Secondo Capitolo

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Un giorno nell'ufficio di Lee Man-Shik entrò il suo segretario,Kon Jae-sang, facendo un mini inchino con un'espressione preoccupata in volto e un tablet in mano.

"Signore penso che lei debba proprio vedere questo" disse mettendo lo strumento sul tavolo.

Man-Shik fece partire il video e apparve la puntata mattutina del telegiornale.

"Oggi 12 Agosto 2018,
nel corso di un'indagine di furto a un locale a luci rosse, sono stati identificati diversi uomini d'affari del settore del commercio di Seul, di cui adesso vedrete le immagini sconvolgenti.
Tra di essi Lee Man-Shik, il magnate della vendita di elettronica coreana, anche se le immagini sono sfocate, molte dipendenti hanno affermato la sua frequenza assidua al bar. "

" Ma cos? Io non sono mai andato in quel locale...
Convoca una riunione di emergenza con gli avvocati, i consulenti e gli azionisti maggiori. Chiama inoltre mia moglie e dille di rassicurare tutti, che tutto ciò è un equivoco, il quale verrà spiegato il prima possibile. " dopo un attimo di sbattimento, l'uomo ritornò alla sua naturale freddezza.

Quando Jae-sang fu uscito, prese una sigaretta dal cassetto e iniziò a fumarla seduto, sbattendo il piede freneticamente a terra.

" Finalmente potrò attuare il mio piano. "

Parlò compiaciuto con se stesso .

Poche ore dopo durante la riunione d'emergenza discusse con tutti la sua formidabile idea.

"Innanzitutto Buongiorno a tutti, come ben sapete sono diventato la vittima principale di uno scandalo.
Vorrei tranquillizzare tutti del fatto che io non sia mai andato in un locale del genere, ad eccezione..." disse per catturare l'attenzione di tutti i presenti.
" di qualche scappatella in giovinezza Ahah"disse con un sorriso pieno di carisma.
"Vorrei che gli avvocati iniziassero le pratiche per denunciare i giornali e telegiornali coinvolti per diffamazione, e coinvolgere tutte le reti locali in una conferenza stampa"

Una mano si alzo.
"si?"

"Cosa pensa di dire in questa conferenza?"

"Sapete quale sia l'unica soluzione a uno scandalo?
Facile, creare uno scandalo più grande e avere dalla propria parte il pubblico." annunciò con tono fiero, parlando con sguardo sicuro e una postura dritta.

"Quale sarà il nuovo scandalo?"

"Annuncerò la mia intenzione di adottare un'adolescente, che dovrebbe avere circa l'età della bambina che la mia ex moglie avrebbe voluto avere 18 anni fa, essendo domani l'anniversario della sua morte"

Detto ciò ricevette un grande applauso e consensi.
Il giorno seguente Lee Man-shik tenne un discorso commovente, che fece piangere l'intera nazione.

"Come può un uomo, non degno, onorare i ricordi di una donna amata, che non ha mai potuto avere una figlia , lo chiedo a voi che sarete sempre figli e che spero vogliate diventare genitori.
Oggi nel giorno del 18esimo anniversario della morte di mia moglie, ho deciso di adottare insieme a mia moglie una ragazza, come se fosse mia figlia, la figlia che non ho mai potuto avere, mai potuto amare, mai potuto crescere" il fondo di verità di quelle parole, gli fecero diventare gli occhi lucidi.

Un giornalista domandò "si può sapere l'identità di questa ragazza ?"

"Al momento la sua identità rimarrà segreta per la sua sicurezza"

"Perché avete scelto proprio questa ragazza?"

Il marito guardò la moglie immaginando il volto di Anastasia e della sua defunta moglie.

"Il suo sguardo mi ricorda il mio passato, la forza che ho impiegato per arrivare a questo punto"

I pettegolezzi precenti si cancellarono.

Jae-sang il quale era diventato in pratica il tutore di Lee Hee-Young gli andò a fare visita e annunciare la grande notizia.

Sbattè le ciglia più e più volte , prese il cellulare e vide che erano le 6 del pomeriggio .

"Come mai sei qui a quest'ora, Ajussi?"

"Tieni ti devo parlare di un cosa." disse sorridendo pacatamente e consegnandole una busta di plastica con un paio di sode, del riso e alcuni contorni preparati a un ristorante ambulante nei dintorni.

Si tolse le scarpe e si infilò le ciabatte, poi si sedette sul cuscino davanti al tavolo e iniziarono a mangiare.

"Ti stai per trasferire da tuo padre, come ragazza adottata, senza che nessuno sappia che tu sia veramente sua figlia, potrai vivere finalmente una vita normale " annunciò uscendo dalla busta anche una bottiglia di soju.

"COSA?!?"urlò per poi affogarsi.

Jae-sang la gardò riproverandola.
" Prima mangia poi parla"

"Quando mi devo trasferire ? Perché non è venuto lui a dirmelo direttamente?"

"Sono stato io. So che in questo periodo è molto stressato e tenuto costantemente sotto controllo. Inoltre sospettavo in una tua reazione esagerata.
Ormai tutto è deciso, cambierai scuola e casa, non ti preoccupare vedrai comunque le tue amiche.
Però dovrai seguire delle regole, non sarai più sola. "

" Ajussi"aveva pronunciato con una serietà da far paura .

"Dai, dai, non ti preoccupare. Prepara le tue cose, stasera passo con il camioncino. Ora vado" salutò poi uscendo fuori.

La ragazza si fumò subito una sigaretta, guardando il cortile interno, dove durante le notti d'estate aveva guardato il cielo stellato, sognando tutto ciò che penso abbiate capito, il ritorno della madre .
Con fare malinconico osservò ogni oggetto nella casa, dalla vasca al letto.
Infine prese tra le mani la foto.
Accarezzo il viso giovanile della madre.

"Come faccio se torni qui e io non ci sono più?"

Fu il pensiero che più la tormentò, ma quando riprese coscienza si accorse che avrebbe dovuto passare tre anni di liceo senza le sue amiche e che si sarebbe trasferita in una casa sconosciuta con persone sconosciute.

Senza accorgersene aveva fatto le valigie e si era seduta su di esse, guardando il vuoto fino a sera.

"Sono tornato, HEE-YOUNG..."

"SIII?" si alzò di scatto e portò le sue cose .

"Ho avvisato la vicina, nel caso in cui qualcuno ti cercasse, di chiamare il mio numero"

"Ehi, come mai piangi?"

"Ajussi, le voglio bene" disse abbracciandolo, solitamente non era così sentimentalmente, ma quel trambusto l'aveva scossa, e lei dopo tutto aveva solo 15 anni.

"shhh, non singhiozzare dai, è tutto ok" disse sciogliendosi e accarezzando le sue spalle.

Dopo di che, raggiunsero la destinazione.
Ovvero casa Lee-Park, ad aspettarli solo le domestiche, i guardiani e la signora Park.
I giornalisti per fortuna erano stati cacciati.

"ah, tutto qui?" esclamò Hee-Young guardando l'enorme villa a tre piani con un enorme giardino.
Entrarono e vennero subito accolti dalla signora Park, una donna molto bella e astusa.

"Salve, io sono Hee-Young, piacere di conoscerla" disse con tono assonnato facendo comunque un grande inchino.

"Benvenuta, io sono Park Hyun-Ae, ma puoi chiamati signora Park o mamma, al momento ho delle faccende di cui occuparmi, le tue cose saranno immediatamente sistemate nella tua stanza, se hai fame le domestiche ti cucineranno tutto quello che vuoi, altrimenti buonanotte" pronunciò la donna che aveva squadrato la ragazza dalla testa ai piedi, prima di girarsi e recarsi fuori dall'abitazione.

"buonanotte " disse lei pensando a quanto il suo sguardo fosse simile a quello di una volpe .

"Ah.
Mio figlio starà tornando da non so dove, nonti preoccupare, è solo un po' vivace.
Non chiedere niente a lui, gli piace fare scherzi"

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