{Dove sei?}

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- Tanto vinco io, carotino!
- È ancora tutto da vedere!
La tranquillità della sala giochi era ormai un ricordo perduto, da quando quei due ragazzini erano entrati. Come quasi ogni giorno, si appostavano al loro videogioco preferito, giocando e sfidandosi per ore.
- Ho vinto di nuovo! - la minuta ragazzina rossa alzò le braccia trionfante, mentre l'altro grugniva offeso.
- Sei scarso, accettalo.
-Mai.
Lei rise, gustandosi la scena di lui che sbatteva i piedi per terra, come sempre quando perdeva.
Ne avevano viste tante di partite insieme in quella sala, uno dei pochi modi di spendere le giornate in quel piccolo buco che era Suribachi.
Il sorrise di lei si spense improvvisamente, vedendo chi li stava fissando.
- Ti stanno guardando. Di nuovo.
Chuya rispose con un grugnito, guardando oltre la faccia innervosita dell'amica.
Yasuko conosceva bene la testa rosa che li osservava da lontano. Faceva parte di un gruppo di ragazzi come loro, una gang, che da un po' aveva messo gli occhi su di lui.
A lui non sarebbe dispiaciuto entrare, ma Yasuko era sempre stata ostile all'idea.
- Vuoi che vada a parlarci?
- No. O penseranno che vuoi unirti a loro.
Lui sospirò, poi volse lo sguardo su di lei, che sembrava un animale in trappola, pronto a attaccare.
- Perché non ti piacciono?
Yasuko sbuffò scocciata, poi si decise a parlare
- abbiamo dei poteri. E nonostante ciò riusciamo a vivere una vita normale. Ma loro preferiscono incasinare tutto e diventare dei criminali.
Chuya non disse nulla, riflettendo su quelle parole. Lei aveva sempre cercato di vivere come una semplice ragazzina, e non un misterioso essere con poteri più grandi di lei.
E così voleva anche lui, cercando di darle tutta la normalità possibile, tra un incendio e l'altro.
- Se tu vorrai unirti a loro. - riprese poi.
- Non te lo impedirò. Ma non ti seguirò nemmeno.
Lui sospirò, poi fece un mezzo sorriso.
- Nah, non mi servono loro. Ho già abbastanza problemi con te.
-Ehi!
Prese alcune monete dalla tasca, per poi sventolarle davanti al viso di lei.
- Un altra partita?
- Sì, se sei pronto a perdere.

Ti ricordi di me?

Un anno dopo quella sala era molto più silenziosa e sembrava privata di qualcosa, qualcuno
Il ragazzino dai capelli rossi era ancora lì, ma con una compagnia molto diversa.
Non stava più a giocare davanti a uno schermo, ma rimaneva seduto in disparte. Ogni tanto la ragazzina dai capelli rosa richiamava la sua attenzione, chiedendoli se stesse bene. Lui annuiva distrattamente, per poi tornare nei suoi pensieri.

Una sconosciuta al posto tuo,
che non sei tu

- Un monastero. Mia madre dice che lì mi insegneranno a controllare i miei poteri.
Mesi prima queste frasi avevano colpito Chuya, schiaffeggiandolo violente.
La sua migliore amica, la sua compagna di gioco, vicina di casa se ne andava. In un luogo lontano, sconosciuto, in mano a persone che l'avrebbero vista solo come un animale da domare.
- Ma non puoi andartene.
- Credi che l'abbia scelto io?
Piangeva lei, incapace di guardarlo negli occhi. Sarebbe rimasta sola, persa e senza più un appoggio.
- Potremmo almeno scriverci, o telefonarci?
- Non lo so.
Finalmente lei sì voltò e lo guardò.
- Entra nella Sheep.
- Cosa?
Yasuko annuì.
- Avrai bisogno di qualcuno. Non stai bene da solo. Se loro possono essere tuoi amici, è meglio che lo siano.
-Ma loro non sono te.
Lei gli prese le mani
- Promettimelo. Almeno finché non ci rivedremo.
Lui sospirò, ma non riuscì a resistere
- Promesso.

I giorni passano e tu non torni

Lo aveva fatto per lei, mantenendo la promessa. Aveva trovato degli amici, sì, ma non erano che surrogati di ciò che aveva con lei.
E poi, perse anche loro.
Gli avevano voltato le spalle senza pensarci due volte, ingannati dal loro nemico principale, la Port Mafia.
Ma lei, lei non lo avrebbe mai tradito, ne era certo. Se quel Dazai le avesse raccontato qualche bugia lei non ci avrebbe mai creduto, sarebbe stata lì con lui.
Eppure non c'era. Era sparita, inghiottita nell'ignoto e senza dare una minima notizia. Aveva per tanto tempo bussato alla porta della madre di lei, sperando di avere informazioni, ma ottenendo solo parole vuote.
Si guardò la ferita sull'addome, mentre il sangue si univa al veleno, sporcando i suoi piedi.
Sospirò, pensando che magari se lo meritava.
Era un mostro, dopotutto. Sapeva benissimo che rinchiuso in lui c'era un demone, capace di distruggere tutto ciò che aveva di fronte. Magari quella distruzione aveva contagiato anche lui, portando problemi a tutti coloro che si avvicinavano. La sua migliore amica, costretta a andarsene; la Sheep che lo aveva tradito.
Cercò di respirare piano, ma uscì uno sbuffo doloroso.
Finiva tutto così? Pieno di rimorsi e dolore, abbandonato da chi avrebbe dovuto aiutarlo?
Guardò il cielo, cercando conforto in esso, finché non vide dei capelli castani impedirgli la visuale.

Perché non potrei mai tenere
qualcosa di perfetto
senza demolirlo

-

Lei è Rouge. Da oggi lavorerà con noi.
Sette anni. Sette anni di solitudine nella Port Mafia, senza di lei. Aveva trovato qualche collega simpatico, con cui bere qualcosa, ma nulla poteva sostituire l'amicizia della sua infanzia.
Nel tempo aveva cercato di sostituirla, dimenticarla, era stato come addormentarsi. E ora, svegliato da quel lungo sonno senza sogni, eccola.
Eppure lei lo aveva dimenticato. Era diversa ora. Non solo d'aspetto, con i capelli corti, ma era come se con essi avesse anche tagliato anche tutto il suo passato, incluso lui.

Mi ero scordato
com'era la vita senza di te

Ma Chuya era stanco di perdere tutto. Se davvero Arahabaki lo costringeva a perdere le persone intorno a lui, allora perché lei era tornata? Perché le era stata anche assegnata come partner? Ci doveva essere una ragione, un piano nascosto di qualche forza del cosmo.
E, guardandola su quel ponte, in ginocchio e circondata dal fuoco, assalita dal senso di colpa e dalla paura, lui capì.
Era stanco di perdere lei. Stanco di vederla andarsene. Rivoleva indietro la sua amica, confidente, partner e amata.
Senza di lei era perso, strano, solo.
E nessuno poteva impedirgli più di tenerla a sé.
- bentornata, Yasuko.

Ciao, bentornata a casa

Spazio autrice:
Ogni tanto il capitolo angst lo devo mettere ehehe, ma spero di aver reso bene la personalità di Chuya.
Vi avverto che aggiornerò in maniera abbastanza frequente così da finire questa storia(?) In fretta e dedicarmi a Duo (also leggete anche quella se vi va😉)
Spero vi sia piaciuto, alla prossima!

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