Capitolo 1

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“Gravi cose accadono ai maghi che s’intromettono nel tempo”
Questo era ciò che mi aveva detto la McGranitt, il giorno in cui - durante il mio terzo anno- mi diede la mia Giratempo.
Fu questo il pensiero che mi attraversò la mente nel momento in cui mi ritrovai nel passato.

Ero ancora nell’ufficio della McGranitt come pochi istanti prima e solo allora, mi resi realmente conto di quel che avevo fatto.
Le Giratempo possono far ritornare qualcuno indietro nel tempo, ma non permettono i viaggi nel futuro.
Ed ecco…
Questa sarebbe stata la mia punizione per aver interferito con lo svolgersi degli avvenimenti: non rivedere più Harry e Ron, I Weasley, Ginny, mamma,papà, e molti altri cari.

La mia punizione era aver perso tutto.

In questa epoca non conoscevo nessuno, ero sola, ma non aveva alcuna importanza; avrei portato a termine il mio compito: avrei fatto in modo che Harry vivesse una vita piena di gioie insieme ai suoi genitori, anche se non sarei mai più potuta essere la sua migliore amica.
Mi sarebbe bastato vederlo soltanto da lontano, vederlo crescere da un’altra prospettiva, vederlo felice, anche senza di me. Doveva bastarmi.
Non appena finì di formulare questo pensiero, la porta si spalancò e vidi dinnanzi a me,la professoressa McGranitt più giovane di una ventina d’anni.

-Oh Merlino!- Esclamò vedendomi.
Beh, di certo non dovevo essere un bello spettacolo con i vestiti stracciati, sudata e sporca di sangue ovunque.
-Salve professoressa! Mi scusi per l’intrusione e per la mia sfacciataggine, ma volevo sapere se fosse possibile avere un colloquio con il professor Silente-Dissi con il mento alto e lo sguardo fiero.
Lei per tutta risposta annui, forse ancora shockata dalle mie pietose condizioni post-guerra e mi condusse fino al gargoyle di pietra davanti allo studio del Preside.
Durante il tragitto noi potei fare a meno di ammirare il corridoio, mentre un senso di familiarità e calore mi invase.

-Api Frizzole- Esclamò la professoressa facendo così aprire il passaggio che portava all’ufficio.
-Avanti!- Pronunciò la profonda voce di Albus, da dietro la porta.

-Oh, che piacere vederti Minerva! Dunque, non mi presenti la signorina ...-
-Granger- Replicai automaticamente, senza pensare.
-Salve, signorina Granger. Vorrebbe spiegarmi perché è in queste condizioni?- Chiese il preside squadrandomi da sotto gli occhiali a mezzaluna.
Per un momento mi ero addirittura dimenticata di essere ancora sporca e ferita.
-Si sieda, prego- Mi esortò, indicando la sedia posta davanti la sua scrivania.
-Mi legga la mente,per favore. Tutti e due…- Ignorai le sue parole. Non mi andava di raccontare tutto quello che mi era successo, avrei di sicuro avuto un crollo emotivo e non potevo permettermelo.
-Come?- Chiese l’anziano.
-Mi legga nella mente, per favore. Anche lei professoressa- Ripetei con tono fermo. Pur scambiandosi un’occhiata perplessa, fecero quanto gli avevo richiesto.
Videro tutta la mia vita: quando mi arrivò la lettera da Hogwarts, il mio primo anno e tutti i successivi. Videro la latitanza e la ricerca per poter trovare gli Horcrux e distruggerli. La rapina alla Gringott, La guerra e attraverso i miei ricordi la vittoria.
Infine videro tornare indietro nel tempo per poter far rivivere i miei cari e per cercare un modo per evitare la battaglia.

-Cose orribili succedono ai maghi che si intromettono nel tempo…-
-Sto già scontando la mia punizione e la sconterò per sempre. Sono loro la mia punizione, signor Preside, il non poter stare accanto alle persone che amo!-
Silente, con le mani dietro la schiena, rimase a riflettere a lungo.
-Bene signorina Granger, - disse ad un certo punto, spezzando il silenzio - mi sembra un po’ stanca, perché non va a riposare? Le daremo una camera singola a Grifondoro. E potrà smaterializzarsi ogni volta che vorrà da Hogsmeade,se ne avesse necessità. Sia prudente-
-L’ho già fatto una volta, sarò capace di farlo di nuovo!- Asserii con sguardo fiero.
-Ne sono certo. Minerva puoi scortare la signorina Granger fino alla torre di Grifondoro, per piacere?-
-Certo Albus…-
-Quando posso iniziare la mia ricerca?-
-Quando si sentirà pronta- mi rassicurò il Preside, facendo un rapido occhiolino.
-Un’ultima cosa: che giorno è oggi?- Chiesi.
-E’ il 2 Maggio 1978-
-Grazie…- e cosi uscì dall’ufficio accompagnata dalla McGranitt.

Molti dicono va' avanti, io invece sono tornata indietro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora