai fatto, quali sono stati i tuoi errori, i tuoi fallimenti e quali invece sono stati i tuoi successi.
Nel mio caso anche se smettevo di correre vedevo sempre e solo un tunnel nero di fronte a me. Percepivo solo i miei errori.
Erano così tangibili.Mi fermai in un tratto di strada pensando a cosa fare. Pensavo di avere già un piano: raggiungere il parco dove di solito passavo le mie vecchie giornate e dormire lì. Il mattino dopo avrei deciso cosa fare.
Eppure non riuscivo a muovermi, le mie gambe erano come paralizzate. Mi sentivo triste, sola, vuota.
In quel momento capii che quella notte non avrei dormito, non perché non volevo , ma perché il vuoto che avevo dentro era più forte di qualsiasi altra cosa. Perché i miei pensieri erano colmi di tristezza. E questa è la mia vita. Una vita triste dove persino un abbraccio, una dimostrazione di affetto, valeva come milioni di parole. Mentre le lacrime continueranno il loro percorso sul mio viso nelle notti che non finiranno mai.Mi appoggiai alla parete di quel che sembrava essere un'officina abbandonata fino a quando non sentii una mano sfiorarmi il viso.
La pelle dura di quella mano toccò il mio viso candido e pulito.
Qualcuno mi stava asciugando le lacrime o era un'allucinazione?
Alzai lo sguardo e vidi il volto di un ragazzo con non più di venticinque anni a me sconosciuto.
Il che era molto strano dato che conoscevo a memoria ogni persona di questo quartiere.Guardai il ragazzo con fare confuso. Lui sorrise malizioso « Una bambolina non dovrebbe essere fuori a quest'ora, specialmente da sola.»
Mentre parlava i suoi occhi mi studiavano da capo a piedi. Rabbrividii schifata immaginando a quello che avrebbe voluto fare il ragazzo se io non lo avessi fermato.« Emh, a dire la verità stavo giusto andando via» annunciai liberandomi dal suo tocco.
Lui mi tirò bruscamente dal gomito e mi rimise contro il muro.
« No bambolina non hai capito, ora mi predo cura io di te » disse alitandomi sul collo eccitandosi ad ogni parola che pronunciava.Sentii la sua erezione toccarmi la cosca, cercai di liberarmi dalla sua presa ma lui mi teneva ferma. Ero immobilizzata.
STAI LEGGENDO
Prigione Mentale
ChickLitIl Piacere per il bel corpo, ma il Dolore per la bella Anima. Zayn Malik, il più cinico e con l'anima in fiamme di tutta Los Angeles, avrebbe mai potuto donare altro se non il suo corpo a lei, Madison?