Never Ending Story | Cedric Diggory

❝ La Scoperta della Verità ❞

I primi mesi ad Hogwarts passarono velocemente, l'Autunno si era già calato su tutta la terra prendendosi tutti i colori giocondi della natura circostante. I monumentali alberi avevano perso le loro piccole foglie,  che adesso avevano assunto una tonalità castagna insieme al prato in cui erano spiegate.
I colori non erano più gli stessi, tutto si era spento,
tutto era più buio.

Novembre era alla porte e stava già cessando facendo spazio al bianco Dicembre con le allegre festività natalizie. La scuola stava quasi per concludersi e gli esami del primo semestre erano spesso nominati dai professori per invogliarci ad un approfondito ripasso o ad una concentrazione allo studio maggiore.
Il calar del pungente gelo si faceva sentire, le stanze erano diventate più fredde e non solo per il cambiamento climatico. I dissennatori usufruivano di questo tempaccio per farsi spazio nelle nostre tenebrose paure che continuavano ad assalirci.

I miei genitori in questi mesi mi avevano spedito alcune lettere, tutte con lo stesso contenuto:

«tesoro sta' attenta».

Erano preoccupati per quello che stesse succedendo all'interno della scuola, non gli davo torto.
Molte volte alcuni ispettori del Ministero della Magia raggiungevano la scuola per la moltitudine di attacchi da parte dei dissennatori. Non era nuovo sentire che uno di loro avesse attaccato qualche studente; erano ammaliati dalle loro emozioni, che erano paure.

Paure di non riuscire a farcela.

Silente ogni giorno era sempre più distrutto e preoccupato della situazione che si stava creando nell'istituto. Una massa di lettere di genitori funesti venivano spedite ogni giorno al caro preside, ma d'altra parte non poteva far altro che subirle poiché il Ministero voleva fermamente che quei brutali mostri stessero nel confine, dato che un pluriomicida aveva tentato un ingresso, soprattutto, perché Potter era in questa scuola.
Sirius Black vuole Harry Potter, o almeno così sembrerebbe.
Non capisco il perché di questo accanimento nei confronti del giovane Grifone, se lui è innocente, perché lo vuole a tutti costi? Oppure Black sta cercando qualcosa, o meglio, qualcun altro che il giovane Potter conosce? Questa situazione è davvero complicata. Nemmeno il Professor Lupin riesce a capire ciò che il suo stretto amico sta facendo, ma nonostante tutto continua a giustificarlo dicendo «Ci sarà il suo perché, Sirius sa quel che fa» , come biasimarlo, sta difendendo una persona a cui tiene.

Per quanto riguarda Lupin invece, capitava che si assentasse durante il suo orario per le sue malconce condizioni provocate dalla luna piena, ma, fortunatamente, nessun studente sospettava qualcosa, come la restante parte dell'istituto, a parte qualcuno:

Severus Piton.

Era sempre lui a sostituirlo durante le sue mancanze, d'altronde si sa quanto Piton bramava quel posto che non ha mai avuto. Molte voci si addentravano nei corridoi, specialmente di quanto questo fosse severo durante le sue lezioni. Ma a quanto pare, dopo l'assalto alla Sala Comune dei Grifondoro, Piton sostituì Lupin per la prima volta spiegando alla classe del terzo anno i Lupi Mannari. Kim non ha fatto altro che lamentarsi quel giorno, poiché Piton aveva lasciato una pergamena intera su di essi e lei non era assolutamente intenzionata a farla.
Potrebbe sembrare una sciocca coincidenza, Lupin che subisce una quasi trasformazione e il giorno dopo Piton ci fa su una lezione.

Questa non è una coincidenza.

La tensione tra i due è palpabile, si vede dal modo in cui Piton lo guarda, con disgusto.

Nell'ultimo periodo Hermione mi ha raccontato che Potter ha incominciato a prendere lezioni private nell'ufficio di Lupin, su come difendersi dai dissennatori e, a quanto pare, stavano andando notevolmente bene poiché aveva appreso come scagliare un Incanto Patronus.
Un'altra cosa che la Granger mi ha riferito è che il Grifone quando sveniva, dopo aver fallito un tentativo, sentiva delle urla, le urla di una donna. Potter diceva che era proprio sua madre e insieme alle sue grida risorgevano i ricordi della catastrofe, come se l'attacco del dissennatore andasse più nel profondo, volendolo ferire con il suo stesso passato.